King Cross

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Le vacanze erano ufficialmente terminate e in quelle ultime settimane Draco, soprattutto sotto insistenza di Narcissa, si era dedicato a finire i compiti estivi. In parte le era grato perché lo studio, per alcune ore al giorno, erano riusciti a distrarlo dai pensieri che gli assillavano la mente da giorni e giorni. La notte della festa continuava a tornargli in mente e con frustrazione, aveva dovuto ammettere a sé stesso di essersi pentito. Era stato un idiota a bere quelle schifezze babbane, dando retta ai consigli idioti dei suoi ex compagni di squadra più grandi. Quella notte non sarebbe dovuto andare a letto con Pansy perché il giorno dopo non era cambiato niente, non si era sentito più uomo, più grande rispetto a prima, libero dai pensieri che aveva avuto fino al giorno prima e tanto meno si era sentito più realizzato. Aveva semplicemente fatto un passo che fa parte della vita e che prima o poi tutti compiono. Quindi, in sostanza, niente di speciale. Ma per assurdo quel niente di speciale l'aveva fatto con la persona più sbagliata sulla quale avesse potuto ripiegare. A cosa diavolo si era ridotto?. La mattina si era solamente svegliato con un gran mal di testa a rovinargli la giornata e la consapevolezza di dover parlare con Pansy il prima possibile in modo da riuscire a non peggiore ulteriormente quella situazione già di per sé scomoda.

Gli era stato insegnato il buon galateo fin da bambino e in fin dei conti, era un signore. Doveva chiarirci e farle intendere che quello che era successo tra loro non era altro che un...Errore? Non suonava molto bene nemmeno nella sua testa, ma non sapeva etichettarlo in nessun altro modo. Forse avrebbe dovuto trovare parole più sensibili, ma ciò che gli interessava alla fine era che fossero in grado di mettere in chiaro che tra di loro non c'era e non ci sarebbe mai stato niente perché il fatto che lei si fosse illusa che ci fosse qualcosa di più era a dir poco scontato, se considerate le lettere che gli aveva inviato nelle ultime due settimane. Alcune le aveva ignorate, ad altre le aveva risposto in modo conciso e distaccato e nell'ultima, si era limitato a dirle che doveva parlarle, senza aggiungere altro. Era consapevole di essere stato fin troppo cinico nei suoi confronti, dimostrandole così tanta freddezza e menefreghismo, ma non era di certo nella sua indole essere uno di quei ragazzi dolci e amorevoli che si presentano dalle ragazze con cioccolatini e mazzi di fiori e inoltre, non poteva e non voleva darle ciò che cercava da lui quindi, se si fosse comportato diversamente, l'avrebbe solamente illusa ulteriormente. Non voleva sentirsi legato a qualcuno. Non voleva dipendere e dividere la sua vita con una seconda persona, avere dei vincoli da rispettare e non essere più pienamente padrone di sé stesso. La sua vita era già fin troppo controllata, non voleva aggiungerci pure una donna asfissiante ed innamorata a complicargliela ulteriormente. Non gliene poteva fregar di meno dell'amore e Pansy, di questo, se ne sarebbe dovuta fare una ragione e sarebbe andata avanti, accettando la sua decisione che sarebbe stata irremovibile.

Quando quella mattina la sveglia suonò, fu tentato di tornare a dormire. Quella notte si era addormentato tardi, costretto a finire di preparare il baule e troppo impegnato a pensare a quello che avrebbe dovuto fare e dire. Aveva deciso che avrebbe parlato con Pansy subito, appena saliti sul treno. L'avrebbe presa in disparte e le avrebbe parlato, dandole la sua decisione senza protrarre ancora a lungo quella pagliacciata. Ma alla fine la buona ragione e il bussare di sua madre alla sua porta di camera ebbero la meglio. Narcissa, già elegantemente vestita e truccata in modo raffinato con un bellissimo rossetto rosso cremisi a dipingerle la labbra sottili, uguali a quelle del figlio, fece il suo ingresso per incitarlo ad alzarsi e recuperare il baule con un tocco di bacchetta.

"Hai preso tutto l'occorrente Draco? Ormai sei adulto, quest'anno non voglio ritrovarmi costretta ad inviarti gufi carichi di pacchi contenenti ciò che ti sei dimenticato per colpa della tua distrazione." Lo riprese composta.

"Ho ricontrollato ieri sera, c'è tutto." Aveva mormorato il ragazzo, scendendo dal letto per indossare le ciabatte in pregiata seta verde ricamata con lo stemma di serpeverde.

Il mio sangue è uguale al tuoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora