"Sono Draco Malfoy, ho i miei assi nella manica."

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Era passata una settimana dall'ultimo incontro di Draco e Hermione nella stanza delle necessità e aprile era alle porte. Il carico di compiti per i ragazzi del quinto e settimo anno era via via sempre più impegnativo, sottraendo così tempo ed energie agli studenti. Hermione studiava più che mai, cercando al tempo stesso di convincere gli amici a seguire il suo esempio che rispetto a lei, sembravano avere la testa da tutt'altra parte, cosa che la faceva terribilmente irritare. 

Ancora non aveva parlato con Harry, né tanto meno con Ron, di ciò che aveva scoperto grazie a Draco. Erano informazioni importanti che le avevano chiarito molti dubbi e gli amici, soprattutto Harry che era coinvolto in prima persona, erano in pieno diritto di essere informati. Ma il problema era che non sapeva come fare a raccontargli tutto ciò. L'unica ad essere a conoscenza di tutta quella storia era Ginny che come lei, non sapeva come venirne a capo. Non poteva di certo dire che era andata ad intuito, perché non sarebbe mai e poi mai stata credibile ma ovviamente, non poteva nemmeno confessare di essere riuscita lei, Hermione Granger, a convincere Draco Malfoy a collaborare in quella loro impresa folle. Non poteva raccontare agli amici della storia ingarbugliata che si era creata con il giovane serpeverde, loro acerrimo nemico da sempre. L'avrebbero passata per una pazza e fatta internare al san Mugo, nel migliore dei casi. 

Rabbrividì al solo pensiero di un Harry e un Ron che venivano a conoscenza del fatto che lei stesse raccontando i loro segreti a Draco Malfoy, colui che avevano sempre odiato e che per lo più era il figlio di un mangiamorte che li voleva tutti morti. Si sentì in colpa... Stava agendo da sola, alla cieca, senza un minimo di coscienza e di buon senso. L'unica cosa che la consolava era che nel bene e nel male almeno su Ginny poteva contare...

Pensare all'amica la fece risvegliare dal suo trance. Si era letteralmente dimenticata di essere in biblioteca da ore e che erano già arrivate le cinque del pomeriggio. Tra meno di mezzora si sarebbe dovuta incontrare con lei per iniziare a studiare un piano, ma ciò che aveva evitato di dirle, era che ci sarebbe stato pure Draco. Nonostante l'amica fosse molto più flessibile rispetto ad Harry e Ron, era consapevole che tra i due non regnava la pace e di conseguenza aveva preferito omettere il dettaglio della presenza dell'altro sia a Ginny che a Draco ovvero, entrambi credevano di essere gli unici in sua compagnia. Quello era stato un provvedimento necessario, giusto per non rischiare inconvenienti. Considerando il fatto che aveva già accennato l'idea di Draco alla rossina e quest'ultima l'aveva considerata fattibile, aveva preferito non creare inutili tensioni. Si sarebbero incontrati davanti all'entrata della stanza delle necessità alle cinque e venti, per prima sarebbe arrivata Ginny e per ultimo Draco. Aveva deciso di non farli arrivare insieme proprio per non rischiare che iniziassero a lanciarsi fatture in mezzo ai corridoi e sapere di essere lei presente la tranquillizzava. Sperava vivamente che i due riuscissero a collaborare senza litigare, provando a tollerarsi a vicenda. Alla fine, era certa che volendo, Draco sarebbe riuscito ad accettare anche Ginny così come quest'ultima sarebbe riuscita a fare altrettanto nei confronti del ragazzo.

Si affrettò a riporre il libro di erbologia che stava leggendo nello scaffale giusto e dopo aver cortesemente salutato Madama Pince, uscì di corsa dalla biblioteca. A quell'ora i corridoi erano quasi deserti, in quanto gli studenti si trovavano o nelle rispettive sale comuni, o in sala grande per svolgere i compiti quotidiani o come lei, anche se in numero inferiore, in biblioteca per fare ricerche e studiare o molto semplicemente, per rilassarsi davanti a una bella lettura interessante. Era quindi l'orario perfetto per incontrarsi in tutta tranquillità davanti alla stanza delle necessità...Le probabilità che qualcuno li scoprisse insieme erano davvero minime ma in ogni caso, non voleva correre rischi. Il ricordo di Nott era ancora fresco nella sua mente e ogni volta che ci pensava, sentiva spiacevoli brividi freddi scorrerle lungo la spina dorsale.

Ma scacciò via dalla mente il pensiero di Nott e di tutto ciò che non riguardava il suo momentaneo obiettivo, doveva sbrigarsi a raggiungere il settimo piano, se voleva evitare di arrivare in ritardo e rischiare che Ginny e Draco si trovassero faccia a faccia ignari di ciò che stava accadendo. Quel pensiero le fece accelerare ulteriormente il passo e quando finalmente arrivò al settimo piano, tirò un sospiro di sollievo nello scoprire di essere ancora sola. Ginny però sarebbe dovuta arrivare a breve e avrebbe dovuto trovare una scusa per intrattenerla il maggior tempo possibile. Solitamente Draco era molto puntuale, se non addirittura in anticipo e perciò sperò che quello fosse il suo giorno fortunato.

Il mio sangue è uguale al tuoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora