I giorni erano trascorsi velocemente e il trio era riuscito ad organizzare un nuovo incontro di difesa che, come il primo, era andato a meraviglia ed Harry, non poteva che esserne entusiasta. Il gruppo faceva enormi progressi e il ragazzo oltre ad essere fiero dei suoi apprendisti, sentiva crescergli nel petto una flebile speranza.
Cho Chang, la graziosa ragazza per la quale aveva una cotta fin dall' anno precedente, anche lei partecipe del gruppo di difesa, sembrava manifestare interessi nei confronti del moro, ma quest'ultimo non voleva metterci la mano sul fuoco, visto che dopo tutto, con una punta di amarezza e un grosso groppo in gola, Cho era stata la fidanzata di Cedric Diggory, la prima vittima innocente, dopo tanti anni, di Lord Voldemort. Era stato assassinato a sangue freddo ed era stato un terribile shock per tutti, a partire da Harry, che oltre ad aver assistito al ritorno del Signore oscuro, aveva dovuto veder morire un compagno, che sotto sotto reputava un amico, anche se rivale nel quidditch, in gara al torneo tre maghi e pure con la ragazza che gli piaceva. Strano definirlo amico a quel punto, ma alla fine, quando ci si trova a dover combattere, insieme, contro lo stesso male, ci si allea, cercando sostegno l'un nell'altro, fino a diventare quasi amici.
A seguire era stato uno shock per tutta la scuola, per i genitori, quelli che più di tutti avevano sofferto e soffrivano, i professori, gli amici e Cho. La ragazza sembrava essersi ripresa abbastanza, ma Harry immaginava che dopo tutto ne soffrisse ancora, e come biasimarla. Si reputava già fin troppo fortunato che lei non lo odiasse, che non lo reputasse il colpevole della sua morte e sopratutto un pazzo bugiardo visionario.
Hermione e Ron invece si parlavano poco e quando lo facevano, il tutto avveniva molto formalmente. La ragazza dal canto suo era ancora arrabbiata per il comportamento disinteressato dell'amico, che evitava sempre di prendere una posizione e lasciava sempre a lei il lavoro più complesso e impegnativo. Non sopportava che prendesse così sotto gamba il problema di Harry. Sapeva che per l'amico avrebbe fatto di tutto, ma non accettava che rinunciasse così facilmente alla prospettiva di aprirgli gli occhi per la troppa paura di discutere con lui. Dopo tutto, essere amici, comprende anche discutere, se necessario, per il bene dell'altro. Lei più volte per il loro bene ci aveva rimesso a sue spese, sapendo però di agire per buone cause.
Ron invece, si sentiva offeso per il trattamento che gli aveva riservato la ragazza. Trovava esagerato che quest'ultima se la fosse presa per una cosa così "banale". Non aveva alcuna intenzione di chiederle scusa, perché a sua detta non ce n'era bisogno.
"Ron, tu ed Hermione avete litigato?" Chiese qualche sera dopo il litigio Harry, sbuffando irritato dal comportamento degli amici. Ron lo guardò colpevole, arrossendo dietro le orecchie, come ogni volta che era nervoso.
"Niente di che Harry, c'è stato solo un piccolo malinteso. Chiariremo presto." Borbottò imbarazzato. Hermione come al solito era in biblioteca a studiare, mentre loro erano rimasti in sala comune a godersi il tepore emanato dal camino.
Il moro lo guardò sospettoso, capendo che quando Ron parlava di piccoli malintesi, per Hermione invece erano vere e proprie catastrofi, sulle quali non avrebbe sorvolato facilmente, a meno che Ron non le avesse chiesto scusa, cosa alquanto improbabile, visto il suo carattere orgoglioso, ricambiato perfettamente da Hermione, che non avrebbe mai mollato l'ascia di guerra.
Come conclusione, sarebbe toccato a lui riappacificarli.
Decise almeno per il momento di cambiare argomento."Sabato c'è la partita, come ti senti?" Chiese il ragazzo, osservando attentamente Ron. Sapeva che il problema dell'amico erano i nervi. Non appena qualcosa andava storto, si agitava per l'emozione e rischiava di combinare dei gran disastri.
Ron diventò verdognolo, guardando l'amico con il terrore stampato in faccia.
"Uno schifo Harry, sono un incapace." Gracchiò, fissandosi i piedi con infinita tristezza."Non dire sciocchezze Ron, l'ultimo allenamento è andato a meraviglia." Gli rispose Harry gentilmente, mantenendo la pazienza, mentre si accomodava di più sulla soffice poltrona che di solito occupava.
L'amico gli lanciò un'occhiata dubbiosa, per niente convinto dalle parole dell'amico.
"Sai Harry, per una volta vorrei essere bravo in qualcosa. Bravo davvero... Non il solito imbranato." Mugolò depresso.
"Ma tu sei bravo in molte cose Ron, sei grande, davvero. Devi solo credere di più in te stesso." Cercò di incoraggiarlo Harry. Poteva capire Ron. Lui, rispetto all'amico era figlio unico e pure orfano, non si era mai dovuto confrontare con una sfilza di fratelli più grandi come Ron invece. Non doveva essere facile.
"Charlie è il più grande, fin da subito si è dimostrato un mito. Ottimi voti a scuola, prefetto, capo scuola, dei M.A.G.O impeccabili e un buon lavoro. Ha dato a mamma e papà dei motivi per i quali vantarsi ed essere fieri. Bill come lui si è fatto distinguere. Bravo a scuola, nello sport, con le ragazze e anche lui un ottimo diploma e un lavoro avventuroso. Percy, seppur un idiota, ha dato pure lui molte soddisfazioni ai nostri genitori. Fred e George sono dei grandi, si sono fatti distinguere e forse sono i più amati da quasi tutta la scuola. Io sono l'ultimo dei maschi Harry, non mi distinguo in nulla, sono diventato un prefetto, ma quasi tutti i miei fratelli lo sono stati, quindi non è nulla di speciale per mamma e papà. Sono inutile." Sospirò infelice.Harry sentì di dover far qualcosa per tirargli su il morale.
"Ginny è messa peggio di te. È l'unica ragazza tra un sacco di maschi."
"Ma per lei è diverso. I nostri genitori si aspettano cose diverse da parte sua. Se lei diventasse un prefetto, sarebbe una soddisfazione maggiore rispetto alla mia, in quanto lei è l'unica ragazza e quindi l'unica ad aver dato questa soddisfazione alla famiglia. Non so se mi sono spiegato." Borbottò l'amico.Harry lo guardò, cercando le parole giuste da dire. Aveva capito cosa voleva dirgli Ron, ma voleva fargli capire che i signori Weasley ritenevano speciali ognuno dei loro figli, indipendentemente da chi fosse stato il primo a dargli soddisfazioni.
"Ron i vostri genitori vi vogliono bene a pari merito, ad ognuno di voi. Non significa niente se già Charlie, Bill e Percy sono stati prefetti prima di te e se quasi tutti hanno fatto e fanno parte della squadra. Per loro è sempre una gioia e una soddisfazione quando qualcuno di voi ottiene dei risultati importanti. Non ho mai conosciuto i miei genitori... Ma credo che un genitore ragioni in questo modo." Disse piano Harry, fissando intensamente il fuoco. Gli sarebbe piaciuto così tanto conoscere i suoi genitori, poterli abbracciare, poter chiedere a loro dei consigli e sentirsi amato. Le feste le avrebbe passate con i suoi genitori, magari andando a trovare gli Weasley, passando del tempo a casa loro e ricambiando l'ospitalità per Ron, Hermione e gli altri della famiglia.Sapeva che i signori Weasley lo vedevano come un figlio e gli altri come un fratello, ma a volte continuava a sentirsi di troppo a casa loro. Gli sembrava di intromettersi nelle loro tradizioni di famiglia. Alla fine, Hermione non c'era per tutte le feste, lei le passava con i suoi genitori babbani a Londra. Lui le passava sempre da Ron perché la prospettiva sarebbe stata o restare ad Hogwarts da solo oppure tornare dagli zii, prospettiva alquanto orribile. Adorava andare dagli Weasley, ma come al solito si stava facendo troppi complessi, non accorgendosi nemmeno che Ron stava parlando.
"Scusa Ron, mi sono distratto." Soffiò Harry, distogliendo lo sguardo dal camino per concentrarsi sull'amico. Quest'ultimo sorrise, più sereno.
"Tranquillo Harry, stavo dicendo che ti ringrazio per tutto ciò che hai detto e fatto per me. Adesso però facciamo altro, possiamo fare una partita a scacchi."
Harry sorrise a sua volta, annuendo per accettare. Voleva tenere Ron di buon umore per gli ultimi allenamenti, sperando che Hermione rendesse le cose più semplici.- Spero il capitolo vi piaccia, ne ho già in corso un altro, nel prossimo ci saranno protagonisti Draco e in particolar modo Ron, ma saranno presenti anche Hermione ed Harry. Un bacione grande a tutti e grazie di cuore <3
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Il mio sangue è uguale al tuo
Fanfiction-COMPLETA- -IN REVISIONE- IL SEQUEL SI INTITOLERA' "IL PIANTO DELLA FENICE" :) Draco si ritroverà a dover fare i conti con sé stesso, con quelle idee che fin da bambino gli erano state inculcate in testa, con la sua anima tormentata e con la consape...