Zayn

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"E lei chi è? Non mi avevi accennato a una collaborazione" gli occhi dell'uomo si spostano da me alla ragazza al mio fianco, indugiando più di quanto dovrebbero sul corpo di Eve. Non posso fare a meno di provare una strana sensazione di fastidio allo stomaco e di desiderare che porti il suo stupido sguardo altrove. Passo la lingua tra le mie labbra secche e prendo un profondo respiro, prima di parlare.

"È solo un'amica" ridacchio, lanciando un'occhiata veloce alla rossa, ancora avvolta nel suo cappotto. Eve è molto più che una semplice amica, ma non vorrei metterla in imbarazzo dicendo cose che potrebbe non condividere. Continuo a chiedermi cosa provi lei nei miei confronti, ma la conclusione alle mie domande non è quella che vorrei. Non credo ricambi i miei sentimenti, per cui perché non dare un'altra possibilità a Perrie? Dopotutto la nostra relazione è finita a causa mia, quindi tecnicamente è lei che sta dando un'altra chance a me. Credo.

"Mi chiamo Eve" si presenta, allungando la sua piccola mano per stringere quella di Simon.

"Zayn, mi hai mai parlato di lei?" chiede l'uomo, andando a sedersi dietro la sua scrivania di legno scuro. Considerando che le mie ultime tre canzoni hanno avuto Eve come ispiratrice, di certo gliene avrò parlato qualche volta, ma questo non mi sembra il momento adatto per aprire l'argomento.

"Ehm... sì" rispondo velocemente, passando una mano dietro al mio collo, e abbasso lo sguardo, mordicchiando piano il mio labbro inferiore. Questa conversazione non potrebbe essere più inopportuna, con Eve ad ascoltare.

"È la ragazza della canzone?" grazie tante, Simon.

"Sì, ma ora devo farti sentire il pezzo nuovo, ricordi?" cerco frettolosamente di sviare il discorso, sperando che nessuno dei due abbia prestato troppa attenzione alle mie parole.

"Certamente, non vedo l'ora" rivolge un ultimo sguardo a Eve, alzando entrambe le sopracciglia e strizzando un occhio, poi ci fa cenno di seguirlo nella saletta in cui dovrò esibirmi per lui.

Circa un'ora dopo, Simon si complimenta con me per la canzone che presto diventerà singolo e mi assicura che, continuando di questo passo, l'album sarà un successo.
Non potrei chiedere di meglio in questo momento, i sogni di una vita pian piano si stanno realizzando. È successo tutto così velocemente che delle volte mi risulta persino difficile credere che questa sia davvero la mia vita. Ogni volta che qualcuno mi ferma per un autografo o per una foto per me è come se fosse la prima, non penso che riuscirò mai a farci l'abitudine perché, andiamo, sono sempre e solo Zayn.
Solo una cosa potrebbe andare meglio, ma non mi lamento. Averla accanto a me è comunque tantissimo.
Eve propone di andare a passare il pomeriggio da lei, così, poco dopo, ci ritroviamo davanti alla porta di casa sua.

"Credo che non ci sia nessuno in casa" fa scivolare la chiave nella serratura e apre la porta. Il piccolo Jax e una ragazza dai capelli castano chiaro stanno correndo chiassosamente per il salone, facendo facce buffe. "O forse no" ridacchia subito lei, portando i suoi occhi nei miei e alzando le spalle.

"Zayn!" urla il ragazzino non appena mi vede, venendo nella mia direzione. Quando mi raggiunge circonda una mia gamba con le sue braccine, poi le alza pregandomi di prenderlo in braccio, e non posso far altro se non accontentarlo. È adorabile.

"Jamie" dice la ragazza al mio fianco con aria sorpresa, dopo aver chiuso la porta alle nostre spalle. "Non mi aspettavo di trovarti qui".

"Beh, avevo voglia di passare del tempo con la mia migliore amica e i tuoi sembravano esausti, così mi sono offerta di aspettarti qui e fare da babysitter a Jax per lasciar loro del tempo libero" spiega Jamie, portando una ciocca dei suoi capelli lisci dietro un orecchio. "Ma la mia migliore amica esce con i cantanti, ora. Non me lo presenti?" arrossisco alla sua affermazione, deve avermi riconosciuto. Jax prende a giocare con i miei capelli, scompigliandoli e tirandone piccole ciocche, disinteressato alla conversazione.

"Certo..." vedo le guance di Eve assumere un'accesa tonalità di rosa, spero solo che le mie non siano così evidenti. "Lui è Zayn. Zayn, lei è Jamie" sorrido alla ragazza che in pochi secondi mi stringe in un abbraccio, ripetendomi quanto apprezzi la mia musica e quanto abbia tifato per me ai tempi del talent. Mi si scalda il cuore quando le sento dire che è fiera di me e del percorso che ho fatto. In alcune interviste ho parlato un po' della mia vita prima di x-factor e di quanto sia stato difficile non abbandonare la mia passione, e in qualche modo ho reso partecipi molte persone di quello che è stato finora il mio viaggio musicale.

Dopo alcuni minuti di piacevoli chiacchiere decido di lasciare alle ragazze del tempo per parlare, Jamie era venuta qui per questo d'altronde. Io e Jax ci sistemiamo sul tavolo a qualche metro da loro con una scatola di costruzioni colorate. Il piccoletto mi sussurra all'orecchio cosa vorrebbe realizzare e io subito inizio a impilare i piccoli blocchi di plastica, concedendo però una parte della mia attenzione alle parole delle due sul divano.

"Jamie, hai letto il libro che ti ho prestato?" chiede Eve, sistemandosi con un cuscino sulla pancia e incrociando le gambe.

"Sì, è molto bello, mi mancano solo un paio di capitoli e sarà di nuovo tuo" risponde prontamente l'amica, passando le dita tra i suoi capelli, come ormai ho capito essere solita fare.

"Non apro quel libro da troppo tempo" afferma la rossa. "Credo che lo rileggerò non appena me lo restituirai"

"Mi piace il segnalibro che hai scelto, comunque" le dice Jamie, sorridendo ampiamente in segno di approvazione.

"Di che stai parlando? Non ricordo di aver messo nessun segnalibro" Eve aggrotta le sopracciglia in un piccolo cipiglio, scrollando le spalle e scuotendo appena la testa. L'amica fruga per un attimo nella sua grande borsa bianca e ne estrae un libro dalla copertina lucida. Non mi ci vuole molto a riconoscerlo, è lo stesso libro che ho trovato sul comodino in camera di Eve, lo stesso in cui ho infilato il foglietto con il pezzo della nostra canzone. Ora è tutto chiaro, non mi ha detto nulla al riguardo semplicemente perché non ha avuto la possibilità di trovarlo.

Jamie apre delicatamente il libro alla prima pagina e afferra il piccolo pezzetto di carta sul quale, con la mia calligrafia, sono scritte quelle parole tanto importanti per me.

Resto immobile ad osservare la scena, aspettando una sua reazione, che non tarda ad arrivare. Eve legge velocemente il contenuto del bigliettino e immediatamente si volta a guardarmi, sbarrando gli occhi.

Lascio che un sorriso soddisfatto appena accennato compaia sulle mie labbra e annuisco piano, osservando gli angoli della sua bocca piegarsi verso l'alto.

"Zay, Zayn!" Jax tira la stoffa della mia maglietta, richiamando la mia attenzione. Sposto lo sguardo su di lui, con ancora il sorriso sulle labbra.

"Cosa c'è, piccolino?" gli domando, piegando la testa da un lato per guardarlo in quei suoi occhietti da cerbiatto.

"Resti con noi a cena, vero?" chiede, con la speranza chiara nella voce. Lancio un'occhiata veloce ad Eve e mi affretto a rispondere.

"Non posso" alzo le spalle, accarezzando la sua schiena con una mano. "Non credo sia il caso" aggiungo, vedendo la sua espressione triste.

"A me farebbe molto piacere averti a cena con noi" interviene Eve, sorridendo. Guardo nuovamente il bambino, che sta sporgendo visibilmente il labbro inferiore, e sussurro un "e va bene, solo perché me lo chiedi tu" accompagnato da una risata.

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Capitolo scritto da @harrysdimplevs

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