Every

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Chiudo gli occhi. Sospiro. Li apro. Fisso il soffitto per esattamente diciassette secondi. Serro di nuovo le palpebre.

I pensieri si scontrano nella mia mente, per poi districarsi e confondersi un'altra volta. Non riesco a trovare un senso a nessuna delle cose successe stasera.

Zayn ha detto di amarmi. Ci ho creduto. Ci credo ancora. Ma trovare quel foglio di plastica scura ha abbattuto ogni certezza che avevo, e adesso fatico persino a chiudere occhio.
Nonostante la sua chiamata, nonostante abbia fatto un passo verso di me, non me la sento proprio di parlare con lui. Sento il bisogno di fare chiarezza in questa situazione assurda, ma non è affatto facile.

Mi rigiro più volte tra le coperte, tentando in ogni modo di lasciarmi andare al sonno, ma alcune immagini sfocate di Zayn e della ragazza bionda con un bambino in braccio mi tormentano.
Tutto ciò che più temevo si sta realizzando. Perderò Zayn, che non potrà fare a meno di prendersi le proprie responsabilità.
Mi dirà che non devo avere paura, che supereremo tutto insieme.
Mi illuderò che le cose andranno davvero così, ma sarà solo un'altra delusione.

Non è difficile indovinare l'unico finale plausibile.

Questo ultimo mese è stato fantastico, quasi perfetto. Non avrei potuto chiedere di meglio e, da un certo punto di vista, sono convinta quasi del tutto che anche per Zayn sia stato lo stesso.
Se ripenso a ogni breve istante che abbiamo trascorso l'uno accanto all'altra, non posso fare a meno di sorridere. Rifarei tutto, senza escludere nemmeno un piccolo dettaglio.

Ma ora, onestamente, non so come potremmo continuare. Il segreto che si è prepotentemente insinuato tra di noi è troppo grande per essere superato con un semplice abbraccio e un "mi dispiace". Temo di non essere abbastanza forte.

Resto immobile, ricordandomi a malapena di respirare, fino a che la luce del giorno si fa spazio nella mia stanza. Ho un appuntamento con Jamie questa mattina. Ha insistito perché facessimo colazione insieme prima di scuola. Suppongo sia impaziente di sapere della serata di ieri. Ripercorrerla mi spezzerà il cuore per la seconda volta.

Sospiro, provando invano a muovere almeno un muscolo. Il mio corpo non vuole proprio saperne di muoversi. Serro nuovamente le palpebre, mentre le mie ciglia si inumidiscono. Il peso che sento sul petto si alleggerisce appena, proprio quando le lacrime iniziano a scorrere sulle mie guance pallide. Ma non mi sento meglio, affatto.

Percepisco gli occhi bruciarmi a causa del sonno, la stanchezza sta lasciando i proprio segni sulle mie spalle. Sto male. Non riesco a pensare a nemmeno una ragione per non piangere. Così respingo persino l'idea di smettere. Ne ho bisogno. E lo faccio fino a che qualcuno non bussa alla mia porta, qualche secondo, qualche minuto, qualche ora dopo.

"Hey rossa, ti ho portato la colazione!" Esclama la voce familiare di Jamie, la solita punta di entusiasmo in essa. "Posso entrare?"

Schiudo le labbra per replicare, ma la mia gola si rifiuta di far uscire anche solo un suono. Sbuffo, coprendomi il viso con le mani.

"Beh, chi tace, acconsente." Borbotta, prima di abbassare la maniglia e aprire la porta della mia stanza, che emette un acuto e breve cigolio.

Un silenzioso sospiro si libera dalle mie labbra mentre rivolgo il mio sguardo verso la finestra, ritardando solo per qualche altro istante la reazione della mia migliore amica ai miei occhi rossi e gonfi.

"Sei ancora a letto? Credevo che..." Le sue parole si perdono nell'aria quando la mia attenzione torna su di lei. Si avvicina al mio letto a passo svelto e poggia la busta di carta scura, che tiene in mano, sul mio comodino. "Cosa ti è successo, tesoro?" Mi chiede, piegandosi sulle ginocchia per portarsi alla mia altezza.

Lovers by accident || Z.M.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora