Every

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"Stai bene, Jam?" Chiedo in un sussurro alla mia migliore amica, seduta accanto a me al tavolo della cucina di casa sua. Sulla superficie di legno sono sparsi libri e quaderni, stiamo tentando di studiare da ormai un'ora, ma con scarsi risultati.

Non riesco a concentrarmi del tutto, ho così tante cose per la testa. Ripenso al mio ultimo incontro con Zayn continuamente, come se la mia mente non si stancasse mai di riprodurre sempre le stesse immagini. Provo di nuovo la sensazione che ha portato averlo ancora una volta così vicino, quanto sia stato difficile respingerlo. Non avrei voluto farlo, ma sentivo che era quella la cosa giusta.

"Uhm... sì." Mormora Jamie, lasciando seguire le sue parole da un piccolo sospiro. Oggi è molto più distratta del solito, come se qualcosa la tormentasse. Non ho idea di quello che le stia passando per la testa, ma non voglio che lei pensi che, semplicemente perché non mi sento del tutto in forma, non si possa confidare con me. "Sì, sto bene." Conferma, con poca sicurezza.

"Non pare che tu stia bene." Replico, studiando la sua espressione. Sembra molto stanca, come se non riposasse da qualche giorno. Non posso far altro che comprenderla, ma non so proprio cosa stia succedendo nella sua vita. Sono stata così occupata a pensare a cosa fa star male me, da mettere in qualche modo in disparte lei. Mi sento in colpa. "Vorrei che me ne parlassi. Qualunque cosa sia."

"Il fatto è che non voglio peggiorare le cose, Eve." Mi confessa accompagnando le sue parole con un sospiro. La osservo mentre si porta una mano alla bocca, iniziando a torturarsi le unghie con i denti. Non lo fa spesso, ma solo quando è davvero nervosa, e questo non può far altro che darmi la conferma di ciò che penso.

"Potrebbero peggiorare solo se tu iniziassi a temere di non poterti confidare con me." Lascio cadere la matita che tenevo tra le dita e mi alzo per andare a sedermi al suo fianco. Le circondo le spalle con un braccio, lei poggia immediatamente la testa su di esso. So che questo gesto la fa stare meglio, è il suo modo per chiedermi di starle vicino. "Cosa sta succedendo in quella testolina?" Le domando.

"Niall mi ha chiesto di vederci e non so se posso accettare." Dice tutto d'un fiato, come se, dopotutto, avesse bisogno di togliersi questo peso dal petto. "Non voglio che tu stia male, so che è una situazione difficile, la tua, e... mi sembrerebbe di tradirti se uscissi con il migliore amico del ragazzo per cui stai soffrendo."

Sospiro. Capisco esattamente quello che intende, ma non voglio impedirle di fare qualcosa che la rende felice. Dopotutto, a chiunque è capitato di avere il cuore spezzato, ma non per questo il mondo smette di girare. "Niall ti piace?"

"Oh, no." Scuote appena il capo, prima di scostarsi una ciocca di capelli dalla fronte. Accenna un sorriso dei suoi, uno di quelli che farebbero sciogliere il cuore a chiunque. "No, non si tratta di questo."

"E di cosa, allora?" È da qualche giorno che non nomina più Aaron, il ragazzo con cui ha avuto un appuntamento poche settimane fa e temevo che qualcosa non andasse bene per quanto riguarda loro due, ma sono sollevata dal sapere che non è così.

"Con lui sto davvero bene, Eve." Mi dice, fatica a guardarmi negli occhi, come se fosse difficile per lei reggere il mio sguardo. Si passa la lingua sulle labbra, per poi continuare, dopo una brevissima pausa. "Mi fa sorridere moltissimo, sa sempre qual è la cosa giusta da dire per farmi scoppiare a ridere."

Annuisco, ma stringo la bocca in una fessura. Un nodo mi si forma in gola, ma devo ignorarlo il più possibile, non posso permettere ai ricordi passati di fare il loro ritorno proprio adesso. Non riesco a dire nulla.

"Si ricorda ogni cosa di cui gli parlo, anche la più stupida. Ogni dettaglio, come se quello che dico fosse di fondamentale importanza." Continua, puntando lo sguardo davanti a sé. "Ma posso rinunciare a questa amicizia, se me lo chiedi."

Lovers by accident || Z.M.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora