Numero 12

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Il notte tempo sfrecciava veloce tra le vie della Londra babbana. Ogni tanto, con qualche sonoro BANG, si materializzava nell'arco di pochi secondi, nei luoghi più disparati.

Hermione si guardava attorno distrattamente, immersa nei suoi pensieri. Un lieve malditesta si era impossessato di lei, facendola sospirare irritata. Forse pensava davvero troppo. Forse, doveva sul serio rilassarsi un po'. Ma poi pensò a Malfoy, e il suo buon proposito di rilassarsi, svanì all'istante.

Come faceva a stare tranquilla dopo ciò che era successo? Come faceva a mantenere la calma, sapendo che a breve avrebbe affrontato i suoi migliori amici? Forse ne avrebbe dovuto parlare con Ginny. Lei avrebbe capito. Non ne sarebbe stata felice, molto probabilmente, ma avrebbe compreso la situazione.

Sospirò nuovamente, guardando cupa un paesaggio montuoso scivolarle davanti agli occhi. Non sapeva dove si trovava, ma le era stato detto, che dopo qualche altra fermata, ci sarebbe stata la sua. Alcuni presenti la guardavano incuriositi, bisbigliando tra di loro, ma lei li ignorò.

Sapeva che probabilmente alcuni l'avevano riconosciuta. Non che le facesse piacere, ma era finita parecchie volte sulla gazzetta del profeta lo scorso anno, per colpa di Rita Skeeter, e i lettori più accaniti, probabilmente si ricordavano ancora di lei.

Al pensiero della giornalista, sorrise diabolica tra sé e sé. Aveva dato una bella lezione a quella strega impicciona e combina guai. Dopo aver scoperto che era un Animagus illegale, l'aveva catturata e le aveva fatto giurare, una volta tornate a Londra, di sparire dalla circolazione per almeno un anno, a meno che non volesse che raccontasse tutto al ministero, portando le prove della sua colpevolezza.

Rita, furibonda per essersela fatta mettere nel sacco da una ragazzina, ma senza altra scelta, aveva accettato quelle condizioni, compresa in caso di necessità, la totale disponibilità nei confronti della riccia.

Hermione non era molto felice di dover essere ricorsa a quelle misure, ma non si sarebbe scordata facilmente i guai e i disagi che aveva provocato. Prima Hagrid, poi le cattiverie su Harry e infine le false voci sul triangolo tra lei, Harry e Viktor. Dopo quell'articolo aveva ricevuto più insulti e strillettere in quei pochi giorni, che in tutto il resto della sua vita. Per non parlare della busta piena di pus che l'aveva costretta a tenere le mani bendate per giorni. Nel complesso, se l'era meritato.

"Signorina, la sua fermata." Trillò una voce maschile, riscuotendo la riccia dai suoi pensieri. Si alzò lentamente, trascinando il baule tra le file di sedie disposte in ordine sparso per tutto il pullman. Le persone al suo passaggio bisbigliavano, ma lei fece finta di niente, concentrandosi sulla piazzola che poteva vedere attraverso i grandi finestrini del pullman. Era arrivata, a breve avrebbe rivisto i suoi amici.

A mala pena sentì le parole dell'autista, tanto era impegnata su ciò che le sarebbe spettato a breve. Come si sarebbero presentati gli Weasley? E Harry? Come si sarebbe dovuta comportare lei? Era tutto così difficile.

Il Notte tempo scomparve con un sonoro Bang, non appena fu scesa ed Hermione, restò sola, nella piccola piazzetta che la separava dal numero dodici, ben nascosto alla vista dei babbani. Sapeva di non poter restare lì a lungo. Non poteva rischiare che qualche babbano la vedesse. Dopo tutto, non si vedeva tutti i giorni un'adolescente comune, trascinare un'enorme baule e una grossa cesta con dentro un grosso, peloso gatto rosso.

Ma aveva paura. Sì, era a dir poco terrorizzata. La brezza fredda la fece rabbrividire fin dentro le ossa. Nemmeno la sciarpa calda e il berretto di lana servivano a farle passare quei tremendi brividi che le avvolgevano tutto il corpo. Perché non erano comuni brividi di freddo, erano brividi di chi ha paura, di chi non sa come affrontare qualcosa, che a sua detta, è spaventoso. E in quel caso, Hermione non sapeva come affrontare i suoi demoni, perché sì, nemmeno lei era tanto sicura di essersene pentita. Nemmeno lei era sicura di essersi pentita di aver baciato Draco Malfoy.

Il mio sangue è uguale al tuoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora