"Hermione per favore, fallo per me" stava supplicando Harry, all'entrata della sala grande il sabato mattina. Entro poche ore ci sarebbe stata la partita tra Grifondoro- Serpeverde e come previsto, Ron ed Hermione non si erano ancora riappacificati del tutto.
La riccia stava guardando l'amico con aria corucciata e indecisa. Quest'ultimo sbuffò sconsolato.
"Hermione, speravo che almeno tu fossi più ragionevole" disse piatto, facendo sussultare l'amica, che lo guardò mortificata
"Harry io..." pigolò
"Senti, non so cosa sia successo e non lo voglio sapere, ma non credo che sia una cosa grave, quindi fate pace e smettetela con questo teatrino. Ron vorrebbe parlarti, ma è troppo insicuro per farlo. Per una volta, metti da parte l'orgoglio e fatti avanti te." Sbottò Harry scontroso. Hermione inarcò un sopracciglio. Non voleva assolutamente litigare con Harry, ma non poteva dirle che non metteva mai da parte l'orgoglio, visto che era quasi sempre lei quella che chiedeva scusa per prima."Harry, tutte le volte mi faccio avanti io. Per una volta potrebbe semplicemente chiedermi scusa e tornerebbe tutto come prima. Inoltre se non ti scagli contro di me sarebbe molto carino da parte tua." Rispose stancamente la riccia, incrociando le braccia al petto.
Harry sospirò, passandosi una mano tra i capelli corvini, che scompigliò ancora di più.
"Ok, scusa, mi dispiace Hermione... Non volevo aggredirti... Solo che sono stressato, questo vostro bisiticciare continuo è insopportabile e tra poco ci sarà la partita. Ron è teso e spaventato, per non parlare del fatto che è da giovedì sera che dice che i Serpeverde hanno qualcosa in mente e questo non fa che peggiorare la sua situazione." Mormorò Harry.Ron dopo l'incontro con Malfoy era corso in sala comune, raccontando tutto d'un fiato ciò che era successo all'amico. Harry aveva cercato di tranquillizzarlo, ma aveva ottenuto scarsi risultati. Lui ormai era abituato alle battutine maligne nei suoi confronti da parte dei serpeverde prima di ogni partita, Ron invece no. A confronto dell'amico ogni volta che gli veniva fatta una battuta perfida, assumeva un terribile colore verdognolo e andava nel panico totale. Non si aspettava niente di buono dalle serpi, ma in cuor suo sperava che non rovinassero la prima partita ufficiale dell'amico.
Hermione corrugò le sopracciglia.
" In che senso Harry?" Chiese
"Ha detto di essersi scontrato con Malfoy nel corridoio e dopo aver discusso, lui gli ha detto che oggi avrebbe avuto una bella sorpresa. Ovviamente da interpretare negativamente." Disse Harry preoccupato. La riccia strinse le labbra con rabbia. Come al solito c'era Malfoy di mezzo. Era certa che avrebbe dato dei gratta capi alla squadra dei Grifondoro.
"Credi che possa essere qualcosa di molto brutto?" Chiese la riccia, azzardando un'occhiata alla tavolata dei serpeverde. Non erano ancora in molti quelli a sedere e i componenti della squadra, compreso Malfoy, sembravano ancora mancare. Harry scosse la testa
"Non ne ho idea Hermione" mormorò.Proprio in quel momento un gruppetto di serpeverde gli passò davanti ridacchiando, guardandoli con compiacimento. Portavano tutti una grossa spilla rotonda appuntata al petto, che Harry non riuscì a leggere cosa recitasse. Hermione invece trattenne il fiato, guardando Harry orripilata.
" O cielo Harry" sibilò, livida in faccia
"Cosa c'è scritto?" Chiese Harry furioso.
"Weasley è il nostro re" rispose cupa l'amica, scoccando uno sguardo pieno di odio alla tavolata verde e argento.Il moro guardò l'amica preoccupato. Non sapeva cosa volesse dire, ma non era di certo un buon segno.
"Andiamo da Ron, per favore. Prima che arrivino Malfoy e gli altri. Se lo distraiamo magari non si accorgerà di niente." Supplicò nuovamente Harry, riuscendo ad intenerire l'amica, che sospirando disse
"E va bene, hai vinto tu."Ron era semi nascosto tra Ginny e i gemelli Weasley, che vedendo il fratello così spaventato si stavano risparmiando dal fargli battutine, occhieggiando malevolmente il tavolo dei serpeverde, che fischiavano e ridacchiavano in direzione dei Grifondoro.
"Coraggio Ron, andrà tutto bene" lo incoraggiò Harry, spingendogli sotto il naso una bella tazza di cereali. L'amico in risposta lo guardò terrorizzato, scuotendo la testa a destra e a sinistra, incapace di proferir parola. Harry e i gemelli si guardarono preoccupati, comunicando con lo sguardo. Anche loro dovevano aver adocchiato le spille.
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Il mio sangue è uguale al tuo
Fanfiction-COMPLETA- -IN REVISIONE- IL SEQUEL SI INTITOLERA' "IL PIANTO DELLA FENICE" :) Draco si ritroverà a dover fare i conti con sé stesso, con quelle idee che fin da bambino gli erano state inculcate in testa, con la sua anima tormentata e con la consape...