Sento il rumore della porta che si chiude alle mie spalle e mi fermo sui miei passi, infilando una mano nella tasca dei jeans per prendere il mio cellulare. Sfioro il display, componendo il numero di Eve, e infilo le cuffiette nelle orecchie.
"Zayn? Che succede?" quando risponde, il suo tono è leggermente preoccupato e non posso evitare di ridacchiare appena."Mi mancavi".
"Anche tu" dice, scoppiando in una risata dolce. Riesco ad immaginarla mentre porta una mano davanti al suo viso, le guance dipinte di una leggera tonalità di rosso, anche se non c'è nessuno a guardarla.
"Suona disperato?" chiedo, mentre cammino verso casa mia, entrambe le mani in tasca. Oggi stranamente il tempo è abbastanza stabile, così gruppi di bambini chiassosi ne hanno approfittato per correre e giocare tra le vie della città.
"Nah, ti avrei chiamato io appena entrata nella mia stanza" ammette, con un fil di voce. Dopo tutto questo tempo, delle volte, fa ancora la timida con me.
"Ti andrebbe di tenermi compagnia finché arrivo a casa?" voglio una voce che mi tenga compagnia mentre torno a casa, voglio che la sua voce mi accarezzi come una musica melodiosa.
"Certo, di che vuoi parlare?"
"Vuoi che ti racconti la mia giornata?" inclino leggermente la resta di lato, passando una mano sul mio ciuffo e tirandone piano le punte.
"Sì".
"Sono stato con una ragazza molto bella, sai, e ho intenzione di rivederla al più presto". Non vedo l'ora di passare ancora del tempo con lei, è come se ci conoscessimo da una vita. I nostri sguardi questo pomeriggio non si sono mai spenti, se ci ripenso, mi viene ancora adesso da sorridere per quanto adorabile era la sua espressione mentre parlava di cose che nemmeno mi interessavano, ma che dette da lei assumevano tutto un altro aspetto.
"E credi che lei voglia rivederti?" Mi chiede, stando al mio gioco.
"Non saprei, ho fatto un tale casino ma non sembrava importarle" parlo sinceramente, non ho ben capito per quale motivo abbia cambiato idea su di noi, ma ne sono felice.
"Forse perché le piaci" dice all'improvviso, lasciandomi per un secondo a bocca aperta. Ha detto che le piaccio?
"Sei il suo migliore amico" si affretta a dire subito dopo, correggendosi."E forse anche a me piace, è la mia migliore amica" decido di risponderle, per farle provare meno imbarazzo. Aspetto qualche attimo, in attesa che dica qualcosa, ma non sembra aver intenzione di parlare. Forse, semplicemente, non sa cosa dire.
"Le voglio proprio bene, sai?" sorrido, continuando ad osservare le tre ragazze che ormai da qualche minuto hanno lo sguardo puntato su di me. Sussurrano parole che non riesco ad afferrare, gesticolando animatamente le une con le altre."Anche lei te ne vuole" riesco appena a sentire, venendo poi distratto da tre figure che si avvicinano a me a passo svelto, quasi correndo, urlando il mio nome a squarciagola. Rivolgo loro un piccolo cenno di saluto con la mano, vedendo quasi istantaneamente i loro visi illuminarsi per il mio gesto.
"Ehm... scusa, ora devo andare, ci sentiamo dopo" chiudo velocemente la chiamata, ritrovandomi una delle ragazze stretta al mio petto, in lacrime di gioia.
Saluto le tre con un ultimo bacio sulla guancia, promettendogli che ci rivedremo presto, chissà, magari ad un concerto.
Non posso fare a meno di pensare a come queste ragazze mi abbiano trattato e come invece si comporta Eve con me.
Loro non riuscivano a parlare, tremavano come foglie, mentre lei è semplicemente se stessa quando sta con me, anche adesso che sa la verità, e mi ritengo molto fortunato per questo. Penso che se non fosse così io ed Every non potremmo assolutamente essere amici.
All'inizio è quasi commovente vedere quanto importante sei diventato per qualcuno, ma poi, dopo un po', diventa stressante.
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Lovers by accident || Z.M.||
Fanfiction[COMPLETA] Every, diciottenne londinese, in una giornata di fine estate cerca disperatamente via sms la sua migliore amica Jamie, che è stata trascinata dai genitori dall'altra parte del paese per far visita a una vecchia zia. Ma cosa succederebbe s...