"Ti devo un favore."

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La sala comune dei grifondoro era rumorosa e affollata come di consueto, caos dovuto per la maggior parte ai due gemelli Weasley, che Hermione guardava di tanto in tanto scoccandogli occhiatacce furiose, in quanto stavano disturbando il suo ripasso quotidiano.

Al suo fianco Ron si grattava la nuca nervosamente, cercando di spiare furtivamente gli appunti della ragazza che prontamente, spostava prima che l'amico riuscisse a copiarli. Di fianco a Ron, Harry studiava distrattamente incantesimi, ma sembrava che la sua testa fosse completamente altrove infatti, più volte restava incantato a guardare il fuoco.

Seduta al tavolinetto rotondo vicino al loro c'era Ginny, intenta a giocherellare con grattastinchi, il gattone rosso della sua migliore amica e al suo fianco, Colin Canon continuava a parlare senza sosta cercando di farle vedere le decine e decine di fotografie e scoop che aveva raccolto negli ultimi giorni.

La notizia che la rossina si era lasciata era circolata per i corridoi del castello come gas invisibile e tutti, almeno una volta, avevano parlato del presunto tradimento da parte di Michael. Quest'ultimo aveva tentato di parlare con la sua ormai ex fidanzata a distanza di una settimana dall'accaduto ma la ragazza l'aveva respinto furiosa, spiattellandogli in faccia il fatto che oltre tutto aveva scoperto che aveva messo in giro voci su loro due e all'ennesimo suo tentativo di giustificarsi, gli aveva mollato un ceffone e se ne era andata, intimandogli di ritirare tutto ciò che aveva detto senza osare riavvicinarsi a lei.

Da lì, non si erano più visti e parlati e per volere di Ginny, il ragazzo era stato bandito anche dall'ES. Ron si era infuriato tantissimo quando aveva saputo cos'era successo al campo da quidditch, ma la sorella e la riccia erano riuscite a placare la sua ira abbastanza in fretta, evitando così che facesse idiozie. Ma il chiodo fisso di Ginny era il fatto che fosse in debito con Malfoy. Gli doveva un favore e seppur il suo orgoglio ne risentisse, doveva ringraziarlo per l'aiuto che le aveva dato. Se solo fosse stato meno snob e se la fosse sentita un po' meno, non sarebbe stato poi così cattivo...

"Smettila Ron di copiarmi, devi imparare a lavorare da solo! Come pensi di affrontare i G.U.F.O se non riesci nemmeno a prendere qualche appunto di trasfigurazione dal libro?" Strepitò la riccia, distraendo Ginny dai suoi pensieri e attirando alcuni sguardi curiosi nella loro direzione. Ron arrossì, colto sul fatto. Per l'ennesima volta aveva tentato di scopiazzare gli appunti della ragazza, venendo colto in flagrante.

"Ma dai Hermione, soltanto qualche appunto, gli esercizi li faccio da solo, promesso." La supplicò piagnucolando, sperando di ottenere così la sua pietà. Hermione però gli lanciò un'occhiataccia di rimprovero.

"E se succedesse come al secondo anno che, per una qualsiasi ragione, per un determinato periodo non potessi aiutarvi? Come fareste a quel punto? Dovete imparare a sbrigarvela un po' da soli, non posso essere sempre e solo io a sgobbare sui libri." Lo rimproverò. Nonostante il messaggio fosse rivolto anche al moro, quest'ultimo fece finta di non capire di essere stato coinvolto.

"Ma a te piace studiare, a noi no. Per te è meno terribile passare le giornate sui libri, sei più intelligente di noi." Bofonchiò il rosso, tentando di addolcirla in modo che si decidesse così ad aiutarli. La riccia invece si gonfiò come un tacchino, lanciandogli un'occhiata inviperita.

"Se solo ti applicassi di più e passassi meno tempo a fare cose inutili, come per esempio il quidditch, potresti essere molto più bravo pure tu!" Lo accusò, guardando male pure Harry, che per il momento era rimasto in religioso silenzio per evitare di suscitare l'ira della sua migliore amica.

"Ma anche Harry si allena tanto a quidditch, e lui da più tempo di me! Però con lui non te la prendi." Protestò Ron, rosso dietro gli orecchi. Il moro mugugnò qualcosa di indistinto che assomigliava tanto a un...(Non mettermi in mezzo, per favore.). Scatenare la rabbia di Hermione non era mai una buona idea.

Il mio sangue è uguale al tuoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora