Perché ti amo...

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"Eccola" Sussurrò Ginny, vedendo la figura snob di Pansy avvicinarsi. La riccia annuì decisa, con il cuore che le batteva forte.

"Bene, tu cammina facendo finta di niente, io mi disilludo e le lancio la fattura." Mormorò, senza toglierle gli occhi di dosso. La riccia non perse tempo, eseguendo la richiesta dell'amica. Quest'ultima invece si nascose velocemente dietro una colonna e in un batter baleno scomparve alla vista dell'amica.

Pansy parlottava con la sua migliore amica Daphne dandosi un sacco di arie e Ginny, che silenziosamente l'aveva seguita, storse il naso, disgustata da tanta frivolezza. Ma poi sogghignò perfida, sapendo che a breve si sarebbe data molte meno arie... Quando fu certa che ci fossero abbastanza studenti d'intorno per riuscire a non destare sospetti, lanciò la fattura. Sarebbe potuto essere chiunque il colpevole e lei, essendo invisibile, non l'avrebbero potuta scoprire.

Pansy strillò spaventata, guardando con terrore le improvvise bolle che avevano iniziato a ricoprirle la pelle. si guardò d'intorno nel panico più totale, non sapendo come fermare quel terribile sfogo cutaneo e che le stava ricoprendo tutto il corpo mentre Daphne, ancora al suo fianco, la guardava senza avere la più pallida idea di cosa fosse successo così all'improvviso.

"Fa qualcosa!" Strillò Pansy, rivolta a quest'ultima. 

"Per Salazar Pansy, non so cosa fare, devo chiamare aiuto!" Le rispose l'amica, osservandola sconvolta. Parecchi studenti si erano riuniti intorno alla scena per scoprire cosa fosse quel trambusto, portandosi una mano alla bocca davanti a quello spettacolo orribile. Ginny storse il naso disgustata dal risultato ottenuto, ma al tempo stesso le spuntò anche un sorrisino soddisfatto. Aveva fatto proprio un buon lavoro... Per un bel po', quella strega subdola, sarebbe dovuta stare in infermeria, privando gli studenti della sua orribile e molesta presenza.

"Cosa sta succedendo qua?" Chiese una voce maschile,  gelida come il ghiaccio. Gli studenti ammutolirono, lasciando nell'aria solamente i singhiozzi della serpeverde, per far passare il professor Piton. Hermione trattenne il fiato, sperando che Ginny si fosse già allontanata. Se il professore l'avesse scoperta, per l'amica sarebbero stati grossi guai, considerando il fatto che la Parkinson faceva parte della squadra d'inquisizione e quindi era una cocca della Umbridge, che sarebbe sicuramente intervenuta per punirla non appena avesse appreso la notizia. 

"Come si è ridotta così, signorina Parkinson?" Chiese lentamente, arrivando davanti alla ragazza e osservandola con un labbro arricciato.

"N-non lo so professore... Faccia qualcosa, la prego..." Gemette, tra un singhiozzo e l'altro.

"Si tratta sicuramente di una fattura. Se scopro chi è stato, finirà in punizione da oggi stesso fino alla fine della scuola." Sibilò l'uomo, gelando gli studenti accalcati intorno a loro con una sola occhiata. Hermione sentì il cuore schizzarle fuori dal petto, continuando a sperare che l'amica si fosse allontanata. Piton non era mai stato in vena di scherzare, soprattutto riguardo alle punizioni, bisognava non prenderlo sottogamba in quanto sarebbe assolutamente stato in grado di punire uno studente per settimane e settimane e volendo, far riprendere la punizione anche l'anno successivo.

"Signorina Greengress, la porti in infermeria. Madama Chips saprà curarla e dirle in quanto tempo si rimetterà completamente anche se vedendola, credo che le serviranno minimo dieci giorni." Rispose indifferente, facendo nuovamente scoppiare a piangere la ragazza.

"Professore, lei avrebbe dovuto fare le ronde insieme a Malfoy..." Si affrettò a dire Daphne, facendo piangere ancora di più l'amica. Hermione sogghignò soddisfatta, contenta che stesse lontana dal ragazzo. Quella piovra piùse ne stava nel suo, meglio era per tutti.  Piton scrutò la folla, fino a soffermarsi sulla figura di Hermione con i suoi impenetrabili occhi neri come il carbone. La guardò con una piccola smorfia e rispose, maligno

Il mio sangue è uguale al tuoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora