"È stata una bella giornata questa, ma ora ho solo voglia di stendermi e parlare con te." invio a Zayn senza nemmeno pensare. È come se parlare con lui mi facesse sentire a casa e rilassata. Persino il pensiero di inviarci messaggi mi fa non vedere l'ora di tornare a casa dopo una lunga giornata. Ora sono seduta sul divano con in mano una tazza di tè, i miei genitori sono usciti con mio fratello e quasi sicuramente torneranno dopo cena.
"Ah si?" mi risponde qualche minuto dopo.
"Forse ti disturbo..." forse non ha tempo per parlare con me, anzi probabilmente nemmeno si sente come mi sento io quando parliamo. Non illuderti, Eve.
"No, non disturbi mai tu." sembra quasi che mi abbia letto nel pensiero. Bevo un altro sorso e mi copro le gambe con una coperta sistemata sotto uno dei cuscini.
"Neanche tu, se è per questo" gli rispondo, trattenendo le mie dita dallo scrivere che è tutto il contrario di un disturbo parlare con lui.
"Cos'hai fatto oggi?" mi chiede. Non so se raccontargli di Louis o se rimandare il discorso, ma decido di dirglielo. Non vorrei che mi accusasse di averglielo nascosto e beh, io non vorrei che lui nascondesse a me qualcosa di importante, quindi di certo non posso fare finta che non sia successo.
"Sono uscita con un ragazzo... Tu?" gli domando cosa ha fatto lui durante la giornata, sperando che il mio tentativo di cambiare discorso funzioni, ma non sembra così.
"Con il tipo di cui mi hai parlato?" finisco il contenuto della mia tazza e la appoggio sul pavimento accanto alle mie ciabatte, consapevole che mi farà altre domande su Louis.
"Sì, lui." da quando sono tornata a casa, non riesco a smettere di pensare alla giornata che abbiamo trascorso insieme. Louis è davvero un ragazzo carino, ma sento di non conoscerlo ancora bene e non so se mi piace. Zayn complica inconsapevolmente tutta questa storia.
"Ok" risponde. Perché è così freddo?
"Sicuro che non ti stia disturbando? Probabilmente hai di meglio da fare" mi chiedo se lui non parli con me solo per gentilezza. Non capisco se è stato qualcosa che ho detto ad essere sbagliato o se forse ha semplicemente altro a cui pensare.
"No davvero, non mi disturbi. Posso fare la doccia più tardi." sì, è solo gentilezza. C'è qualcosa che non va e non riesco a capire cosa.
"Se preferisci ci sentiamo più tardi." propongo.
"Va bene, a più tardi." il suo messaggio mi fa capire che tutte le sensazioni che ho avuto durante questa conversazione sono quasi sicuramente vere. La rileggo rapidamente, andando forse persino troppo indietro. Rileggo le nostre parole come fossero un libro. Il libro che racconta di noi due.
...
Mi sveglio di soprassalto, con il cuore che batte più forte del dovuto. Appoggio una mano su di esso, come se servisse a rallentarlo. Un incubo. Un incubo terribile. Mi alzo e apro la finestra, per prendere un po' d'aria, poi cammino nervosamente per la stanza. Se non fosse stato solo un sogno? Se fosse stata una specie di premonizione?
Mi ero ripromessa di non scrivergli più finché non l'avrebbe fatto lui, ma ho bisogno di sentire la sua voce e di sentire che sta bene.Cerco il cellulare sul comodino senza nemmeno accendere la luce. Quando lo afferro, compongo il suo numero, che ormai so a memoria, e aspetto.
Uno squillo. Due squilli. Tre squilli.
Mi siedo sul letto e stringo gli occhi, sentendoli diventare umidi. Ti prego, rispondi.
"Pronto? Eve? Stai bene?" accetta la chiamata al quinto squillo. Ha la voce assonnata, stava solo dormendo.
"Si, scusami... Non avrei dovuto chiamare... è che ho avuto un incubo" mi sento stupida, molto stupida. Era solo un sogno. Mi odierà ancora di più per averlo svegliato nel bel mezzo della notte solo perché la mia mente aveva deciso di dimostrarmi quanto tenevo a lui.
"Oh, grazie al cielo è solo un incubo... avevo paura che ti fosse successo qualcosa, Eve... non preoccuparti, racconta" come previsto la sua voce mi tranquillizza, mi rimetto sotto le coperte e chiudo gli occhi. Ora mi sento meglio.
"Ho..." era solo un incubo, Eve "Ho sognato di ricevere una chiamata e..." prendo un respiro profondo, cercando di mettere insieme le parole.
"E..?" il battito del mio cuore accelera nuovamente, vorrei che smettesse.
"Qualcuno mi diceva che stavi male... Forse avevi avuto un incidente o qualcosa del genere... Come... Come stai?" gli spiegò, senza scendere nei dettagli. È stato orribile. Una voce mi diceva che avevano trovato Zayn da qualche parte, che c'era qualcosa di serio che non andava e che avevano chiamato l'ultimo numero che avevano trovato tra i messaggi.
"Io sto bene, davvero" mi rassicura. "Tranquilla, piccola, non mi è successo nulla di male" questo conferma i miei pensieri di prima. Sono stata una stupida a chiamarlo a quest'ora.
"Scusami... era solo un sogno. Ti lascio tornare a dormire" dico contro voglia.
"No, ehi, aspetta. Non voglio rischiare che tu ne abbia un altro, possiamo parlare ancora un po' se vuoi" certo che voglio parlare con te. In qualunque momento della giornata lo voglio.
"È tardi, non devi stare qui a parlarmi per forza, posso sempre ascoltare un po' di musica finché non passa..." cercherei qualcosa che mi faccia rilassare nel mio mp3 e proverei a concentrarmi su quello. Ma non so se funzionerebbe.
"Posso cantare io per te" mi propone. Pensavo che queste cose succedessero solo nei film. Sarebbe la cosa più dolce che qualcuno abbia mai fatto per me.
"sai cantare?" rido, che domanda idiota.
"Beh, ci provo" risponde, mentre ride anche lui. Altro che musica rilassante, la sua risata guarisce tutto.
"Lo faresti davvero?" mi assicuro che non stesse solo scherzando, ci rimarrei molto male se fosse così.
"Certo, se servisse a farti stare meglio" gli angoli delle labbra mi si alzano in un sorriso. Sono le tre di mattina e lui vuole cantare per me, solo per farmi stare meglio.
"Tu mi fai stare meglio in ogni caso" quando mi rendo conto di averlo detto ad alta voce è troppo tardi. Perché non riesco mai a tenere la bocca chiusa? "cioè... Sì, mi farebbe stare meglio." spero invano che non abbia sentito quello che ho detto prima.
Inizia a cantare senza dire altro. Una canzone che non conosco. Ascolto ad una ad una le parole che pronuncia, involontariamente le fisso nella mia mente, analizzandole una alla volta. Il testo ha qualcosa di familiare. Non l'ho mai sentito prima, ma c'è qualcosa in esso che lo rende particolare. Qualcosa che mi fa sentire mia la canzone che sto ascoltando per la prima volta.
"Mi piace la tua voce, mi ricorda qualcosa..." dico appena non sento più niente. Non mi ricorda niente in particolare, ma mi fa sentire una strana sensazione allo stomaco. Una sensazione che neanche i baci con Louis riescono a provocare.
"Mh?" Domanda.
"Lascia perdere... canteresti ancora per me?" gli chiedo. Mi mordo il labbro inferiore in attesa di una risposta, che sembra arrivare dopo secoli.
"Con piacere" ricomincia a cantare, mentre io chiudo gli occhi. Mi trovo desiderare di poter sentire la sua voce ogni sera prima di addormentarmi. Credo che i brutti sogni se ne andrebbero perché mi ritroverei a sognare lui invece.
Senza rendermene conto, mi addormento.
Come previsto, sogno lui. Sogno la sua voce che mi racconta di una canzone, che mi parla come non mi aveva mai parlato, che mi confessa qualcosa che nella realtà non mi direbbe mai.
E quando mi sveglio non posso fare a meno di desiderare che quello non sia stato solo un sogno.
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Lovers by accident || Z.M.||
Fanfiction[COMPLETA] Every, diciottenne londinese, in una giornata di fine estate cerca disperatamente via sms la sua migliore amica Jamie, che è stata trascinata dai genitori dall'altra parte del paese per far visita a una vecchia zia. Ma cosa succederebbe s...