L'esperienza nell'ufficio della Umbridge era stato un evento che sarebbe davvero rimasto impresso nella storia di Hogwarts, ma non perché si era saputo che Harry vi era entrato, ma bensì per quello che avevano architettato i gemelli contro l'odiosa preside.
Quest'ultimi avevano scatenato un vero e proprio putiferio, invadendo un corridoio con una vera e propria palude, che la umbridge non era riuscita a rimuovere in alcun modo e liberando fuochi d'artificio di loro invenzione per tutto il castello, facendo impazzire la preside e come ciliegina sulla torta, avevano abbandonato il castello a cavallo delle loro scope.
...
"Dimmi, ci siete voi di mezzo, vero?" Sogghignò Draco, elegantemente disteso su un lungo e soffice divano rivestito di un bel tessuto verde scuro. Osservava Hermione, comodamente accoccolata accanto a lui su un soffice pouf che, a sua volta, lo guardava con un sorrisino stampato in faccia che lasciava ben poco all'immaginazione."Forse" gli rispose vaga, accarezzandogli i capelli. Quel lieve tocco gli provocò i brividi lungo la colonna vertebrale e i suoi occhi di ghiaccio, per un momento, arsero bramosi. Si trovavano come quasi ogni sera nella stanza delle necessità e quella sera Draco non aveva potuto fare a meno di chiedere informazioni su ciò che era avvenuto con i gemelli. Alla fine, doveva ammettere che non erano male. Se in quella scuola accadeva qualcosa di divertente, ciò avveniva quasi sempre grazie a loro. Ma al momento dei Weasley gli importava ben poco, perché accanto a sé aveva Hermione e osservandola nella sua bellezza e semplicità, la considerò per l'ennesima volta la ragazza più bella che avesse mai visto e si maledì per averlo capito così tardi, non se lo sarebbe mai perdonato, perché l'aveva fatta soffrire e in quel momento la desiderava come nient'altra cosa al mondo. Sentiva il desiderio ardergli le vene, come ardemonio, ne sentiva la necessità, era un desiderio struggente e disperato. Aveva bisogno di amarla e sentirla sua, o sarebbe impazzito. Non voleva nessun'altra ragazza che non fosse lei. Aveva aspettato, per lei. Era cambiato, per lei, ma il bello era che l'aveva fatto di sua spontanea volontà, perché lo voleva davvero e non si era sentito in obbligo. Hermione, nella sua meravigliosa semplicità, gli aveva aperto gli occhi e mostrato che al mondo ci sono cose migliori, più belle e appaganti, dell'odio e l'arroganza, della cattiveria e del sangue puro.
"Hermione...Baciami." Mormorò con voce roca, avvicinandosi a lei e lasciandola leggermente spiazzata. Le gote le si tinsero di un colorito rosa acceso,ma non si lasciò pregare. Si avvicinò a lui, posando le labbra sulle sue per lasciargli un lieve morso che gli fece mozzare il fiato in gola. Fu un attimo... Draco la strinse a sé, stendendosi sul divano senza mai staccare la bocca bramosa dalla sua. Il bacio diventò talmente intenso da sembrare quasi bisognoso, disperato. Hermione era confusa da quel gesto improvviso, ma non osava fermarsi, perché non voleva spezzare quella magia che si era creata tra loro. Erano soli, nella stanza delle necessità, liberi di amarsi senza doversi nascondere da occhi indiscreti e non c'era niente di più bello.
"Hermione..." Ansimò Draco, staccandosi leggermente da lei, per guardarla negli occhi. Quelle due pozze argentee bruciavano di desiderio, a tal punto da mozzarle il fiato in gola. Si staccò da lui con il cuore che le batteva all'impazzata, il volto arrossato e i capelli che erano un disastro, più del solito, ma non gliene fregava niente al momento.
"Draco..."Sussurrò la riccia, mordendosi il labbro in un gesto involontario.Stava impazzendo, il suo basso ventre gridava in protesta per aver interrotto quel momento, il suo cervello era diviso a metà. Una parte le suggeriva di lasciarsi andare a cose ben poco caste,l'altra le suggeriva di stare al suo posto e di pensarci e la sua coscienza cambiava idea ogni tre per due. Ma cielo, stava impazzendo. Si frequentavano da dicembre e si erano confessati di amarsi a vicenda... Cosa voleva di più?
"Hermione, potrei impazzire...Ti amo,e ho bisogno di te. Ho bisogno di te come l'aria, ho bisogno di sentirti mia in tutto e per tutto ma per Salazar...Non voglio che tu... Ti senta obbligata a fare niente..."Disse Draco a denti stretti, stringendola a sé con prepotenza. Ogni fibra del suo corpo urlava in protesta, ma il cervello gli gridava di essere ragionevole.
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Il mio sangue è uguale al tuo
Fanfiction-COMPLETA- -IN REVISIONE- IL SEQUEL SI INTITOLERA' "IL PIANTO DELLA FENICE" :) Draco si ritroverà a dover fare i conti con sé stesso, con quelle idee che fin da bambino gli erano state inculcate in testa, con la sua anima tormentata e con la consape...