Capitolo 136

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"Non hai idea di quanto sono felice che tu sia qui" Harry sorride prendendo la mia mano nella sua.

"Lo sono anche io, non puoi nemmeno immaginare quanto, litigare con tua sorella non è per nulla una bella cosa" sospirò facendolo divertire.

"Dovresti risponderle almeno al telefono, non è molto carino da parte tua ignorarla totalmente" ferma la macchina davanti al locale il cui mangeremo assieme a degli amici che vuole presentarmi.

Mi agita il fatto di essere circondata da persone che non conosco e una brutta sensazione si è insediata dentro di me da stasera quando abbiamo cominciato a prepararci .. vorrei davvero che mi lasciasse andare, vorrei concentrarmi sul mio magnifico ragazzo e sui suoi, suppongo e spero divertenti, amici.

"Qualcosa non va?" Mi chiede dopo mentre stiamo per entrare.

"Mhm.. no, tutto ok" gli sorrido mentre prendo il telefono aspettando che parli con il cameriere per il tavolo.

"Quindi non sei più sicura di volere un appartamento tutto tuo?" Mi chiede mentre ci sediamo a tavola.

"Non proprio.. posso solo aver deciso di aspettare un altro po'. Insomma, ho aspettato 24 anni sono capace di aspettare ancora."

Sta per parlare, ma si blocca, e fissa un punto indefinito alle mie spalle. La sua espressione è smarrita, quasi impallidita.

Mi volto per osservare che cosa c'è di così interessante alle mie spalle, magari sono i suoi amici. Ed in effetti sono loro, ma non hanno la sua attenzione. L'unica padrona della sua attenzione è una ragazza bionda, parte del gruppo che si sta avvicinando per aggregarsi a noi.

Che la conosca già? Molto probabile.

Questo non sta a dite però che la cosa mi vada bene e tanto meno mi va bene il modo in cui la sta guardando.

"Harry" lo richiamo. A questo punto è costretto a guardarmi.

Uomini.. due tette di due taglie più grandi, un culo alla Kardashian e sono subito follemente innamorati.

"Mh.. si, scusa" sorride imbarazzato.

"È normale che tu sia attratto da altre donne." Ammetto con acidità, ma non troppa.

Non ha nulla da dire ma il suo ego da maschio lo fa sentire in dovere di rigirare la frittata, facendo passare me per quella che ha qualche rotella fuori posto. Ed infatti riduce gli occhi a due fessure mentre mi guarda.

"No, non è normale, uno, e due, non sono attratto da altre donne"

"Harry.." appoggio la mia mano sulla sua. Voglio portarlo oltre il limite, premere tutti i suoi bottoni. "Ho detto che va bene" sorrido falsa vedendolo infuriarsi come non mai.

È stato super carino quando mi ha vista aspettarlo lì fuori, come suo solito d'altronde, sorrisi ovunque, baci, forse per me anche un po' troppo sdolcinato, ma mi ritengo fortunata ad essere qui con lui ora, dopo tanto che non lo vedevo.

Mi manca un po' Gemma, o forse è solo il senso di colpa per averla lasciata così, senza niente senza mie notizie. Non mi meraviglierei affatto se al mio ritorno non volesse rivolgermi la parola.

"Cher-" sta per parlare, i denti serrati tra loro gli occhi in fiamme. Perché lo sto provocando? Io non lo sto provocando affatto è lui che si è messo in questa situazione da solo, io faccio solo la parte che ogni donna, sufficientemente malata, farebbe.

"Ragazzi!" Una voce stridula, che per molti uomini potrebbe risultare, in modo a dir poco errato, 'suadete' risuona alle mie spalle. Harry non alza gli occhi per guardarla, osserva me che sollevo le labbra in modo da poter sorridere come meglio mi riesce prima di voltarmi verso il gruppo che si è appena aggregato a noi.

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