Zayn

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Apro lentamente gli occhi quando un'insistente vibrazione, proveniente dal mio iPhone, si intrufola nelle mie orecchie. Passo una mano sul mio viso, cercando di svegliarmi, e mi giro su un fianco, afferrando con una mano quell'infernale aggeggio e soffermandomi subito sull'orario. 6.25AM.
Chi diamine è a quest'ora? Sblocco lo schermo e premo sulla casella dei messaggi, trovando almeno una ventina di essi da parte di Harry, in preda all'ansia.

Mi alzo svogliatamente e mi dirigo in cucina, dove metto a scaldare l'acqua per il caffè.
Passo una mano tra i miei capelli disordinati, ancora stringendo nell'altra il cellulare. Rileggo più e più volte i messaggi confusi del riccio e rifletto su quali potrebbero essere le parole giuste da dire, in questa situazione. Mi sento male per lui, se fossi nei suoi panni non saprei proprio cosa fare.
Compongo velocemente il suo numero, convenendo che una chiacchierata a voce è molto meglio di una chat, ma una registrazione mi comunica che il mio amico non è in vena di parlare, adesso.

"Richiamami quando ne hai voglia" digito velocemente sullo schermo, premendo infine il tasto invio.

Spengo il fuoco e verso l'acqua bollente nella mia tazza, aggiungendo un cucchiaino di caffè e due di zucchero. Ho avuto questa tazza da Niall, il giorno stesso che mi sono traferito in questa casa, da solo. L'idea era che anche lui venisse a vivere qui, con me, ma alla fine mi disse che non se la sentiva. Frequentando il college non poteva permettersi di lavorare, non avendone il tempo, e dunque di aiutarmi con le spese, perciò non gli sembrava giusto. Se io fossi stato qualcun altro, a quest'ora io e Niall non saremmo più amici, ma per fortuna non sono tipo da prendermela per queste cose.
Dopotutto, lui c'è sempre per me, anche se non viviamo nello stesso appartamento. Mescolo per qualche secondo la miscela scura, poi la porto alle labbra, sentendo il calore scendere per la mia gola.
Lascio infine la tazza rossa nel lavandino e mi dirigo lentamente verso il bagno, con gli occhi stanchi, ancora socchiusi.

Ho sempre amato la sensazione dell'acqua calda che scorre sopra la pelle, l'odore del bagnoschiuma misto al vapore. Quando sono stressato, la prima cosa che faccio è chiudermi in bagno e  fare una doccia, per rilassarmi. A differenza di molti, io sotto la doccia non canto. Non l'ho mai fatto. Per me è un momento di assoluto relax e l'unico rumore che sono disposto a sentire è quello dell'acqua che raggiunge il pavimento.
Diventa per me un'occasione per pensare e riflettere con tranquillità.

In questo momento, anche se forse è sbagliato, mi sento egoisticamente felice. Sono felice perché ho Eve e non potrei chiedere di meglio, perché lei vuole me e nessun altro.
Mi dispiace per Harry, ma neanche quello che gli sta succedendo riesce a cambiare il mio umore. Mi sento incredibilmente positivo.
Sarà stupido, non saprei, ma sento che ogni cosa è risolvibile, finché lei è con me.

Le prime note di Carry Me Home risuonano nella stanza accanto, interrompendo i miei pensieri.
Esco velocemente dal bagno, coprendomi il corpo con un asciugamano grigio, e mi affretto a raggiungere il telefono, rischiando pure di scivolare un paio di volte.

"Hey P." sussurro, dopo aver afferrato l'iphone tra le mani. Mi guardo intorno, la luce del sole ora filtra attraverso le tende bianche, devo aver perso la cognizione del tempo mentre ero in bagno.
Succede spesso.

"Ciao, Zayn" la sua voce è tranquilla, rilassata. Spero tanto non ci sia tensione tra noi dopo l'ultima conversazione.

"Come stai?" domanda, sospirando appena. Posso immaginarla scostarsi i capelli biondi dalla fronte e chiudere gli occhi, mentre cerca di mantenere la calma. Dev'essere molto difficile per lei, e sinceramente pensavo che, per qualche tempo, non ci saremmo sentiti.

"Sto molto bene, tu piuttosto?" le chiedo a mia volta, pur immaginando già la risposta. Non mi aspetto che risponda 'bene', ma non voglio nemmeno sentire che sta soffrendo.

Lovers by accident || Z.M.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora