Capitolo 182

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Voglio solo trovare un po' di pace, non mi sembra di star chiedendo molto. Ed invece sembra che sia tutto eccessivo, visto che la pace è l'ultima cosa che trovo. Ruth continua a correre come un dannato, io lo inseguo con il fiato corto, sentendomi sempre più vicina alla morta, causa: attacco improvviso di cuore. Non era assolutamente una buona idea quella di passare le mie giornate vuote a portare a spasso il cane, decisamente no, non quando il cane in questione è Ruth. Mi aspettavo una passeggiata tranquilla, e mi sono fidata di lui a tal punto da slacciargli il guinzaglio per lasciarlo libero per le vie di questo rinomato quartieri di Los Angeles.

Mi fermo, non posso assolutamente permettere che mi venga seriamente un attacco cardiaco, non voglio morire giovane. Quando io mi fermo anche il cane bastardo si ferma, a decine di metri da me, ma si ferma. Allora è questo il gioco a cui vuole giocare, ad essere rincorso.

Mi siedo per terra sul prato verde e mi passo le mani sul viso, sono esausta.

Mi appoggio all'albero dietro di me, un signore con un elegante cagnolina dal manto bianchissimo passa sul marciapiede di fronte e me, mi guarda con aria di sufficienza e poi continua a camminare con finta superiorità e la testa alta. Ricchi di merda, odio i ricchi, i ricchi che tengono tutta la loro ricchezza per se, stronzi.

"Ruth, ti prego, torna qui, sto per morire." ansimo facendogli segno di avvicinarsi. Lo fa, zampetta fino a me e mi si siede affianco. "Sei un cane stronzo." lo rimprovero, abbia. "Scusa, non volevo offendere i tuoi sentimenti canini." mi acciglio per poi ridere, non posso credere di aver raggiunto questo livello di pazzia.

Rimesso il guinzaglio al cane indisciplinato del mio ragazzo.. la mia mente viaggia al pensiero di quest'ultimo. Nessuna chiamata, nessun messaggio.. nulla, sono passati tre giorni, e lui non mi ha chiamato o scritto, non ha risposto alle mie due chiamate. Ad un certo punto, mentre ero lì lì per eseguirne una terza mi sono trattenuta, non sarò una gran persona, ma ho una grandissima dignità verso me stessa, e preferisco umiliarmi pubblicamente piuttosto che apparire come una smielata fidanzatina pentita, al diavolo lui, i suoi bodyguard e tutto quanto. Vuole comportarsi da emerito stronzo? che lo faccia. Così da per vere tutte le supposizioni che faccio sempre sul suo conto.

"Lo sai che Harry è un gran bastardo?!" chiedo poi al cane mentre mi rialzo e lui fa lo stesso per seguirmi. "Abbaia due volte se credi che a volte sia uno stronzo, abbia una sola volta se credi che non sia mai stronzo." sorrido guardandolo. Ha la testa volta verso di me mentre camminiamo fianco a fianco.

Non fa nulla.. sorrido. "Guarda che non gli dico nulla, promesso."

Ed eccolo, due abbai netti netti.. rido.

"Lo sapevo." annuisco mentre ci dirigiamo verso casa.

Stasera dovrebbero arrivare le nostre fantasmagoriche famiglie e domani sera dovrebbe essere dei nostri anche lui, spero solo che tutto vada per il meglio. Tania stasera cucinerà qualcosa, visto e considerato che io sono una totale frana. Dovrebbe essere già a casa, vedrò di darle una mano.. questo posso farlo.

"Ti manca gemma?" chiedo poi al cane.

Un abbaio.. cavolo sono un'addestratrice coi fiocchi, ho appena inventato un modo per comunicare con un cane o cosa?

"A me manca invece, davvero tanto." sospiro mentre avanziamo nel viale di casa. In effetti la voglio qui, voglio qui lei, mia sorella, sua mamma.. le voglio tutte qui, per poter passare con loro ciò che ho sempre sognato di passare con mia madre. Mi mancano tutte quante.

Quando entriamo in casa libero Ruth dal guinzaglio, e questo corre sul divano, e poi raggiungo la cucina.

"Hey Tania, come va?" le sorrido andando verso il lavello per potermi lavare le mani.

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