Zayn

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"Ancora non sei riuscito a parlarle?" mi chiede la ragazza, quando finalmente siamo soli nella sua stanza, lasciata in una leggera penombra. I suoi genitori non la finivano di complimentarsi con me per il successo ottenuto dal tour e, per quanto questo mi abbia scaldato il cuore di gioia, non aspettavo altro di passare del tempo con loro figlia.

"No," ammetto, prendendo a giocare con il bordo di un cuscino ricamato. Una volta Eve mi ha raccontato di averlo ricevuto da sua nonna, per il suo decimo compleanno. Due rose, una più grande dell'altra, sono raffigurate al centro, mentre un intreccio di spine forma una sorta di cornice ai bordi. Tutto è stato realizzato con minuziosa precisione e il risultato è davvero bello.
"non la sento da quella sera" aggiungo, dopo qualche secondo di silenzio. Sinceramente non ho alcuna intenzione di fare il primo passo, sono stanco di pensare prima a lei che a me. È come se non ne sentissi il bisogno, sto bene così. Non posso fare a meno di pensare che se si trattasse di Every, invece, non esiterei neanche un secondo e correrei a sistemare le cose.

"E ti manca?" Forse. Forse no. Vorrei dirle che quando sto con lei tutto il resto sparisce, che lei mi fa sentire a casa.

"Non lo so più neanch'io" mi limito a rispondere, trattenendo ancora una volta l'impulso di rivelarle ogni cosa. Mi chiedo quanto ancora questa storia possa continuare, per quanto tempo ancora riuscirò a mettere a tacere i sentimenti che provo per lei. Ogni giorno diventa più difficile del precedente, più passa il tempo più mi rendo conto di quanto sia dura tenermi tutto dentro.

"Io non..." inizia, tenendo lo sguardo basso sul suo copriletto e allisciandolo piano con le dita. "Nulla, ho paura di dire qualcosa di sbagliato" sussurra subito dopo. Alza lentamente le ginocchia, stringendole al petto e appoggiando il mento su di esse.

"Avanti, dimmi". Voglio sapere di cosa si tratta, voglio che lei sia totalmente sincera con me. Non ho intenzione di forzarla, ma mi piacerebbe davvero che si lasciasse andare. Mi piacerebbe che non ci fossero segreti fra noi due, vorrei solo poterle dire ogni cosa. Magari, dopo, anche lei si sentirebbe libera di rivelarmi ciò che le passa per la mente. O forse, invece, mi direbbe che nonostante tenga a me, quello che provo non è ricambiato, e allora potrei dire di aver rovinato tutto, irrimediabilmente.
Eve scuote la testa, lasciando ondeggiare i suoi capelli ai lati del viso, tenendo gli occhi puntati verso un punto indefinito, dove non possono incrociare i miei.

"Come preferisci." Sospiro, mettendomi in piedi e cominciando a camminare per la stanza, prestando attenzione a ogni dettaglio che possa regalarmi una piccola parte di lei. Noto una foto che non c'era l'ultima volta che sono stato qui. Non posso fare a meno di sorridere nel vedere il piccolo Jax intento a spegnere delle candeline colorate. Accanto a lui, i genitori di Eve si scambiano un'occhiata complice, l'amore è più che evidente nei loro sguardi. Mi chiedo se la ragazza dai capelli rossi riesca a vedere lo stesso sentimento dietro ai miei occhi, ogni volta che la guardo.

"Sai, penso proprio che le cose tra me e Perrie non possano tornare a funzionare come una volta." Affermo, dopo attimi di interminabile silenzio.

"Perché lo pensi?" chiede. Io torno a sedermi sul letto accanto a lei, cercando le parole. "Non... Non la ami più?"

No, amo te.

Tre semplici parole che sembrano essere incredibilmente difficili da dire ad alta voce, dannazione.

"Beh..." da quando ci sei tu, sembra non mancarmi nient'altro. È te che voglio.
A questo punto dovrei farlo e basta, dovrei assecondare il mio impulso e unire finalmente le nostre labbra. Cos'altro sto aspettando? Per una volta penso che valga la pena tentare, nonostante la costante paura di un rifiuto da parte sua. Prima o poi dovrò farlo, quindi, perché non ora? Quale momento migliore di questo per rivelarle tutto ciò che provo, una volta per tutte, e smettere di mentire? Con un movimento lento, appena percettibile, inizio ad avvicinarmi a lei. Il mio respiro è a malapena regolare e, unito al suo, è l'unico rumore nella stanza. I suoi occhi sono puntati verso il basso e le sue mani occupate a giocare con un filo dei suoi jeans scuri, temo quasi che possa sentire il mio cuore battere in tutto questo silenzio.

Lovers by accident || Z.M.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora