Zayn

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Eve non risponde a nessuna delle mie chiamate.

Sto continuando impazientemente a digitare il suo numero con un briciolo di speranza, ma ogni volta la sua voce registrata mi chiede di lasciare un messaggio. Mi chiedo se abbia semplicemente poggiato il telefono da qualche parte, in silenzioso, e se ne sia dimenticata, o se invece stia proprio ignorando me. Ci son buone probabilità che sia la seconda, purtroppo.

Non so davvero cosa pensare. Quando mi è arrivato il suo messaggio nel quale mi dice che sarebbe meglio non vedersi per un po', l'ho dovuto leggere tre volte prima di realizzare. Poi sono rimasto immobile a fissare lo schermo, con l'ombra del pianto che aleggiava sul viso.

Subito dopo ho composto il suo numero e l'ho chiamata. Ma lei non ha risposto. E quella è stata solo la prima delle tante telefonate che le ho fatto in seguito. I miei tentativi di parlare con Every si sono susseguiti, uno dopo l'altro, con irregolari intervalli di tempo.

Dall'ultima telefonata ormai è passato un po'. Ho deciso di prendermi un momento per cercare di pensare, così mi sono steso sul letto e ora sto fissando il soffitto da non saprei dire quanto.

Cerco di farmi un'idea sulla causa del suo comportamento, ma non mi viene in mente niente. Non riesco a trovare il mio passo falso, penso e ripenso ad ogni cosa che potrebbe averla infastidita o ferita, ma nulla.
Every non è il tipo di persona da prendere una decisione di questo tipo senza un motivo ben preciso. Vorrei solo sapere quale sia.

Mi rigiro su un fianco e prendo a fissare il telefono che ora è posato sul comodino. Sospiro e mi mordo un labbro, mentre i crampi di nervosismo mi attanagliano di nuovo la bocca dello stomaco. Il mio respiro si fa irregolare.

Non so quanto ho aspettato ormai, ma non riesco più a stare con le mani in mano, così mi sporgo dal letto e afferro il mio iPhone, componendo di nuovo il suo numero, come un mantra.

Porto una mano davanti alla bocca e comincio a mordicchiarmi le unghie e tutte le pellicine che riesco a trovare. Detesto questa mia abitudine. Ero riuscito a smettere per un periodo, quando pensavo che la mia vita stesse andando per il verso giusto, una volta tanto.
Prendo profondi respiri, buttando lentamente fuori l'aria, nel tentativo di calmare i miei nervi.

"Pronto?" finalmente, dopo un lasso interminabile di tempo, risponde. Non posso fare a meno di tirare un sospiro di sollievo. È un passo avanti. Probabilmente, se avesse continuato a ignorare le mie chiamate, mi sarei presentato a casa sua, non lasciandole altra scelta che parlarmi di persona. Mi chiedo se anche in quella circostanza avrebbe saputo mantenere la sua posizione o se invece, gli occhi puntati nei miei, avrebbe concesso a noi un'altra possibilità.

"Eve, ho bisogno di parlarti. Io non... non capisco cosa stia succedendo e..." decido di andare dritto al punto, senza preoccuparmi di inutili convenevoli. Ho bisogno di risposte. Ora.

"Zayn, non rendere le cose più difficili, ti prego" sento il tono di supplica nella sua voce. Un tono che quasi provoca dei brividi sulla mia pelle. Inizio seriamente ad essere preoccupato.

Scuoto la testa, anche se lei non può vedermi. Voglio sapere cosa succede.

"Ho bisogno di spiegazioni. Cosa ho sbagliato?" le chiedo, e sono sicuro che il mio tono lasci perfettamente a intendere quanto io non voglia essere di nuovo lasciato senza spiegazioni. Quanto io ne abbia bisogno.

"Nulla. Non hai sbagliato nulla" risponde lei con un sospiro. La sento stanca, tanto, e triste. Sembra distrutta. Mi manca un battito quando penso che è a causa mia.

"Non puoi davvero chiedermi di starti lontano" la prego. Non capisco cosa potrebbe aver scatenato tutto ciò. Le avevo detto che l'amavo, me l'aveva detto anche lei, ed era andato tutto così bene. Poi, di colpo, è diventata fredda, come se fosse successo qualcosa che ha cambiato drasicamente tutta la perfezione che stavamo vivendo solo pochi momenti prima.

Lovers by accident || Z.M.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora