Il segreto di Hagrid

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"Secondo te quante probabilità abbiamo di vincere?" Hermione si stava dirigendo al campo da quidditch insieme a Ginny, mentre Harry aveva accompagnato Ron negli spogliatoi per cercare di infondergli un po' di coraggio. Finalmente il giorno della partita tra leoni e corvi era arrivato e gli studenti aspettavano con ansia di vedere le due squadre giocare. La riccia, in quanto negata in argomento quidditch, si era rivolta alla sua migliore amica, che a confronto era un grande tifosa e appassionata.

"Dipende da quanto sono scarsi gli avversari e da come si comporterà Ron. Vedendo le precedenti partite, i corvonero mi sono sembrati abbastanza bravi, anche se niente di eccezionale. Mentre Ron lo sai... Non è che brilli nel ruolo di portiere, purtroppo è abbastanza negato, però se oggi si concentrasse al massimo, forse qualche possibilità potremmo averla." Commentò Ginny tetra. Purtroppo da quando Harry e i gemelli non erano più nella squadra, per colpa della Umbridge che li aveva squalificati a vita, quest'ultima aveva subito un netto peggioramento. D'altronde aveva perso i suoi giocatori migliori, non che gli altri non fossero bravi. Ma Fred e George erano ormai battitori esperti e dotati di buon talento ed Harry, se era il più giovane cercatore degli ultimi cent'anni, un motivo ci sarà pur dovuto essere.

"Il problema principale di Ron è l'ansia. Dovrebbe cercare di rilassarsi." Rispose la riccia. Già appena fuori il portone del castello si sentivano gli schiamazzi lontani provenire dal campo di quidditch.

"Beh... Si rilasserebbe di più se non ci fossero i serpeverde che ad ogni partita cantano quell'orribile canzoncina." Disse, riferendosi alla canzone "Perché Weasley è il nostro re". Strinse le labbra con rabbia, cercando di non iniziare ad inveire contro Malfoy, l'ideatore di quella pagliacciata, davanti ad Hermione. Nonostante continuasse a reputare Malfoy una presenza a lei intollerante, non voleva essere troppo cattiva nei suoi confronti davanti alla riccia che per assurdo, si era ricreduta al cento per cento su di lui, arrivando addirittura a provare dei sentimenti nei suoi confronti. La ragazza però parve capire, perché la guardò comprensiva.

"La odio pure io, è davvero tremenda. E' stata una mossa orribile da parte di Draco. Posso parlargli, e vedere se si può fare qualcosa a riguardo." Provò a dirle la riccia. Quel pensiero le sembrò molto stupido appena dopo averlo formulato e ormai pronunciato... Cosa ci poteva fare ormai Draco? Inoltre, una vocina nella testa le ricordò che non stavano per sposarsi e che non erano nemmeno fidanzati e che il ragazzo, di conseguenza, non le doveva un bel niente. Non poteva pensare che avrebbe esaudito ogni suo desiderio per farla contenta. Dopo tutto, era pur sempre Draco Malfoy e in più, non le avrebbe mai fatto un favore che come fine avrebbe giovato a Ron. Sospirò irritata, chiedendosi se le cose sarebbero mai potute cambiare.

"Lascia stare Hermione, è impossibile. Ormai si è diffusa e inoltre non puoi chiedere a Malfoy di andare dai suoi compagni per obbligarli di smettere, in poche parole, di insultare Ron. Risulterebbe assurdo e troppo sospetto. Ma comunque, senza sviare l'argomento, sai di cosa gli devi parlare, piuttosto... " Commentò Ginny che come l'amica, aveva formulato lo stesso pensiero... Parlarne a Draco non sarebbe servito a niente, ormai era una specie di tormentone e ci sarebbe voluto il suo tempo prima che venisse dimenticata. Nel frattempo erano arrivate allo stadio e gli spalti erano quasi tutti pieni. 

"Ma come faccio a parlargli? Non riusciamo quasi mai a vederci, se non per quindici venti minuti al massimo, tra tutti i vari impegni che abbiamo." Sospirò la riccia. Le mancava passare del tempo con Draco, le sarebbe piaciuto poter stare con lui ogni volta che voleva e soprattutto alla luce del giorno. Ma doveva riconoscere la realtà... Se volevano vedersi, dovevano farlo di nascosto e quando ne trovavano l'occasione. 

"Beh...Potresti parlarci stasera." Sogghignò Ginny, con un ghigno che avrebbe fatto invidia ai malandrini. 

"Stasera? E come faccio. Anche se siamo prefetti dobbiamo rispettare il coprifuoco. Non possiamo uscire quando vogliamo." Commentò senza capire la riccia, rallentando il passo. Sperò vivamente che Harry avesse già trovato posto e ne stesse tenendo due occupati anche per loro, altrimenti sarebbero dovute stare in piedi, visto che quasi tutti gli studenti di Hogwarts avevano già preso posto. 

Il mio sangue è uguale al tuoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora