Muschio bianco

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"Bello spettacolino, Granger" Sibilò Draco, appoggiato mollemente a una statua. L'avea vista passare casualmente e non aveva potuto resistere alla tentazione di provocarla.La ragazza colta alla sprovvista sussultò, riprendendosi immediatamente dopo aver visto chi le aveva rivolto la parola. Erano passati un paio di giorni
" dall'incidente " a pozioni e sia Hermione che Draco avevano avuto i loro impegni quotidiani.

La ragazza dopo il compiacimento per la vendetta nei confronti del biondo, l'aveva totalmente rimosso dalla sua mente, concentrandosi su altro. Draco invece, ne aveva parlato inviperito con Blaise, che nonostante avesse cercato di essere solidale con l'amico, non era riuscito a non lodare la ragazza, ricevendo un calcio negli stinchi da un Draco furioso, che per scaricare la scottatura per una sconfitta così schiacciante si era dilettato in piacevoli attività con la Parkinson.

Nonostante fosse pallosa e appiccicosa, riusciva anche ad essere utile quando gli serviva.
" Cosa vuoi Malfoy?" Chiese Hermione seccata
" Scambiare due parole, ti dispiace?" Chiese Draco con un tono di voce falsamente innocente. La ragazza sbuffò, per poi sibilare
" Non ho tempo da perdere con te, ho altro a cui pensare."
" Sono certo che lo troverai, avrai tutto il tempo per fantasticare su quanto potrebbe essere bravo, per così dire, Weasley a letto. Peccato che non lo saprai mai, è così tonto che non si farebbe una ragazza nemmeno se quest' ultima glielo chiedesse esplicitamente." La provocò il biondo, stampandosi un ghigno in faccia.

La ragazza invece lo guardò schifata.
" Sei un maiale, nient'altro che un maiale, maniaco, allupato." Sbottò furente. In qualche modo la punzecchiava sempre mettendo in mezzo i suoi migliori amici, quel maledetto rompi pluffe.
" Si, si Granger sbraita quanto vuoi. Ma adesso dobbiamo parlare di cose più importanti." Sussurrò minaccioso, facendo qualche passo avanti.

La ragazza assottigliò lo sguardo sospettosa
" Allora vedi di sbrigarti, te l'ho già detto, non ho tempo da perdere con te."
" E invece lo troverai un po' di tempo, Granger." Disse ancora Draco
" Altrimenti?" Lo sfidò lei, senza la minima traccia di timore
" Potrei lasciarmi sfuggire con Piton, che il prefetto perfetto, studentessa modello che mai ha infranto le regole della scuola, si è divertita a far esplodere la mia pozione." Sussurrò.

La ragazza inarcò un sopracciglio
" E allora perché non gliel'hai detto subito? A ma perché certo... Non ne hai alcuna prova."
" Ti stai cacciando in un gioco pericoloso, lo sai?" Ghignò Draco.
" Io con te non sto giocando a un bel niente." Rispose in tono asciutto Hermione, mantenendo le distanze
" Io invece direi di si, Granger. La tua testolina Grifondoro ti spinge a catapultarti in ogni sfida a braccia aperte ed è inutile che fai l'orgogliosa, sai bene che ho ragione." Sibilò divertito.

La ragazza lo guardò furente, adesso ci mancava pure che si immedesimasse nel suo psicanalista personale.
" Non ho bisogno di te per ricordarmi le mie qualità da grifondoro. Tu mi hai messa in ridicolo davanti a tutta la classe, facendo divertire le tue amichette galline ed io, ti ho ricambiato il favore. Non sto giocando a un bel niente." Sbottò spazientita.

" Non ti facevo così audace, Granger." Disse Draco in un sussurro, gli occhi scintillanti
" Non sai tante cose su di me, Malfoy. Anzi, non sai un bel niente." Rispose freddamente, scoccandogli un'occhiata velenosa
" So che sei una suora, una secchiona incallita, scorbutica e dai nervi suscettibili. È già qualcosa, non trovi?" Ghignò Draco, godendosi l'espressione furiosa della ragazza, che dopo pochi istanti sbottò
" E io so che sei un imbecille, un pallone gonfiato e tronfio che si crede il padrone dell'universo e uno stronzo, soprattutto uno stronzo."  Sbraitò.

Draco inarcò un sopracciglio, guardandola tra il divertito e lo scettico.
"Da quando sei così scurrile Granger?" Le chiese con voce strascicata. Hermione strinse gli occhi a fessura, sentendo le guance tingerglisi di un colorito più roseo del solito.
" Da quando ti diverti a farmi saltare il sistema nervoso." Sibilò la riccia.

Un lampo di compiacimento attraversò lo sguardo del ragazzo che, sempre mollemente appoggiato alla colonna, disse
"Ma bene bene, Granger. Allora ho pure il potere di modificare il tuo stato d'animo adesso?" Le chiese divertito.
"Tu non hai il potere su un bel niente, soprattutto su di me." Lo rimbeccò la riccia.

-Avverto i lettori che purtroppo questo capitolo ha subito dei tagli per motivi a me sconosciuti, sono dietro a sistemarlo al meglio. Un bacio grande a tutti-

Il mio sangue è uguale al tuoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora