Capitolo 171

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Quello che Harry intendeva per 'posto speciale'.. non è esattamente ciò che io intendo per posto speciale.

Mi spiego meglio: qualsiasi cosa, letteralmente, se fatta con lui, sarebbe speciale ai miei occhi, e con questo non voglio risultare melensa o sdolcinata, cosa che preciso non sono affatto.. ma nel momento in cui si presenta all'ultimo minuto alla porta della stanza che attualmente condivido con la sua 'adorata' sorellastra, dicendomi che con noi verranno altre cinque o sei persone, mi sale, giusto un pochino, l'istinto omicida. Sono circondata da persone da ormai tre giorni di fila, qui a casa di suo padre, sto a contatto con gente che non conosco e che non ci tengo a conoscere, 24 ore su 24.. e giuro, speravo nel profondo che l'ultimo giorno della nostra permanenza qui, facessimo qualcosa solo io e lui. Ed invece Harry, essendo Harry, ha smentito, dicendo che il posto 'speciale' che tre giorni fa mi aveva promesso di farmi vedere, sarebbe stato amorevolmente condiviso con altra gente che mi ha fatto incazzare più di quanto non facesse il fottuto ciclo, che, per fortuna, oggi ha smesso.

In macchina regna il silenzio. Quando ha detto che ci sarebbero state altre persone, non ho chiesto chi fossero o perché venissero con noi, fatto sta che Natalia è seduta nei sedili posteriori della macchina mentre io tengo me stessa impegnata dal non guardare Harry o qualsiasi cosa possa riguardarlo, e tutto ciò solo guardando fuori dalla finestra.. Ha visto la mia irritazione, ma per qualche ragione che non riesco a capire, sembra solo divertirlo. Natalia è a disagio, del tipo.. molto a disagio. Lo sarei anche io, per amo divino, se fossi in macchina con due lunatici che decidono di litigare tre volte si e una no.

"Andiamo Cher.. sei arrabbiata con me?" chiede Harry con un sorrisetto che vorrei fottutamente andasse via dal suo volto. Non sopporto quando si prende gioco di me nel modo in cui fa.

Evito di rispondergli. Ridacchia.

"Tu sei felice di venire con noi Natalia?" chiede poi guardando sua sorella dallo specchietto retrovisore.

Fuori è buio, e l'unica cosa che mi conforta, in minima parte, sono i lampioni che illuminano parzialmente ciò che le mille stelle potrebbero mandare a fuoco.

"Oh.. ehm.. si certo. Grazie per avermi invitata.." balbetta, come se fosse colpa sua.

"Figurati, spero solo che ti diverta, mi sa che ti serve un po' di svago, non deve essere proprio una gioia la tua vita con una che ti controlla come ti controlla tua madre."

"Amo mia madre Harry, come tu ami la tua e come Charter ama la sua.. non dovresti parlare male delle persone che non sono presenti per difendersi."

"Grande Natalia, sei davvero una ragazza in gamba." mi complimento, sinceramente, con lei, per il modo in cui ha risposto allo stupido che si ritrova come fratello.

"Hey hey.. donne non mettetevi contro di me." cerca di di difendersi.

"Sto solo dicendo le cose per come stanno. Non faccio quello che dice mia madre, faccio quello che credo sia giusto fare, il fatto che corrisponda a quello che mia madre crede io debba fare, è puro caso, o fortuna, visto che tu la ritieni, ingiustamente, insopportabile."

"Non sforzarti di usare questo linguaggio Natalia, ci siamo persi al 'Sto solo dicendo..'." Harry ridacchia e la poverina arrossisce, ma la toglie dall'imbarazzo sorridendole, per farle capire che non lo ha detto con cattiveria.

"Non è colpa mia se non hai finito la scuola.." continua a provocarlo Natalia. Comincia a starmi simpatica.

"Scusami?" Harry alza un sopracciglio con un ghigno. "Chi è che vi sta pagando i biglietti per il concerto dei Coldplay?" sorride.

Cala il silenzio.. un profondo silenzio in cui io mi volto per poter guardare Harry. Serio e divertito, l'espressione che ha da quando siamo partiti.

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