Capitolo 129

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(A.n. ciao a tutte voi, volevo solo informarvi che domani parto per circa due settimane, il che significa che probabilmente non sarà facile per me tenere il ritmo di un capitolo al giorno anche se prometto che farò del mio meglio per riuscirci.. detto ciò, spero voi stiate passando una bella estate, mi raccomando votate e commentate, un bacio grande e tanto tanto amore a tutti xx)

Ecco la mia attuale situazione, questo.. tutto questo, io qui con lui, così vicini e lontani allo stesso tempo.

Harry è qualcosa di complicato, non importa quanto tu creda di poterlo conoscere, se alza quel muro invalicabile che lascia crollare solo quando è molto a suo agio, è impossibile capire che cosa gli accade, come si sente.. Lo so che in parte è colpa mia, che al posto di dirgli cose come quelle, dovrei rassicurarlo, dirgli che ce la faremo, come abbiamo sempre fatto da anni a questa parte.
Ma lui prende, prende e prende e non da mai qualcosa indietro, e stare qui ad incassare colpi non è molto bello.

"A che pensi?" mi chiede Richard sedendosi sul divano accanto a me.

Non ho bevuto.. ma mi sento frastornata, è come se respirare l'odore dell'alcol ti rendesse ubriaca come gli altri, senza parlare della musica troppo alta.

Subito sui divani si vengono a sedere i suoi soliti amici. Non avevo comunque intenzione di rispondergli, sapere che lui è una delle cause per cui io e Harry abbiamo discusso, non migliora la sua posizione già compromessa.

"Sapete che è strano vedervi così vicini ma sapere che non state più insieme." parla Spencer e lo fulmino con lo sguardo, solo allora mi allontano di un po' da Richard.

"Già." annuisce qualcun altro.

"Le cose finiscono." parlo prendendo un sorso d'acqua.

"Si le cose finiscono.. ma non si dimenticano." parla Richard e io alzo gli occhi al cielo senza farmi notare.

"Alcune persone ci cambiano la vita." parla un altro dei suoi amici. Mi sento oppressa. "Insomma, quando ami qualcuno vai oltre alle cose che non vanno, e questo ti cambia."

Mentre parla guardo Harry dall'altra parte della stanza, con attorno delle persone che parlano ma che non sta ascoltando, annuisce, qualche volte sorride addirittura, ma non è lì, non le sta ascoltando, lo conosco fin troppo bene e so che è così.

"Come va con Harry?" mi chiede poi Richard.

"Mh.." lo guardo prima di assimilare la sua domanda. "Oh.. alla grande." annuisco mentendo.

"Sembra che ci sia qualcosa che non va." insiste e il fatto che i suoi amici stiano ascoltando la conversazione mi infastidisce.

"Credimi Richard, le cose non sono mai andate meglio di così." tiro su un sorriso. "Ma grazie di preoccuparti." sbuffo. Stronzo.

"Starà qui per molto?!" chiede qualcuno.

"Starà qui fino a quando ne avrà voglia." cerco di non essere troppo acida ma risulta quasi impossibile.

Cala un imbarazzante silenzio, che non è proprio silenzioso se consideriamo la musica che potrebbe spaccare i timpani.

"Ook.. che ne dite se ci uniamo agli altri?" chiede qualcuno ed annuisco quando si alzano ed avanzano verso il gruppo che sta parlando con Harry.

Capisco solo ora quello che gli ho detto in macchina. Ho in pratica dato per vere tutte le sue parole che una volta che la cosa sarebbe venuta a galla sarei diventata come tutte le altre. E non è assolutamente quello che voglio.

Gli altri si aggregano e cominciano a parlare con i loro amici e io approfitto della loro distrazione per potermi avvicinare ad Harry.

Senza preavviso, avvolgo le braccia attorno al suo collo in modo delicato, ed avvicino il mio corpo al suo , stando in piedi tra le sue gambe. "Perdonami." gli sussurro semplicemente all'orecchio. "Per tutto." accarezzo i suoi capelli e un senso di felicità si impossessa fino all'ultima cellula del mio corpo quando appoggia le mani sulle mie gambe per avvicinarmi di più a lui.

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