Every

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Dopo qualche altro minuto in macchina, ci fermiamo davanti al parco della nostra città. Fuori è quasi buio, quindi so che non potremo starci per molto, ma va bene così.

Louis è molto dolce, si è assicurato che non avessi freddo appena scesa dalla sua auto e che non avessi voglia di mettere fine al nostro appuntamento.

"Vieni spesso qui?" gli chiedo quando noto che conosce perfettamente ogni sentiero, mentre mi conduce verso una meta non precisa.

"Beh, sì" mi risponde "è perfetto per correre un po' la mattina presto".

"Sei un tipo molto sportivo" osservo, mentre continuiamo a passeggiare mano nella mano.

Annuisce e sento il suo sguardo su di me "ora ti porto in un posto". Inizia a camminare più velocemente, senza mai lasciarmi la mano. Prendiamo una stradina che non riesco a riconoscere e dopo qualche minuto ci troviamo davanti una grande distesa d'acqua. Il lago delle paperelle dove mi portava sempre la nonna quando ero piccola.

Mi lascio sfuggire un sorriso, rivivendo per un attimo alcuni momenti della mia infanzia.

"Spesso vengo qui a riflettere" mi spiega Louis, mentre mi porta verso una delle panchine "a quest'ora non c'è nessuno".

Mi guardo intorno e noto che ha ragione. Siamo gli unici qui intorno. Il rumore dell'acqua prodotto dal vento è rilassante, la città sembra lontana kilometri.

"Mi piace questo posto" gli dico, girandomi per riuscire a guardarlo. Mi scontro con l'azzurro dei suoi occhi, così profondo e intenso che ne rimango incantata.

"E a me piace la persona con cui ho deciso di condividerlo" mi sento arrossire e sorrido, mentre distolgo lo sguardo, portandolo sulla luna riflessa come un faro nell'acqua.

"Quindi ci torneremo?" gli domando.

Lui annuisce, ma io sono distratta da un rumore di passi che si avvicinano. Sento delle voci maschili e mi volto. Un castano, un biondo e un moro. Quest'ultimo sono convinta di averlo già visto.

Lo osservo per qualche secondo, cercando di non farmi notare da Louis, che intanto sta raccontando qualcosa a cui non riesco a prestare attenzione.

Ma certo! È il ragazzo che ho visto in metro qualche settimana fa! Questa volta però sembra che qualcosa non vada. La sua espressione non è per niente serena, qualcosa nei suoi occhi si è spento.

Vorrei potermi avvicinare a lui e chiedergli perché non sorride come l'ultima volta, ma ovviamente non posso farlo. Mi sforzo di concentrare la mia attenzione su Louis, che sta ancora parlando.

"...e tu invece cosa vorresti fare dopo la scuola?" la sua domanda mi prende alla sprovvista, la mia attenzione è ancora sul ragazzo seduto di fronte a noi con i suoi amici.

"Non ci ho ancora pensato" ammetto, con un sorriso imbarazzato.

"È una scelta difficile, vero?" i suoi occhi sono concentrati sui miei, ma lentamente scendono sulle mie labbra, che io mordo quasi involontariamente.

"Sì" mormoro, sentendo il suo respiro caldo sulla pelle del mio viso.

"Se faccio una cosa, ti arrabbierai?" sussurra.

Scuoto appena la testa, quasi non riesco a parlare.

Prima che me ne possa accorgere, le sue labbra sono sulle mie. Si muovono delicatamente, mentre le sue dita scorrono tra i miei capelli rossi. Sento il cuore accelerarmi nel petto e senza rendermene conto, attiro Louis verso di me prendendolo per il colletto della camicia.

"Wow" sussurra lui non appena ci allontaniamo di qualche millimetro. Sorrido per la sua reazione, ma subito dopo la mia attenzione si sposta nuovamente sul ragazzo della metro, che a passo svelto si allontana dai suoi amici.

Lovers by accident || Z.M.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora