Hogsmeade

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"Harry, oggi devi assolutamente venire ai tre manici di scopa, verso le quattro andrà benissimo." Stava dicendo Hermione, affaccendata a riordinare una pila di libri che aveva sottratto dalla biblioteca.

Il giorno di San Valentino era arrivato in un baleno e la riccia aveva avuto parecchie cose a cui pensare. Quella che però la faceva stare più serena era che sembrava che Nott si fosse davvero dimenticato tutto. Per fortuna non aveva più avuto dei faccia a faccia con lui, ma avendo dovuto seguire alcune lezioni con i serpeverde, aveva potuto constatare che il ragazzo non aveva mostrato comportamenti anomali.

Si era strutta al pensiero che potesse ricordare anche un solo minimo dettaglio ma anche grazie all'aiuto di Ginny aveva concluso che, se Nott avesse ricordato, non sarebbe stato così astuto da fingere il contrario. Avrebbe agito su due piedi imbastendo chissà quale diavoleria.

Harry la guardò perplesso e al tempo stesso confuso.
"C'è qualche evento speciale?" Chiese dubbioso. Era più teso del solito, emozionato per l'imminente appuntamento con Cho e non faceva che passarsi una mano tra i capelli neri già spettinati. Hermione sbuffò scettica, pensando che al suo posto ci sarebbe dovuta essere Ginny. Ma da buona amica, doveva essere solidale anche con lui.

"Oh vedrai, è una sorpresa." Commentò vaga. Di certo non voleva dirgli che c'era Rita Skeeter, avrebbe sicuramente fatto più storie per accettare l'invito. Non voleva dirgli nemmeno di Luna, in quanto gli sarebbe sembrato troppo strano e avrebbe fatto un sacco di domande. In sostanza non doveva dirgli un bel niente.
"Il punto è che... Cho mi ha chiesto di passare un po' di tempo con lei." Rispose in imbarazzo. Hermione gli rivolse un piccolo sorriso. Seppur non approvasse con gioia quella specie di relazione, le faceva tenerezza vedere il suo migliore amico invaghito per la prima volta di una ragazza.

"Puoi portare anche lei, se vuoi." Gli concesse. Alla fine se voleva portarsela dietro non c'era niente di male, in quanto l'intervista l'avrebbero letta in migliaia e migliaia di persone. Quindi se Cho assisteva alla stesura non commetteva nessun sacrilegio, anche se non impazziva all'idea che venisse. Per fortuna che la giovane corvonero non era una di quelle ragazze impiccione e appiccicose che non facevano che seguire il fidanzato ovunque. Dubitava che avrebbe sopportato la sua presenza costante.

Anche perché non sarebbe stato possibile. Avevano questioni molto importanti di cui discutere alle quali, nessuno poteva assistere, nemmeno un possibile fidanzato di loro tre. Era fuori discussione.
"Devo fidarmi?" Le chiese affettuoso. Si fidava di Hermione. Se lei gli aveva chiesto di presentarsi doveva essere per una buona causa.
"Come sempre Harry. Adesso ti lascio libero, non voglio rubarti altro tempo che potresti passare insieme a Cho." Gli rispose, facendogli un occhiolino.

"Tu cosa farai?" Le chiese Harry, non prima di averle rivolto un sorriso tenero. Hermione che nel frattempo aveva finito di riordinare, arrossì.
"Oh... Andrò un po' prima a Hogsmeade. Devo fare delle compere." Gli rispose senza specificare. Avrebbe cercato i cioccolatini a Malfoy, magari evitando mielandia che era sempre piena zeppa di studenti. Aveva scoperto per caso un negozietto più appartato dietro la testa di porco, che dall'insegna diceva di essere un negozio di dolciumi. Non era mai entrata, ma la incuriosiva. Sarebbe andata a cercare lì. Il fatto che ci fosse Luna era di poco conto. Sperava non le facesse troppe domande imbarazzanti.

Harry la guardò sospettoso, attraverso le spesse lenti che celavano due grandi occhi verdi.
"Non avrai mica un fidanzato segreto?" Le chiese tra il divertito e il serio.

La faccia che fece Hermione fu quasi comica, quanto fu preoccupante il colorito violaceo che assunse il suo volto. Voleva sforzarsi di non arrossire, ma aveva fallito miseramente e non le restava che mentire spudoratamente.
"Che sciocchezze Harry! Con chi dovrei mai essere fidanzata... In ogni caso devo prendere dei cioccolatini ai miei genitori. Nell'ultima lettera che gli ho inviato gli ho detto che ne hanno di buonissimi e loro, mi hanno chiesto di mandargliene una confezione." Mentì, utilizzando la prima scusa che le venne in mente.

Il mio sangue è uguale al tuoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora