"Obliviate"

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Hermione aveva liquidato in fretta e furia il prefetto, aiutandolo velocemente a riordinare gli orari delle ronde per poi salutarlo con una scusa inventata di sana pianta. Il suo obiettivo era stato trovare Luna. Non aveva la più pallida idea di cosa facesse nel tempo libero la giovane e strampalata corvonero.

Non si era mai interessata particolarmente di lei e un po' si era sentita in colpa e molto simile a chi tanto giudicava e poi imitava. Ovvero un opportunista, un'approfittatrice disposta ad utilizzare le persone solo per i suoi scopi.

Luna era sicuramente una brava ragazza, ma era ben lontana dalla sua stessa onda di pensiero. Non era razionale, non seguiva alcuna logica, non si interessava di argomenti certamente dimostrabili ed era... Fin troppo strana. In quel momento però si era sentita tremendamente cattiva e in colpa, una vocina maligna le aveva insinuato nella mente che era un degno comportamento da Draco Malfoy. Ma lei l'aveva immediatamente scacciata come se fosse stata una mosca particolarmente fastidiosa.

Quando poi si era resa conto che non avrebbe potuto girare l'intero castello per trovarla, aveva deciso di fermare il primo corvonero a sua disposizione per chiedergli informazioni. Non aveva dovuto aspettare a lungo, una ragazzina del terzo anno dai capelli neri a caschetto le era passata di fianco persa nei suoi pensieri.
"Aspetta per favore, posso farti una domanda?" Aveva chiesto immediatamente.

La ragazza si era girata sorpresa nella sua direzione, lasciando ondeggiare la divisa e mettendo in mostra lo stemma blu e argento con il disegno di un corvo.
"Oh... Certo, chiedi pure." Aveva risposto meravigliata. Era sicuramente raro vedere Hermione Granger chiedere informazioni a qualcuno. Di solito era lei quella a sapere tutto e a divulgare spiegazioni in lungo e in largo.

"Tu sai dove si trova Luna?" Le chiese in fretta. La giovane corvonero fece una buffa espressione, tra una smorfia e una risata.
"Intendi Luna Lovegood?" Chiese. Hermione annuì impaziente.
"Oh... Di solito a quest'ora passeggia lungo il limitare della foresta proibita, ma non so dirti cosa faccia. Altrimenti passa il suo tempo a leggere quel buffo giornale che scrive suo padre. È molto strana." Rispose con una scrollata di spalle.

Hermione soppesò le due opzioni sconfortata. Cosa si sarebbe mai dovuta aspettare da una tipa stravagante come Luna?
"Dovrei parlarle urgentemente, potresti aiutarmi a cercarla?" La sua più che una richiesta era quasi una supplica. La ragazza la soppesò con lo sguardo, probabilmente pensando che pure lei fosse pazza.
"Se sei fortunata potresti trovarla in sala comune, altrimenti non saprei. A volte va anche in giro per il castello per parlare con i quadri che le sembrano soli e abbandonati, o con i fantasmi. Anche se preferisce la foresta." Continuò la moretta.

La riccia strabuzzò gli occhi per l'incredulità, facendo sfuggire all'altra ragazza un risolino comprensivo.
"O... ma certo. Resta però la possibilità che sia nella vostra sala comune?" Chiese eloquente. Non aveva nessuna intenzione di andare a caccia di quadri e fantasmi all'apparenza soli e tristi o di fare un tour esplorativo nella foresta proibita, probabilmente alla ricerca di strani animali inesistenti.

La ragazzina annuì, restando però in silenzio. Hermione sbuffò irritata. Le serviva parlare con Luna, quella ragazza poteva aiutarla ma se ne stava lì, impalata, a fissarla.
"Quindi... Potresti portarmi da lei? Con la speranza che sia nella vostra sala comune." Le chiese con il tono più gentile che riuscì ad articolare.
"Nella nostra sala comune?" Chiese quest'ultima. Hermione annuì ancora, quella ragazza le sembrava un po' dura di comprendonio per essere una corvonero.

"Tu però non puoi entrare." Le rispose seria. Hermione sbuffò irritata.
"Sono un prefetto, so perfettamente come funziona il regolamento della scuola. Ma, se molto gentilmente puoi aiutarmi, basta che tu vada in sala comune a controllare e se c'è, la faccia uscire." Rispose acidamente. La ragazzina arrossì imbarazzata e annuì timorosa, forse temendo uno sclero di nervi da parte della riccia, se non l'avesse assecondata.

Il mio sangue è uguale al tuoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora