Capitolo 155

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(A.n. Obbligatorio leggere il capitolo ascoltando Wildest Dreams di Taylor Swift. Nel caso la canzone finisse prima del termine del capitolo voi la rimettete fino a quando non avete finito. Detto questo, io vi ringrazio per tutti i voti e i commenti che avete dato alla storia fino ad adesso e vi invito a non smettere perché mi fate un cuore grande grande quando commentate e votate. Un bacio enorme per tutte voi xx)

Mi giro e mi rigiro nel letto. Non riesco a dormire sapendo che lui è a nemmeno due passi da me. Come si può passare dal dormire insieme quasi ogni notte e non parlarsi nemmeno? Rischio di diventare pazza perché non riesco a capire come mai lui sia qui ora. Che cosa cerca? Cerca di ferirmi più di quanto non abbia già fatto? O vuole solo divertirsi un altro po'?

Mi metto seduta sul letto e mi passo le mani sul viso. Mettermi il suo maglione, con il quale ho dormito durante le ultime notti, mi aiuterebbe a prendere sonno, ma non se ne parla nemmeno, non si sa mai che se ne accorga. Tengo alla mia decenza.

Mi alzo e cammino verso la porta. Ho decisamente bisogno di un bicchiere d'acqua. Devo rinfrescare le mie idee e tutto quello che sta nella mia testa.
Non posso negare di essere felice che sia qui, certo, ma mi sfugge la motivazione, e non mi piace affatto essere all'oscuro delle cose.

Mentre cammino per il corridoio non sento rumori; dorme per davvero sul divano e posso scorgerlo solo grazie alla piccola luce che sta in cucina e grazie alla quale posso non inciampare sulle sue cose sparse sul pavimento. Posso dire di essere così sollevata di sentire questa casa profumare di lui, dio solo sa quanto io lo necessiti e quanto mi fa male vederlo li addormentato sapendo he può essere di chiunque eccetto che mio. Vorrei poterlo svegliare, non tanto dal sonno in cui è caduto, vorrei poterlo svegliare da tutto quanto e fargli capire che lasciarmi non è la decisione giusta.

Dorme a pancia in su: un braccio dietro la testa e l'altro lungo il fianco, le coperte lasciano scoperto il suo busto tatuato e io mi perdo nel vortice di inchiostro sul suo petto come a volerci diventare parte, almeno saprei che non mi lascerebbe mai, che io non lo lascerei mai.

Come ha fatto a lasciarmi alle spalle? Come ha fatto a presentarsi con un'altra mentre sapeva che ci sarei stata anche io? Non ha nemmeno la decenza e il rispetto che credevo avesse nei miei confronti?

Prendo un grande respiro e gli do le spalle mentre cammino verso la piccola cucina collegata al soggiorno. Apro il frigo con quanta più delicatezza possibile, perché non vorrei svegliarlo.
Anche per lui è diventato impossibile dormire senza di me? O si è consolato? Dio il mio petto potrebbe esplodere da un momento all'altro mentre la luce del frigo illumina il tutto più di quanto vorrei facesse.

Prendo l'acqua e richiudo l'anta. Un bicchiere, cerco di non rompere nulla, perché è davvero buio.

"Dovresti accendere la luce." La sua voce.

Mi paralizzo, non tanto per il fatto di averlo svegliato ma per il fatto che è passato così dannatamente tanto tempo dall'ultima volta in cui ho sentito la sua voce già roca diventare ancora più profonda a causa del sonno che persiste in essa. Il mio cuore comincia ad accelerare, i respiri si fanno un po' più incontrollati. Non smetterà mai di farmi questo effetto.

"Mi dispiace di averti svegliato." Parlo cercando di mantenere la calma.

Non aggiunge altro, verso l'acqua nel mio bicchiere con i suoi occhi addosso e poi bevo dandogli le spalle.

Ma perché Harry? Perché te ne sei andato nel modo in cui hai fatto? Sei l'unica ragione per cui torno dal fottuto inferno e non sei nemmeno presente?

Non so come farò a raggiungere di nuovo la mia stanza con la su presenza, cosciente, in questa stanza.

Quando mi volto lo trovo con entrambe le mani dietro la nuca, i tatuaggi sulle sue costole ora più tirati, ma riesco a leggere le parole scritte su di esse. Mi osserva con i suoi occhi verdi e indagatori, come se fossi un calcolo di matematica, un problema di fisica, a cui non riesce a dare soluzione. Mi sento messa in soggezione, come quando eravamo sconosciuti.
Allora è questo che siamo ora? Di nuovo sconosciuti?

Vorrei poterglielo chiedere.

"Non mi piace quando mi guardi." Sputo mentre mi muovo per poter prendere le sigarette sul tavolino.

"Fumi così tanto ora?" La sua voce è calma, quasi derisoria.

"Fammi il piacere Harry.." assottiglio gli occhi mentre lo guardo. "Di avere almeno la decenza di non comportarti come un coglione." Sbuffo e poi, dopo aver tenuto il suo sguardo per un paio di secondi, accendo la sigaretta.

"Sto facendo il coglione?" Chiede.

Sbuffo una nuvola di fumo passandomi la mano nei capelli senza mai perdere il contatto con i suoi occhi. Annuisco debolmente.. "Da quando non ti è più importanto se fossi viva o morta." Dico piena di acidità con un sacco di cicatrici che vogliono riaprirsi e che in realtà non si sono mai chiuse.

Non parla, mi scruta, sembra pensare. Distoglie lo sguardo sbuffando. "Non sai niente."

Sto per scoppiare a ridere, o a piangere, non so.. Quale delle due lo ferirebbe di più?

"Davvero Harry, da quando ti ho rivisto mi sento una completa stupida quindi evita di sottolineare questo fatto. Quello che non sa un cazzo tra i due sei tu. Perché io non so se eri vero due giorni fa con i tuoi amici mentre limonavi con una delle tue stante svuota-tasche in mia presenza o se eri vero due mesi fa quando dicevi di amarmi." Ridacchio amareggiata. "Ma forse non sei mai vero." Annuisco decisa.
"Non so nemmeno perché sto restando qui." Sbuffo muovendomi a disagio e fumando.

"Non sapevo tu stessi guardando."

"Oh quindi è così che funzionano le cose. Quando uno dei due non guarda l'altro è libero di fare quello che vuole." Lo osservò con attenzione. Voglio fargli male e vedere se ci tiene ancora. "Beh è esattamente così Harry. È per questo che ora esco con Claus ed è per questo che abbiamo una relazione vera." Il verde dei suoi occhi si colma di qualcosa che io non riesco nemmeno a decifrare. Non lo so che cosa gli passa per la testa, non so nemmeno perché ho detto quello che ho detto.

"Davvero?" sussurra con un fil di voce. Sembra crederci e la cosa mi ferisce.

Più lo guardo e più sto per cedere. Mordo il labbro inferiore per impedirgli di tremare, sento il caldo e umido delle lacrime appannarmi la vista. Ha visto quello che sta succedendo e non sta facendo assolutamente nulla. Distolgo gli occhi dai suoi e prendo un grande respiro.

"Dovresti bruciare all'inferno per quello che mi hai fatto, dovresti solo sentirti solo con un cane" lo guardo con attenzione in preda ad un pianto silenzioso, ovvero io che parlo con le lacrime che non fanno altro se non scendere. "Ma sta sicuro Harry che è proprio quello che accadrà, perché ,fidati , nessuna di tutte le tue stronzette personali riuscirà mai a provare per te nemmeno un decimo dell'amore che ti ho dato io." Mi mordo in continuazione le labbra. "Non ci sei nemmeno mai stato Harry" abbasso sempre di più la voce perché comincia a spezzarsi "e io non ho mai nemmeno messo in dubbio i sentimenti che provo per te" sorrido amareggiata. "E non hai idea di quanto sia stata dura alzarmi da quel dannato coma del cazzo solo per non trovarti lì, perché se c'è una persona che ci sarebbe dovuta essere quella eri tu. E la cosa che fa più male è che sembra non importarti se io al tuo posto non ti avrei mai abbandonato nel modo in cui hai fatto." Mi asciugo furiosa le lacrime.

I suoi occhi attenti ed intelligenti su di me.

"Ed hai anche il coraggio di crede alle cazzate che sparo su me e Claus solo per vedere se hai una cazzo di reazione che non hai, porca miseria!" Scappa un singhiozzo.

Si alza, non lo so che cosa vuole fare, avanza di un paio di passi verso di me. Alzo le mani quando è talmente vicino che posso sentire il suo profumo invadermi le narici. Si stoppa, smette di avanzare e mi guarda negli occhi sembra voler dire qualcosa ma non glie lo lascerò fare.

"Mi hai lasciata sola, hai lasciato che di me ne fosse qualsiasi cosa il destino avesse deciso senza nemmeno interesserti, hai messo fine a ciò che di più bello ti possa capitare nella vita e fidati Harry, quando ti renderai conto di quello che hai lasciato sarà così tardi per te..." prendo un altro respiro. "Che spero tu soffra nel modo in cui hai fatto soffrire me, o di più.. Sempre se è possibile"

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