Bentornato a casa

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"Draco, tesoro" mormorò Narcissa, abbracciando il figlio quando si fece largo tra la folla e il vapore del treno.
"Madre" rispose rigido il ragazzo, vagando con lo sguardo in lungo e in largo per la stazione affollata. Era felice di vedere sua madre, ma era furioso per la storia di Pansy. Non la voleva tra i piedi.

Non voleva avere niente a che fare con lei e il pensiero della Granger, lo tormentava senza dargli tregua. Perché dovevano sempre mettergli i bastoni tra le ruote? Quella gallina era già andata via, dopo averlo salutato in modo orribilmente sdolcinato, dicendogli che l'indomani si sarebbe presentata a Malfoy Manor insieme ai suoi genitori.

"Cosa ti tormenta Draco?" Sospirò sua madre, scrutando il figlio con preoccupazione materna.
"Chi ha avuto la brillante idea di invitare Pansy a passare le vacanze da noi?" Chiese acido, lanciando uno sguardo arcigno a sua madre, che strinse le labbra contrariata.
"Tuo padre... Ma sarà giusto per qualche giorno." Spiegò Narcissa, mantenendo un tono di voce composto.
"Digli che si fotta!" Sibilò Draco furibondo. Ti pareva che non ci fosse lui di mezzo.

"Draco! Modera il linguaggio, è di tuo padre che stiamo parlando." Lo sgridò, sconvolta per il linguaggio scurrile del figlio.
"Scusa" borbottò Draco, evitando il suo sguardo, frustrato e rassegnato.
"Andiamo a casa tesoro, non è il caso di dare spettacolo, andrà tutto bene." Lo incoraggiò conciliante, cercando di migliorare l'umore del figlio.

Draco in tutta risposta borbottò furioso, evitando di proferir parola per non insultare nuovamente il padre. Si incamminò insieme alla madre in un punto più spazioso per potersi smateriallizare liberamente e poco più avanti, vide Hermione. Stava abbracciando un uomo e una donna. Draco li osservò con la coda dell'occhio, e li associò ai suoi genitori. Ineffetti gli assomigliavano molto e la ragazza, sembrava felicissima di trovarsi con loro...Niente a che vedere con il comportamento scontroso e ostile che gli aveva riservato poco prima, pensò corrucciato. Non aveva fatto niente di male, dopo tutto. Era gelosa di Pansy? Cosa aveva significato per lei quel bacio?

Aveva fatto una follia, ne era consapevole, ma non l'aveva potuto evitare... Solo che adesso non sapeva cosa sarebbe successo e il comportamento della Granger, non era un buon preannuncio.
"Draco, sei pronto?" Gli chiese sua madre, prendendolo sotto braccio.
"Sì, madre." Sospirò, senza staccare gli occhi dalla riccia che, come se avesse sentito la sua presenza, si voltò verso di lui. I loro occhi si incontrarono e i loro cuori, persero entrambi qualche battito.

Tre...
Sguardi confusi, pieni di aspettative, paure reciproche, tormenti
Due...
L'aria iniziava a farsi più soffocante, la realtà più sfuocata. I volti più confusi e distanti
Uno...
"Granger..." sussurrò Draco, prima di scomparire in un vortice di colori.
"Malfoy..." sussurrò Hermione, guardandolo scomparire insieme alla madre.

"Hermione cara, hai detto qualcosa?" Chiese la signora Granger, osservando la figlia con curiosità. Ovviamente, loro ignoravano tutto ciò che riguardava il mondo magico, eccetto le cose che ogni tanto, la riccia, provava a spiegargli.
"No...No, niente mamma." Mormorò Hermione, con un groppo in gola.
"Quel ragazzo biondo ti osservava, vi frequentate?" Chiese il signor Granger, sorridendo alla figlia.

Hermione strabuzzò gli occhi, rendendosi conto delle parole del padre. Lei. Malfoy. Frequentarsi?
"Chi, io, con Malfoy?" Strillò, rossa in faccia
"È molto carino, tesoro." Le disse sua madre, guardandola raggiante.
"E sembra composto ed educato." Aggiunse suo padre.

Certo...E mi odia, anzi, ci odiamo. Mi ha chiamata sporca mezzosangue per cinque lunghi anni, fa parte di una famiglia di mangiamorte che vorrebbero me e tutti i miei amici morti e per lo più, va a letto con la Parkinson. Pensò disgustata e piena di rabbia.

"È fidanzato." Borbottò acida, evitando lo sguardo dei genitori. Senza lasciargli tempo di fare altre congetture su Malfoy, si apprestò ad uscire dal binario nove e tre quarti, seguita a poca distanza dai signori Granger, Che si guardavano pensierosi tra di loro.

"Devi proprio andare, Hermione?" Le chiese sua madre, guardandola supplichevole.
"Ti vediamo così poco tesoro." Mormorò il padre. Hermione sospirò, sentendo un vago senso di colpa. Avevano ragione, con loro ormai stava poco e niente. Tutto l'anno era a scuola e per le vacanze, era sempre alla tana.
"Mi dispiace, davvero. Sapete che vi voglio un bene infinito, ma il signor Weasley sta molto male. Dobbiamo indagare meglio su ciò che è successo e Ron ed Harry, hanno bisogno di me. Non posso abbandonarli." Sussurrò

Sapeva che avrebbero capito, sapeva che, seppur sentissero la lontananza, conoscevano l'importanza delle sue gesta, seppur ne ignorassero la vera essenza, e non l'avrebbero ostacolata, perché avevano fiducia in lei.
"Lo sappiamo tesoro... Porta i nostri saluti, allora. Ma promettici, che ci scriverai spesso, mettendo più dettagli. Fai anche delle foto ricordo, ogni tanto." Le disse sua madre, rassegnandosi alla partenza della figlia.
"Concordo con tua madre. Ti vogliamo bene...Hermione." Aggiunse il signor Granger.

La riccia gli sorrise grata, abbracciandoli con amore. Sapeva che avrebbero capito.
"Divertitevi a sciare, senza me tra le scatole." Scherzò, prima di estrarre la bacchetta e richiamare il nottetempo. Sapeva che i suoi genitori e tutti gli altri babbani non potevano vederlo, ma sobbalzò ugualmente, quando il BANG assordante alle sue spalle, annunciò l'arrivo dell'enorme pullman viola a tre piani.

"Draco... È pericoloso." Mormorò Narcissa al figlio, non appena atterrarono nell'enorme giardino del Manor. Il ragazzo guardò la madre confuso, ignorando vero significato di quello sguardo così carico di preoccupazione.
"Non capisco, madre." Chiese spaesato, raccogliendo il suo baule.

La donna lo scrutò per qualche secondo, prima di mormorargli
"Hermione Jane Granger, Draco."
Il ragazzo sobbalzò, guardando la madre allarmato. Cosa diavolo...
"Cosa c'entra la Granger adesso? A cosa dovrei stare attento, madre?" Chiese con un tono di voce duro.

"Ho visto come la guardavi, ti ho sentito sussurrare il suo nome... Capisco molto più di ciò che credi Draco. " mormorò tristemente, toccando il figlio nel profondo dell'anima. Draco si sentì sbiancare... Davvero sua madre aveva capito? Mah... Capito cosa? Forse... Aveva capito addirittura più di lui.
"Madre..." sussurrò, bianco come un cencio
"Stai tranquillo tesoro, sarà il nostro piccolo segreto. Ma fai attenzione... Sia per te stesso, che per quella ragazza." Gli rispose Narcissa, accarezzando dolcemente la guancia del figlio.

Draco socchiuse gli occhi a quel tocco così dolce e delicato. Sua madre, era la persona più buona che conoscesse.
"Madre... Non è come pensi. Non stare in pena per me." Sussurrò Draco.

"Finalmente siete arrivati. Come saprai, Draco, la signorina Parkinson verrà a passare qualche giorno di vacanza qua al Manor. Dobbiamo prepararci ad accoglierla insieme ai signori Parkinson. Vieni Draco, entriamo in casa." Disse a un tratto una voce alle loro spalle. Draco sentì una mano calda e forte appoggiarsi sulla sua spalla e chiuse gli occhi, inspirando forte.
"Bentornato a casa." Sibilò

- Capitolo finitooo. Scusate l'assenza, ma sono dietro a risistemare la storia da cima a fondo, per non parlare del fatto che sono anche dietro a riscrivere quei benedetti capitoli che mi erano stati in parte cancellati. Uffa, ci sto impazzendo a riscriverli. Ancora non capisco come mai sia successo ciò... Bah! Spero che comunque, la storia vi piaccia ♡. Un bacio e a presto ❤ -

Il mio sangue è uguale al tuoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora