San Valentino

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Hermione salutò distrattamente Rita, Harry e Luna con la scusa di dover fare compere, lasciandoli tutti di stucco, soprattutto Harry. Cosa diavolo stava  succedendo alla sua migliore amica? Il dubbio che lei nascondesse qualcosa continuava ad intensificarsi ogni giorno, ogni ora sempre di più; ma non l'avrebbe detto a Ron, non in quel periodo per lo meno. L'amico era giá fin troppo stressato per potersi accollare un altro pensiero.

Quando Rita gli aveva chiesto di fare i nomi dei mangiamorte si era agitata in modo insolito, soprattutto al nome di Lucius Malfoy. Ma perché mai? Di certo non gliene poteva fregar di meno se finiva nei guai, cosa purtroppo alquanto improbabile, ma allora perché gli era sembrata così turbata? Perché avesse davvero paura per le conseguenze che, a lui, sarebbero potute capitare dopo la pubblicazione dell'intervista? Poteva essere la verità, ma non ne era totalmente convinto. In quel caso avrebbe evitato di proporgliela e invece, le era sembrata così entusiasta che era anche e soprattutto per quello se aveva accettato. Adesso però si chiedeva se era stata la scelta giusta, la sua.

E se avesse parlato fin troppo? La Umbridge non gliel'avrebbe fatta passare liscia, ma quello era il problema minore. Se gli avesse fatto delle domande su Sirius sarebbe stato molto peggio. Ovviamente lui non avrebbe parlato, ma c'erano tanti modi per costringere una persona a raccontare la verità, soprattutto se illegali. 

Magari la Umbridge sarebbe potuta essere così folle e malvagia da utilizzare la maledizione cruciatus su di lui per costringerlo oppure, la maledizione Imperius, indolore ma forse ancora più pericolosa. Per non parlare del veritaserum, la pozione della verità. Ne sarebbero bastate poche gocce e sarebbe stato obbligato a raccontare qualsiasi cosa gli fosse stata chiesta. Al solo pensiero rabbrividì. Avrebbe spedito una lettera a Rita per chiederle di togliere alcune parti dall'articolo.

Sperava vivamente che la giornalista fosse abbastanza intelligente da intuire i messaggi nascosti e soprattutto, da assecondarlo. Ma su l'ultima parte non aveva dubbi che avrebbe accettato. Hermione era stata ben chiara su quello. Non scrivere niente che Harry non avesse detto o voluto, a meno che non fosse lei a volersi ritrovare nella lista nera del ministero.

In ogni caso aveva osservato la sua migliore amica uscire incappucciata dal locale e sfidare la burrasca che fuori continuava a soffiare impetuosa, abbattendosi contro negozi e abitazioni. Un pensiero, in quel momento, lo aveva rivolto anche a Cho che come Hermione era fuggita in mezzo alla bufera poche ore prima, distogliedosi così dal pensiero dell'articolo. Perché quella ragazza doveva essere così strana? Il dramma era successo quando, dopo aver finito di bere il loro caffè in quell'orribile caffetteria addobbata per San Valentino, lei aveva iniziato a chiedergli di Cedric rovinando così il loro momento, sempre che ce ne fosse mai stato uno.

Già non riusciva ancora a fare sogni tranquilli, in quanto spesso e volentieri la notte rivedeva il suo volto pochi secondi dopo essere morto facendo così tremendi incubi. Perché poi, ci si doveva mettere pure lei a ricordargli di quanto erano stati felici insieme, di quanto soffrisse senza di lui e soprattutto, di quanto volesse ascoltare il reso conto completo di cosa gli era accaduto?.

Non capiva se era veramente interessata oppure, gli si era avvicinata solo nella speranza di poter rivivere in lui la storia con Cedric. Restava il fatto che quasi tutte tutte le volte che parlavano scoppiava a piangere, che fossero soli o in mezzo alla gente, mettendolo in imbarazzo. A quel punto si chiese anche se avrebbero mai vissuto un momento tranquillo, solo loro due, sempre che ce ne fossero stati altri, oppure ogni volta il fantasma di Cedric li avrebbe perseguitati.

Ma il peggio del peggio era avvenuto quando le aveva proposto di andare ai tre manici di scopa per raggiungere Hermione. Lì aveva imbastito una scenata assurda, e molto imbarazzante, davanti a tutti i presenti accusandolo di chissà quale fandonia per poi fuggire via e lasciarlo da solo come un allocco. Gli mancava solo quella figuraccia per essere ancora più mal visto, pensò stizzito, provando un moto di rancore nei confronti della giovane corvonero. Era carina quant'era stupida e lui, le donne non le avrebbe mai capite.

Il mio sangue è uguale al tuoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora