12 "Hidden Secrets"

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Sono solo le 5.00 del mattino.
Ma non ho più sonno.

Le infermiere mi hanno svegliato trecento volte durante la notte per cambiarmi il liquido della flebo, e ormai mi è passata la voglia di riaddormentarmi.

Vedo mia madre che dorme seduta sulla poltrona.
Ha ancora il giornale tra le mani.

Prendo il telefono.

Ho due messaggi persi.
Uno di Holly e uno di Austin.
Tutti e due dicono:"Buonanotte."

Faccio un mezzo sorriso.

Mi alzo dal letto e vado in giro per il corridoio, tanto per fare qualcosa.
Alle infermiere non sembra importare di questo.

Prendo il "coso" con le ruote a cui è attaccata la flebo e con calma esco dalla stanza.
Le ruote ogni due per tre si bloccano. Che nervi.

Tutte le porte delle camere sono aperte.

Vedo tutti quei bambini che dormono con la flebo al braccio e le lenzuola tirate su fino al mento.
I genitori dormono accanto a i loro figli. Si abbracciano stretti.

A un certo punto sento mia mamma che mi chiama dalla mia camera.

-Nat?! Torna a dormire.- Mi dice cercando di trattenere uno sbadiglio.
-Okai ma...- Mi dirigo verso camera mia.

Mi accorgo solo ora che fuori dalla mia camera c'è un numero. "Camera 2".

Entro in camera. Torno nel letto ma il sonno non si fa sentire.

Vorrei tanto che Austin fosse qui.
Inizio a fissare il vuoto e a sorridere.

-A chi stai pensando...?-
Chiede mia mamma facendo un piccolo sorriso.

-a nessuno...- dico incrociando le gambe.
-No, stai fissando il vuoto e stai sorridendo...a chi pensi?-

Mi vergogno a parlare del mio ragazzo con i miei genitori.

-Ad Austin, mamma.-
-Ah..Austin...- dice abbassando lo sguardo. Il suo sorriso svanisce.

-Sì.... che hai contro di lui?- chiedo preoccupata.
-Niente, non mi sembra solo il tuo tipo.. poi vabbhe...il ragazzo è il tuo...fai come ti pare.
Mi sembra uno di quei ragazzi che si cambiano ragazza ogni giorno.
E poi sono tutti maleducati!...bha...fai un po tu..-

Farsi i cazzi suoi mai, neh?!

-il ragazzo intanto me lo scelgo io e ci devo stare io insieme. Se non ti piace pazienza. Deve piacere a me. E poi non è maleducato e non è uno stronzo cone pensi tu.- dico battendo i pugni sul letto
-Abbassa la cresta, signorina.
Non stai mica parlando con tua sorella...che mi puoi parlare così.-
-E se ti porta nella cattiva strada.
E se succede qualcosa? Non posso accettare un altra perdita... non più..- aggiunge.

-Cosa centra ora?! Se se ne sono andati solo per colpa tua! Tu da egoista hai impedito a Ginger di vivere la sua vita. E sempre tu per colpa della tua pigrizia hai detto a Jacob di tornare a casa a piedi perché eri stanca e non volevi guidare. Almeno a me, lascerai vivere la mia vita?!?!-

Poco dopo capisco cos'ho appena detto.
Mi serro la bocca con la mano.
Le parole mi sono uscite da sole e non ho fatto in tempo a fermarmi.

Mia madre si alza e se ne va incazzata. Sta per piangere. Lo so..

Inizio a battere i pugni sul cuscino.

Credo di aver svegliato tutto il piano di pediatria.

Non ne ho mai parlato con nessuno. Tutti pensano che io sia figlia unica. A dire il vero ho una sorella e "avevo" un fratello.

Jacob, mio fratello, è morto quando io avevo 7 anni per colpa di un cretino ubriaco.
Lui stava attraversando la strada con dei suoi amici...tavano tornando a casa dagli allenamenti.

Il coglione li ha presi in pieno.
I suoi amici se la sono cavata tutti con un paio di fratture e spelature...lui invece si è procurato un trauma cranico e la rottura di ben 4 costole.

Dopo 4 mesi di coma, i miei hanno deciso, con il consiglio dei medici, di "staccare la spina" alle macchine che lo tenevano in vita. È stato un trauma per me e per la mia famiglia.

Per questo non ho mai detto di aver avuto un fratello. O almeno sono solo 3/4 persone quelle che lo sanno oltre alla mia famiglia.

Mia sorella, invece, è scappata di casa per colpa di mia madre.
Aveva 18 anni quando se ne è andata.
Ora ci sentiamo di rado...

Si era innamorata di un ragazzo che aveva conosciuto a scuola.
Mia madre gli ha impedito di frequentare quel ragazzo e lei è scappata di casa.
Non parla più con mia madre. Neanche per sapere se sta bene o se ha bisogno di qualcosa.
Zero assoluto.

Scendo dal letto. Vado in bagno.
Mia mamma sta piangendo.
È piegata in due dal dolore.

Non so più cosa dire per chiederle scusa.

Mi avvicino. Le accarezzo la spalla. Lei continua a piangere.
La abbraccio forte. Mi guarda negli occhi e mi dice "mi dispiace".

Rimango basita. Sarei io che gli dovrei chiedere scusa e non lei...

La abbraccio ancora più forte.
Le dico un semplice "mi dispiace mamma..."

Inizio a pensare a Jacob e inizio a singhiozzare dal dolore che provo.

La aiuto ad alzarsi e ci dirigiamo in camera.

Ci sediamo sul letto.
Ci abbracciamo e ripensiamo ai momenti felici passati insieme a Ginger e Jacob.

"Una volta Ginger voleva giocare all'estetista con Jacob... gli ha messo il rossetto e pitturato le unghie di giallo. Il povero Jacob era traumatizzato...."

Poco dopo bussano alla porta....


(La foto di Jacob è di quando aveva 16 anni.)



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