Accetti ?

2.9K 160 18
                                    

Ron seppur con sua estrema frustrazione e profondo odio represso, era sopravvissuto alla ronda con Draco senza schiantarlo da qualche parte. Non si era comunque risparmiato le infinite lamentele e le minacce di avvelenamento, strozzamento e cruciamento nei confronti del biondo.

Harry l'aveva ascoltato distrattamente, annuendo di tanto in tanto per assecondarlo, anche se i suoi pensieri vagavano da tutt'altra parte. Hermione l'aveva ascoltato sbuffando, emettendo versetti scettici e infastiditi nel frattempo che sferruzzava i suoi indumenti per elfi.
" Hermione, lì dentro ci può entrare solo un elfo con qualche malformazione fisica." Aveva ridacchiato Ron a un certo punto, distrattosi finalmente dal discorso
" Draco Malfoy". La ragazza l'aveva guardato con gli occhi stretti a fessura e gli aveva sibilato
" Molto spiritoso. Ricordati che tu giovedì hai la ronda con la Parkinson. Buona fortuna." Ron aveva sgranato gli occhi con suo estremo orrore e si era ammutolito, con profonda soddisfazione di Hermione.

Sembrava quasi fatto a posta... Le ronde con i Serpeverde ce le avevano il più spesso del dovuto secondo i loro gusti. In ogni caso erano passati diversi giorni da quell'ultimo episodio e non era più successo nulla di eclatante degno di nota. Hermione e Ron non si erano comunque dimenticati della loro specie di missione e infatti erano riusciti a raggruppare un bel gruppetto di persone disposte a partecipare, l'impresa più ardua era convincere Harry.

" Ron dobbiamo dirglielo." Sussurrò Hermione per non farsi sentire da nessuno
" Ma è una cosa folle, Harry darà di nuovo di matto." Borbottò Ron in risposta
" E invece no, sono sicura che ci ha pensato parecchio in questi giorni.Accetterà." Sussurrò Hermione entusiasta
" Se lo dici tu" mormorò il ragazzo, guardandola dubbioso.

" Senti, appena arriva gli diciamo di andare in biblioteca a studiare, così glielo potremo dire." Mormorò la ragazza, guardandosi in giro con circospezione.
" Perché sempre in biblioteca ?" Si lagnò Ron
" Perché dobbiamo studiare, abbiamo i gufo e voi siete indietro con i compiti. Inoltre, in biblioteca Harry non potrà mettersi ad urlare." Ghignò Hermione soddisfatta.
" E va bene." Borbottò il ragazzo, abbassando le spalle arreso.

Harry, che era rimasto indietro a parlare con Angelina, li raggiunse dopo un po' in sala comune.
" Finalmente amico, stavamo iniziando a preoccuparci." borbottò Ron, sprofondato in una poltrona
" Angelina mi ha fatto un po' il terzo grado sugli ultimi avvenimenti, credo che Baston si sia impossessato di lei." Mugugnò Harry esasperato. Non era del tutto vero, gli aveva fatto un po' il terzo grado, ma più che altro gli aveva parlato di Ron. Il ragazzo non era un granché come portiere. Si lasciava prendere troppo dall'emozione e non si concentrava a dovere, lasciando passare anche reti piuttosto facili.

Angelina quindi gli aveva chiesto di stargli il più vicino possibile per incoraggiarlo e farlo migliorare, ma questo ovviamente non l'avrebbe potuto dire all'amico.
" Capisco, miraccomando amico, non farti più punire, sennò darà di matto." Borbottò Ron orripilato.
" Già... Ma come mai tu hai quel muso lungo ?" Chiese Harry, osservando l'espressione afflitta dell'amico.
" Perché dobbiamo andare in biblioteca a studiare." Rispose Hermione allegramente al posto di Ron. Harry gemette incredulo, capendo immediatamente il malumore dell'amico.

" Dai Hermione, non puoi dire sul serio." Mugolò Harry, fissando l'amica implorante
" Oh si invece. Sei indietro con i compiti, proprio come Ron. Dopo mi ringrazierete." Rispose Hermione risoluta, lanciando agli amici un'occhiata che non ammetteva repliche.
" E va bene, andiamo Harry." Bofonchiò Ron, spronato anche dall'occhiataccia di Hermione che lo guardava furiosa per la sua mancanza di collaborazione.

Venti minuti più tardi si trovavano immersi nel silenzio spettrale della biblioteca, dove qua e là erano sparsi alcuni studenti intenti a studiare.
" Harry, vai a prendere quel libro di pozioni che ti ho citato prima ?" Chiese Hermione in un sussurro quasi impercettibile. Madama Pince non era per niente permissiva nel far trasgredire le regole nella sua biblioteca. Al primo rumore troppo udibile appariva come un avvoltoio alle spalle del colpevole per fargli una bella lavata di capo.
" Va bene, faccio presto." Sussurrò Harry in rimando, avviandosi verso un corridoio laterale.

Il mio sangue è uguale al tuoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora