Zayn

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Lascio cadere la forchetta sul piatto e afferro il mio iPhone, sbloccandone lo schermo. Stranamente non trovo alcuna notifica da parte di Eve, così decido di chiamarla e compongo velocemente il suo numero sulla tastiera.

"Zayn" risponde nervosamente, dopo una decina di squilli. Spero solo di non averla disturbata.

"Piccola, tutto bene?" le chiedo, anche se dal suo tono di voce posso benissimo capire che non è così.

"Non proprio" ammette, sospirando appena. "Tu?"

"Tutto bene" dico, giocherellando con il bordo del tovagliolo di carta. "Che succede?"

"Sto preparando la festa di compleanno di mio fratello, ma lui non mi lascia in pace!" sbuffa esasperata. La immagino passarsi una mano sulla fronte, cercando invano di calmarsi.

"Vuoi che venga a darti una mano?" le propongo, mettendo i piatti nella lavastoviglie e togliendo la tovaglia dal tavolo per riporla.

"No, no, tranquillo".

"Come vuoi..." mento, infilandomi velocemente la mia amata giacca di pelle e prendendo le chiavi dal tavolino del salotto. Andrò da lei, ovviamente.

"Devo proprio andare ora, la torta non andrà nel forno da sola" ride quasi istericamente. "Mi dispiace, Zay, ci sentiamo più tardi" dice tristemente con un sospiro, prima di chiudere la chiamata.

Percorro la strada che mi conduce a casa sua, venendo fermato solo da un gruppetto di ragazze entusiaste per una foto. È incredibile quanto affetto provino per me, che sono ancora agli inizi della mia carriera, e mi si riempie il cuore di gioia a vedere l'effetto che la mia musica ha su di loro. Emozionare le persone con il mio talento è tutto quello che ho sempre desiderato.
Quando arrivo, trovo il portone del palazzo già aperto e salgo le scale fino al secondo piano, cercando con lo sguardo la porta contrassegnata con il suo cognome.

"Mi dispiace, la festa comincia tra due ore. Ma se..." inizia, probabilmente pensando di trovare un invitato troppo in anticipo. Rido mentalmente osservando la sua espressione confusa non appena mi vede.

"Ho pensato che due mani in più potessero comunque servire" sorrido, aprendo le braccia per salutarla. Quando si avvicina noto del cioccolato sulla sua guancia e senza pensare appoggio delicatamente le mie labbra su quel punto, leccando via il dolce e ridacchiando subito dopo.

"Eve, chi è lui? Perché è a casa nostra?" un bambino sui cinque o sei anni fa capolino da dietro alla porta, tirando l'estremità della camicetta bianca di Every per attirare la sua attenzione.

Vedo la ragazza davanti a me arrossire leggermente e mi passo una mano tra i capelli, abbassandomi all'altezza del ragazzino. "Sono Zayn" gli porgo la mia mano e lui la stringe con forza.

"Jax." si presenta a sua volta. "Sei il fidanzato di mia sorella?" mi chiede, passando lo sguardo da me a Eve un paio di volte. Scuoto lentamente la testa, distogliendo gli occhi da lui e rimettendomi in piedi.

"Io devo tornare a preparare la tua torta, Jax, va a giocare nella tua stanza" sussurra lei con non troppa convinzione, per porre fine a questo momento imbarazzante. Il fratellino decide di ascoltarla e sparisce nell'altra stanza senza protestare, lasciandoci soli.

Eve mi fa cenno di seguirla fino alla cucina, dove un mucchio di utensili e recipienti sporchi di crema e cioccolato ricopre il bancone. Provo più volte a offrirle il mio aiuto, ma lei non accenna a lasciarmi fare qualcosa. Dopo il terzo o quarto tentativo, mi affida il difficilissimo e fondamentale compito di sistemare caramelle e patatine sul tavolo in salone.
Dopo nemmeno una decina di minuti ho finito e osservo il mio lavoro soddisfatto, sfilando poi il cellulare dalla tasca dei miei jeans per controllare l'ora. Manca ancora circa un'ora prima dell'arrivo dei piccoli invitati.
Quando rialzo lo sguardo becco Jax intento a mangiucchiare delle patatine al formaggio di nascosto, facendo meno rumore possibile.

Lovers by accident || Z.M.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora