Capitolo 144

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Charter's POV

"Vedrai Cher, vedrai come ti piacerà.." Gemma batte le mani super eccitata mentre il taxi si ferma davanti a un palazzo, caratterizzato dalle mattonelle rosse. Sembra carino, ma il fatto che io non lo abbia ancora visto mi mette addosso una certa ansia.

Una volte scese dal taxi prendiamo i pochi bagagli che abbiamo con noi e ci dirigiamo verso l'entrata della palazzina al centro di Londra.

Quello che è successo è in pratica questo: ti svegli da un sonno che scopri ti ha rubato 17 giorni di vita e trovi accanto a te tutti quanti tranne colui che seriamente avresti voluto, cerchi di piangere senza farti molto vedere e quando qualcuno ti becca comunque, gli dici che hai male da qualche parte, guai a dire che stai piangendo perché l'organo che ti fa realmente male è il cuore, e non perché abbia subito danni fisici.

"Spero davvero che sia così." ridacchia quando apre la porta.

Alla fine, era passata a vedere quell'appartamento che dovevamo vedere insieme da sola, e cosa più magnifica di tutte le era piaciuto. E quindi eccoci qui, a varcarne la soglia.

Per mio padre non è una mossa proprio intelligente, visto che sono uscita 3 giorni fa dall'ospedale, ma non sono mai stata una che ascoltava i consigli degli altri, quindi perché cominciare ora.

Ho un tale dolore dentro che descriverlo sarebbe ancora più doloroso. Ho così tanto coltivato la voglia che ho di lui, è l'unica ragione per cui sono nuovo cosciente, e poi.. tutto all'aria. Non era stato lì nemmeno un giorno, era come se della mia vita non gli importasse un cazzo, la cosa che più mi ha ferita? Che non ha risposto alle mie chiamate, ai miei messaggio, è come sparito. Ho cercato di darmi una spiegazione, ma la verità è che l'unico a darmene una può essere solo lui e lui non c'è. Ha messo fine alla nostra relazione senza nemmeno coinvolgermi, e il fatto che se ne sia andato così mi lascia intuire solo una cosa: 'sono stufo di te ora che stai per morire, è stato bello conoscerti, ciao.'

Nutro in modo segreto quel desiderio disperato che le cose non siano come io immagino siano, però è così difficile, è così difficile pensare che ha fatto esattamente l'opposto di quello che avrei fatto io se fossi stata al suo posto: mi ha abbandonata, e poi mi ha lasciata definitivamente, senza una ragione apparente. Ma come posso essere stata così cieca? Per la seconda volta..

"Non ti piace?" mi chiede preoccupata Gemma che si avvicina a passo felpato a me.
"Cosa?" ridacchio mentre la aiuto a sollevare una borsa. Si ferma davanti a una delle porte che ci sono sul piano. "Ma se non l'ho nemmeno ancora visto." la faccio ridere. "E poi scusa, ma qualsiasi posto, ora come ora, sarebbe meglio di Holmes Chapel." sospiro amareggiata e i suoi occhi si riempiono di pena.. Non voglio che provi quel sentimento nei miei confronti, eppure so che lo prova.

Essendo lei Gemma Anne Styles, si dove prendere delle ore per trovare la chiave giusta in quel ammasso enorme.

Sentiamo un rumore alle nostre spalle, mi volto giusto per vedere che cosa sia, e mi rivolto non appena vedo che è il ragazzo che pare abitare la porta di fronte.

"Hey, ciao, noi siamo le nuove arrivate." Dannazione Gemma, datti una dannata mossa!

Si avvicina a lui volendogli stringere la mano, il ragazzo sembra prestare particolare attenzione mentre io osservo da lontano, sbuffando, la scena.

"Io sono Gemma." sorride lei.

"Claus." sorride il tizio, per poi guardare nella mia direzione. Non è assolutamente mia intenzione presentarmi se è questo che vogliono.

"Oh, lei è la mia migliore amica, Charter." Faccio un cenno con la testa verso il ragazzo che mi porge inutilmente la mano.

"Sei una tipa tosta." cerca di far sorridere entrambe, ma riesce solo a guadagnarsi uno sguardo assassino da parte mia.

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