Zayn

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Non posso credere che Harry mi stia facendo questo. Io mi fido di lui, o almeno mi fidavo.

Lui e Perrie.

È assurdo come mi sia sbagliato su di lui, pensavo che l'amicizia, la nostra amicizia, stesse prima di tutto. Evidentemente mi sbagliavo.
Magari questa storia andava avanti da tempo ed è per questo che Perrie ha deciso di lasciarmi, magari vuole sentirsi libera di stare con lui alla luce del sole.
Non ci avevo mai pensato.
Ma ora credo che Eve sia stata soltanto una scusa per chiudere con me, soltanto un'occasione per non sentirsi in colpa dopo.
No, Zayn ma cosa stai dicendo?
Non potrebbero mai fare una cosa del genere. No, è escluso.
Dio mio, non riesco a pensare lucidamente. Devo calmarmi.
Mi sfilo lentamente la maglietta zuppa di sudore lanciandola distrattamente sul pavimento della mia camera e mi lascio cadere sul letto, chiudendo gli occhi.
Mille pensieri confusi si affollano nella mia mente già calda e sento il bisogno di farli uscire al più presto. Quasi senza pensare afferro la vecchia chitarra al bordo del letto e inizio ad improvvisare qualche accordo, che pian piano si trasforma in una vera e propria melodia. La mia frustrazione si scarica sulle corde metalliche producendo un suono straziante e malinconico. Le parole disordinate di poco fa prendono vita in frasi sensate provenienti direttamente dal mio cuore e in poco tempo la mia canzone è pronta.
Mi ci vogliono alcuni minuti per rendermi conto di quello che ho creato. Per non rischiare di dimenticare la mia creazione notturna mi dirigo alla scrivania per appuntare le note e le parole che domani presenterò ad Harry. Posso già immaginare la sua espressione compiaciuta di quanto ascolterà il pezzo e... no, questa volta non andrò da lui, lo porterò direttamente a Simon. Sì, é deciso.
Una vibrazione proveniente dal letto mi distrae e mi avvio verso il cellulare lasciando i miei appunti ordinatamente nel raccoglitore.

"" rileggo il messaggio più di una volta per essere sicuro di aver capito bene. Eve ha deciso di rispondermi, finalmente.

"Ehm... come stai?" Sfioro lentamente i piccoli tasti sul display, insicuro su cosa dire.

"Bene. Tu?" Risponde appena un attimo dopo. Resto leggermente sorpreso dalla sua risposta, ma poi mi ricordo che il mondo intorno a me continua a girare nonostante il mio dolore.

"Insomma" non so come sto, in realtà. Mi sento tradito, un po' da tutti, in questo momento.

"Mh, capisco" dio, è così fredda con me. Non posso di certo biasimarla, ma speravo sarebbe andata meglio.

"Okay... io volevo... insomma... chiederti scusa per quello che ho fatto" premo invio, con una punta di speranza dentro di me.

"Hai sistemato le cose con la tua ragazza?" Temevo l'avrebbe chiesto, non voglio che pensi che ora che sto da solo voglio consolarmi con lei.
"No" rispondo amaramente, distogliendo per un attimo lo sguardo dall'iPhone. Avrei davvero bisogno di un abbraccio ora.

"Mi dispiace." Eh, anche a me.

"Non è colpa tua" le scrivo. Non mi va che si senta la responsabile di tutto questo.

"Lo è indirettamente..." come immaginavo... da una parte è vero, dall'altra no.

"No, Eve, non avrei dovuto nascondere a Perrie questa cosa, avrei dovuto parlargliene sin dall'inizio" le rivelo i miei rimpianti. "Ora magari staremmo ancora insieme... ma no, non è assolutamente colpa tua."

"È strano parlare con te dopo tutti questi giorni di silenzio. Non capisco perché tu sia tornato proprio ora" è la sua risposta. Eh, perché?

"Perché mi manchi, credo..." aggiungo l'ultima parola per non farmi vedere disperato quanto sono in realtà.

"Credi? Anche tu mi manchi" resto a fissare le parole nel messaggio come per imprimerle nella mia mente. Le manco. Un sorriso involontario mi compare sulle labbra mentre lo rileggo ancora e ancora.

"Davvero?" Devo esserne sicuro. O forse mi piace solo sentirglielo dire.

"Davvero" un altro sorriso di disegna sul mio viso e non posso fare a meno di essere felice. Per la prima volta da giorni, sto davvero bene.

"Mi dispiace davvero tanto per quello che ho fatto, mi perdoni?" Le scrivo, ansioso di una risposta.

Dopo alcuni minuti del suo silenzio mi convinco che si è addormentata, come al solito, e decido di andare a dormire, con la speranza di trovare un suo messaggio domani al mio risveglio.

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Capitolo scritto da TrixieThunder

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