Capitolo 163

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"Dove siete stati tu ed Harry l'altra sera?" Gemma è alla porta della mia camera ed ha le braccia incrociate al petto "E domanda più importante di tutte" avanza prendendo un sospiro. "Che cosa è successo?!"

Lo sapevo che prima o poi me lo chiedeva, ma non pensavo proprio che quel momento sarebbe stato 3 giorni dopo l'accaduto. So che la cosa puzza da quando ha assistito alla scenda di me ed Harry che giocavamo felici nella melma di cioccolato.

"Volevo parlartene." sospiro mentre mi alzo per poter guardare il mio vestito nero allo specchio. Lo stesso che avevo anche a quella sera al festival musicale a cui ci portò Louis Tommo per il compleanno di Sophia.

"Beh, ci speravo, non ho idea di quello che accade sotto al mio naso, e il mio adorato fratellino si rifiuta di farne parola con me." si guarda intorno come per paura di essere scoperta, e non ha tutti i torti visto che Harry è ancora qui con noi. "Lo so, e mi dispiace se non sono sempre sincera con te, perché come sai, se c'è una cosa su cui ti ho mentito, l'unica, è quello che riguardava me e tuo fratello." sospiro spostando una ciocca di capelli. "Non lo so che cosa sta succedendo tra di noi. Quella sera, quando ci hai visto ritornare silenziosi, era venuto a cercarmi poiché ero uscita di casa senza dirgli dove realmente andavo, e l'unico motivo per cui non gli ho detto nulla, a dirla tutta, era perché nemmeno io sapevo dove stavo andando in quel momento. Quando mi  ha trovata, è successo.. ci siamo baciati."

"Oh mio Di-" le tappo la bocca prima che possa iniziare a starnazzare come un'oca. "Oh mio Dio." sussurra poi con un piccolo sorriso sulle labbra truccate, pronte per la festa.

"Questo non è tutto, purtroppo o per fortuna." sospiro. "Quando ci siamo allontanati per ripulirci dalla cioccolata, ieri, abbiamo parlato, più che altro io gli ho pianto in faccia tutto quello che mi tenevo dentro da tempo, da quando tutta la 'rottura' tra di noi è iniziata. Mi sono sentita meglio inizialmente fino a quando anche lui si è sentito una merda per quello che mi aveva fatto passare.."

"E.." mi guarda quando resto a fissare il mio piumino bianco senza una vera risposta, più che altro, con mille immagini in testa.

"E.. niente. Lo sai come siamo io e lui, non risolviamo mai nulla come dovremmo, non abbiamo fatto altro, ci siamo abbracciai, ci siamo detti delle cose che per molti potrebbero essere pesati e significative e poi nulla. Assolutamente nulla. Siamo in balia degli eventi, come sempre d'altronde, non sono sicura che questa cosa mi dispiaccia perché voglio avere del tempo per vedere che cosa è cambiato in noi e cosa no, e non mettere delle etichette a quello che potremmo ritornare ad essere, aiuta a a facilitare quello che ho in mente. Non so se mi rendo chiara." ridacchio giocando con la stoffa del vestito.

"Volete avere del tempo per ricongiungervi?" cerca di riassumere tutto quello che io ho espresso in un fiume di parole.

Annuisco, "In un certo senso, almeno questo è quello che ho inteso io da quello che è successo ieri."

Restiamo per un attimo in silenzio.

"Gemma" Harry chiama a gran voce la sorella,  e non ci vuole molto prima che si affacci alla porta della mia camera e ci guardi con aria interrogativa sul viso bellissimo; vestito solo da un paio di jeans neri aderenti.

"Parli del diavolo e spuntano i ricci." ridacchia Gemma facendo irritare il fratello minore. "Che cosa ti serve?"

"Ho interrotto qualcosa?" chiede quasi con un senso di colpa nella voce profonda.

"Quando mai non lo hai fatto Harold?!" Gemma continua a tenere un tono scherzoso mentre Harry mi guarda un po' troppo serio.

"è tutto ok Harry, non diventare paranoico." Gemma lo spinge fuori dalla porta e io li seguo fino in soggiorno, prima di mettermi a sedere su una delle sedie presenti in cucina con in mano un caffè.

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