Every

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"Sto uscendo" dico a voce alta, mentre cammino a passi veloci verso la porta. Tiro su la zip della mia giacca e afferro la mia borsa, sperando che nessuno mi faccia domande.

"Dove credi di andare, Every?" mi ferma mia madre, ancora prima che io possa avere il tempo di mettere piedi fuori dalla soglia di casa.

"Io e..." non so mentire, ma per questa volta credo proprio che dovrò farlo "io e Jack, il compagno con cui sto svolgendo il progetto di scienze, abbiamo avuto un'emergenza. Mi ha chiesto di correre da lui per sistemare delle cose".

"Non fare tardi, domani hai scuola" sospira lei "e chiedi a questo Jack di accompagnarti a casa, non voglio che tu vada in giro per la città durante la notte. Odio doverlo ammettere, ma non è sicuro".

Annuisco, lasciandole poi un bacio sulla guancia. "Lo farò" apro la porta d'ingresso e finalmente esco fuori. "A dopo".

Scendo di corsa le scale, sorridendo non appena vedo Zayn in piedi al di là del portone.

"Zayn!" mi avvicino a lui, quasi non riesco a credere che sia davvero tornato da me dopo che gliel'ho chiesto. Non mi aspettavo che lo facesse davvero e questo non fa che dimostrarmi ancora una volta quanto lui sia fantastico. "Cosa ci fai qui?".

"Sorpresaa!" apre le braccia verso di me e io non esito nemmeno un secondo prima di gettarmici e lasciare che mi stringa come questo pomeriggio. Inspiro il suo profumo, che è terribilmente buono.

"E la tua serata sul divano?" gli chiedo, con ancora il sorriso stampato sulle labbra.

"Posso aspettare fino a domani per quella" lui allenta leggermente la presa e io mi allontano appena da lui per riuscire a guardarlo. I suoi occhi sono davvero del colore del caramello e da così vicino, con appena la luce dei lampioni ad illuminarli, sono davvero bellissimi.

"E stasera sarai tutto per me?" domando, mordicchiandomi il labbro inferiore in attesa di una risposta.

"Tutto per te" alza gli angoli delle labbra in un sorriso. Mi stringe ancora i fianchi e sembra intenzionato a non lasciarmi andare, e, sotto sotto, io spero che non lo faccia. Non riesco a spiegarmene il motivo, ma i suoi abbracci sono la cosa migliore che abbia mai provato. Sono sicura che potrei diventarne dipendente.

"Sono così felice di rivederti" sussurro, prima di lasciargli un bacio sulla guancia e di tornare a stringerlo. Spero che tutto questo non lo infastidisca, forse sono troppo invadente e dovrei smettere di fare cose del genere, anche se non vorrei.

"Anche io, piccola, mi mancavi già" sento il suo respiro sui miei capelli e involontariamente sorrido. Perché non riesco a fare a meno di reazioni del genere, quando si tratta di lui?

"Cosa faremo stasera?" chiedo.

"Lo scoprirai tra poco" mi libera, con mio disappunto, dalla sua stretta e mi prende per mano. La sua è più fredda rispetto alla mia, spero non abbia dovuto fare troppa strada per raggiungermi, questa sera l'aria sembra davvero essere più gelida del solito. "Ti fidi di me?"

"Più o meno" alzo le spalle, scoppiando a ridere dopo aver notato la sua occhiataccia. Come ho potuto resistere tutto questo tempo senza poter guardare quegli occhi?

"Certo, mi fido" stringo appena più forte la sua mano e sento le sue dita intrecciarsi lentamente alle mie.

"Allora possiamo andare" conclude, con un piccolo sorriso sulle labbra. Iniziamo a camminare per una meta che non conosco ed è solo quando ormai siamo davanti alla porta di un grande edificio che mi rendo conto di dove siamo.

Non avevo mai visto un posto del genere, se non in televisione. Strumenti di ogni tipo sono sparsi per lo studio di registrazione e alcune piccole stanze sono divise dalle altre da un vetro, al di là del quale riesco a intravedere microfoni e altri apparecchi di cui non conosco il nome.

Lovers by accident || Z.M.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora