La cicatrice

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I giorni erano passati velocemente, restandone ben pochi di lì all'inizio degli esami scritti. I ragazzi del quinto e settimo anno erano quelli più preoccupati di tutti, in quanto avrebbero dovuto affrontare rispettivamente i G.U.F.O e i M.A.G.O. Anche Hermione e Draco erano alle prese con lo studio più che mai, in quanto entrambi puntavano a risultati alti. La riccia voleva assolutamente prendere il massimo del punteggio in ogni materia, soprattutto per soddisfazione sua personale. Aveva sempre avuto il massimo dei voti in tutte le materie per tutti e cinque gli anni e prendere anche un solo G.U.F.O che non fosse un eccezionale, per lei sarebbe stato un vero e proprio fallimento personale.

Per Draco il discorso invece era più complicato e contorto. Certo, pure lui ci teneva ad ottenere dei buoni risultati ma più che altro, doveva prendere almeno oltre ogni previsione in tutte le materie per non rischiare di essere strangolato da suo padre. Il buon vecchio Lucius era dal primo anno che gli ricordava che il tempo scorre in fretta e che presto si sarebbe trovato a dover affrontare gli esami. Non poteva dargli del tutto torto... Dopo tutto gli sembrava davvero che il tempo fosse volato. Ma il punto non era quello. Suo padre pretendeva che lui ottenesse degli ottimi risultati per poterlo elogiare con i suoi ricchi amici e mantenere alto il nome della famiglia. Essendo un ricco purosangue, non poteva di certo dire che suo figlio aveva un rendimento mediocre. Per non parlare del lavoro, non faceva che ricordargli che se non avesse ottenuto i risultati per poter entrare al ministero a fare un lavoro dignitoso, e avesse invece ottenuto risultati che al massimo gli avrebbero concesso di lavorare in un ufficio pidocchioso a fare un lavoro indegno, l'avrebbe diseredato. L'ultima parte non l'aveva mai detta, non espressamente per lo meno, però Draco era certo che la minaccia velata rimasta sempre in sospeso, non indicasse niente di buono.

Draco era pensieroso, Hermione pure. Entrambi sapevano che la loro situazione non era semplice. Non sapevano come si sarebbero organizzati per l'estate. Draco le aveva detto che se ce l'avesse fatta, sarebbe stato lui a scriverle, magari chiamandola con un falso nome, per riuscirsi a sentire almeno una volta a settimana o all'incirca ogni dieci giorni, ma non le aveva promesso niente di certo.Non era tanto, ma ci avrebbe fatto la firma per far si che almeno ciò fosse fattibile.

Non aveva la più pallida idea di come si sarebbe svolta la sua estate. Adesso che il signore oscuro era risorto ed era tornato attivo, essendo suo padre un mangiamorte, non sapeva come sarebbe andata. Per quello era così pericoloso restare in contatto con la riccia durante le vacanze. Per quello che ne sapeva, si sarebbe anche potuto ritrovare a vivere a stretto contatto con lui e la sua cerchia di mangiamorte. Quella prospettiva gli metteva i brividi, ma se così fosse stato, sapeva di non poterlo evitare, né tanto meno impedire. Non sapeva niente del Signore Oscuro...Non conosceva né il suo aspetto né una qualsiasi altra caratteristica che lo identificasse. Il fatto che fosse crudele e spietato non era di certo una novità, lo sapevano tutti, ma doveva esserci molto altro e temeva di doverlo scoprire a breve. 

Da giorni ormai provava una spiacevole sensazione allo stomaco, che gli suggeriva che qualcosa di brutto sarebbe accaduto a breve, ma cercava di scacciarla ogni volta, in quanto credeva che fosse solamente paranoia dovuta alla situazione opprimente che si trovavano a vivere. Gli sembrava che stesse andando tutto fin troppo bene. Ovviamente ne era felice, ma sapeva che qualcosa covava sotto, perché sia lui che Hermione erano perfettamente consapevoli che una tempesta gravava sulle loro teste ed era quasi impossibile che tutto filasse liscio come l'olio. Ma finché durava, non si lamentava.

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Quella sera Hermione si trovava in sala comune circondata dai suoi migliori amici, Ginny compresa e mentre lei studiava come una forsennata antiche rune, in quanto alcune di esse, con suo grande disappunto ancora le sfuggivano, gli amici giocavano a scacchi magici ignorando tranquillamente il fatto che mancassero appena due giorni all'inizio degli esami.

Il mio sangue è uguale al tuoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora