Bianco e nero

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"Insomma mi spieghi che cosa ci facevi con la Granger?" Chiese Draco per la millesima volta
" Che palle Draco, cosa vuoi che ci facessi con la Granger?" Sbottò Blaise irritato
" Dimmelo tu."
" Ci siamo scontrati per sbaglio, cioè lei mi ha quasi disarcionato un braccio, andava di fretta. Comunque le ho chiesto se stava bene, si è scusata ecc ecc e poi basta. Fine della storia." Dopo aver finito di parlare lanciò un'occhiataccia al biondo che lo stava assillando fino alla morte da una buona mezz'ora.

" E non potevi dirmelo subito?"
" Ma perché t'interessa così tanto sapere cosa fa la Granger?" Chiese Blaise piccato. Draco era maledettamente ostinato quando ci si metteva
" Perché mi diverte tormentarla, lo sai" si giustificò
" Non è tutto" lo riprese l'amico
" Come sarebbe a dire non è tutto?" Sibilò l'altro, raddrizzandosi meglio sulla poltrona davanti al camino per guardare in faccia l'amico.
Quest'ultimo lo guardò con semplicità e disse
" Per te è diventata un'ossessione quella ragazza, ormai ne parli quasi sempre."
" E allora? Arriva al punto" sbottò Draco. Era vero, ne parlava in continuazione, ma non per chissá quali subdoli pensieri architettati dalla mente dell'amico.
" Non è normale amico, ti ha fritto il cervello. Secondo me ti piace e questa sorta di gioco che state creando almeno per ora piace molto più a te che a lei." Draco sgranò gli occhi e fissò l'amico come se fosse un pazzo criminale
"Blaise scherzi vero? Sai qual è il mio scopo. Portarmela a letto. Prima o poi ci riuscirò e dopo sarà tutto finito, una volta che lo sfizio viene tolto, che senso ha continuare a parlarne." Il moro sbuffò, per niente convinto.

" La tua è una vera e propria ossessione, credimi. Te la vuoi fare perché ti piace." Lo rimbeccò
"Mi sbatto anche Pansy, eppure non la sopporto né tanto meno mi piace. Io e la Granger ci odiamo, ma hai visto che caratteraccio che ha ?"
" Invece ti intriga perché sa tenerti testa." Ghignò Blaise.
" Smettila di dire idiozie Blaise, sai bene che non è così." Lo apostrofò
" E invece secondo me sta iniziando a piacerti, vedrai se prima o poi non mi darai ragione."

Draco lo fissò male
"Non mi è mai interessato farmi piacere una ragazza, voglio divertirmi. Inoltre lei è pure una mezzosangue, non te lo sarai dimenticato vero?" Blaise lo ascoltò pensieroso, scegliendo con cura le parole da usare
" Draco, lo conosci il razzismo?" Chiese lentamente
" Il razzi che? Cosa c'entra adesso?" Chiese Draco incredulo. Blaise sbuffò
" Il razzismo. Lo conosci?"
" No, è per caso qualche malattia babbana?" Chiese Draco scettico, arricciando il naso in una smorfia
"No, non è una malattia, però ha a che fare con i babbani, questo si." Mormorò Blaise
" E ti pareva. Comunque se non mi dici che roba è ci puoi stare fino a domani notte, non so nulla dei babbani." Grugnì il biondo. Adesso voleva capire che diavolo c'entrasse quel razzi coso con la Granger.

" Vedi, io sono un ragazzo di colore." Iniziò a spiegare Blaise pazientemente
" E allora, dov'è il problema?" Chiese Draco senza capire
" Per alcune persone lo è. Vedi, alcune etnie si reputano migliori di altre nel mondo dei babbani. I casi più conosciuti sono i bianchi che si reputano migliori delle persone di colore. Non tutti la pensano così ovviamente, ma in parecchi lo credono ancora."Mormorò il moro
" Cosa? Ma questo è assurdo!" Sbottò Draco senza nemmeno pensarci
" Già, eppure in molti ci credono. Per secoli le persone di colore sono state schiavizzate, vendute ai mercati e trattate come bestie da lavoro. Costrette alla fame, alla miseria e al più totale degrado. Erano in balia dei loro padroni, se quest'ultimi li volevano frustare potevano farlo, se volevano abusare di loro, potevano. Se volevano venderli ben venga e se volevano, potevano anche ucciderli, perché tanto erano trattati peggio che l' immondizia. La loro vita valeva meno di quella di uno scarafaggio." Mormorò.

Anche se lui era un mago, era capitato che qualche babbano lo avesse offeso in passato.
" Ma questo è vergognoso, che senso ha offendere una persona per il colore della sua pelle." rantolò Draco
" Non ne ho idea... Eppure, una volta da bambino, un ragazzino più grande di me mi disse attento a dove cammini, sporco negro.
Per sbaglio gli ero incappato addosso. Ero un bambino, ma me lo disse con tutto il disgusto possibile, come se fossi qualcosa di putrido e rivoltante." Sussurrò afflitto. Era corso via piangendo, mentre l'altro rideva divertito, continuando a beffeggiarlo. Quel ricordo faceva ancora male, era stato umiliante.

Il mio sangue è uguale al tuoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora