54 "Letter.."

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Prima che Emily esca dal Bar, corriamo verso la scuola e subito dopo, raggiungiamo la macchina di Jack.

-Dai su.. muoviti.- dice Austin mettendo pressione a Jack, che nel frattempo stava mettendo la cintura.

Mi metto a ridere e guardo fuori dal finestrino nel caso arrivassero.
Jack mette in moto e ci avviamo verso casa di Austin.

Durante il tragitto noto che Jack fa un altra strada per arrivare a casa di Austin e passa davanti alla mia.

Noto che il giardino è ridotto abbastanza male, non è più curato come prima, manca l'affetto che gli dava mia madre una volta, bhe, quando io ci abitavo ancora.
La siepe ormai ha invaso il cancelletto d'entrata per il cortile.
Le finestre sono chiuse, e le tapparelle basse.
Il muro rovinato che perde colore.
Sembra quasi abbandonata.

-Hei..che hai?- chiede Austin girandosi verso i sedili posteriori.
-Ehm..niente. Jack scusa.. ti dispiace fermarti?..- chiedo staccando la schiena dal sedile e toccando la spalla a Jack.
-Certo..- dice parcheggiando l'auto nell'unico posto libero davanti a noi.

Scendo dall'auto e con fretta sbatto la portiera.
Sento il finestrino scendere.

-Hei.. dove vai?- chiede Austin.

Lo guardo e subito dopo corro verso casa.

-Natalie..Aspetta..- Scende dalla macchina e corre verso di me.
Jack lo imita sistemandosi dietro di lui.
-Lasciatemi sola.. devo solo prendere delle cose.. tranquilli...- dico facendo un piccolo sorriso per poi girarmi e avvicinarmi al cancelletto.

Poco dopo sento delle portiere chiudersi.

Mi avvicino piano piano.
Premo il citofono sperando funzioni.

-Chi è?- sento dire poco dopo.
-Mamma?- chiedo.

La porta, piano piano, si apre.

-Chi sei?- chiede una signora anziana, uscendo in cortile.
-Scusi.. sto cercando Antony e Caren Handerson.. abitano qui giusto?- chiedo facendo finta di niente.
-Ah.. si.. bhe abitavano qui.. si sono trasferiti da un po' ma tu chi sei?-
-Trasferiti?- chiedo urlando.
-Sì.. hanno venduto la casa e sono partiti.. ma lei chi è?-
-Sono.. una delle loro figlie.. sono Natalie..- dico abbassando lo sguardo.
-Ah.. uh aspetta. Mi hanno detto di darti questa cosa!- dice rientrando in casa e facendo sentire la sua voce sempre meno.

Cioè fatemi capire. I miei genitori se ne sono andati chi sa dove è mi hanno lasciato con Austin.
Okai che il nostro rapporto era andato a a farsi fottere ma.. non ci credo. Se ne sono andati senza dirmi niente. Neanche un messaggio o una chiamata. Nulla..

Ho la pelle d'oca e il cuore in gola.

-Ecco.- dice la signora uscendo e venendomi incontro.
-Cos..- chiedo prendendo in mano la lettera.
-Non so.. cosa sia.. mi hanno solo detto di darla a una certa Natalie.. loro figlia e bho..- dice coprendo si con la sciarpa.
-Ah..grazie..- dico osservandola.
-Qualcosa non va? Hai bisogno di altro?- chiede la signora quasi con tenerezza.
-No..niente..buona giornata.- dico facendo un sorriso e allontanandomi, andando verso la macchina.

Austin mi guarda stranito.
Apro la portiera e mi siedo senza guardare in faccia nessuno.
Chiudo tenendo gli occhi incollati alla busta.

-Natalie.. Cos'è successo?- chiede Austin guardando la busta.
-I miei se ne sono andati..- dico lanciando la busta su Austin, nel sedile davanti.
-Eh?!- gridano in coro.
-Avete capito. Si sono trasferiti e non so manco dove. Può essere nella casa a fianco come può essere in un altra città.- dico guardando fuori dalla finestra.
- Ma.. e non ti hanno detto niente?- chiede Jack mettendo in moto.
-Ti sembra che io lo sapessi già?- dico sbuffando.
-Okai hai ragione. Domanda stupida.- dice Jack alzando gli occhi al cielo.
-Sì ma.. sta busta?- chiede Austin alzandola in aria.
-Eh che ne so. Aprila.- dico alzando le spalle.
-Okai...Natalie.. Calmati.- dice facendo un piccolo sorriso.
-Sono calma.- dico sbattendo i pugni sul sedile.
-Sì.. Hem..potresti calmarti fuori dalla mia macchina. Non ho ancora finito di pagarla..grazie..- dice Jack mettendosi a ridere.

Austin fa una piccola risata per poi aprire la busta e tornare serio.

-Oh guarda. C'è una Lettera e poi i due biglietti che ci avevano regalato a Natale.. per andare in Italia..- dice Austin dandomi la lettera in mano.

Con un po' di insicurezza la prendo in mano e lentamente la apro.

"Cara Natalie. 

Io e tuo padre ci siamo trasferiti.
Bhe più che altro, io mi sono trasferita.
Dato che tuo padre è sempre via..
Ti volevo solo dire che mi manchi e non immagini neanche quanto.
Tuo padre non sopporta Austin anche se a me iniziava a piacere. 
È il classico Bad Boy o come li chimate voi ragazzine. Tatuaggi ma un granfe cuore.
Per non litigare per l'ennesima volta abbiamo deciso di non dirti niente e di lasciarti con lui anche se questo ha inferito nel nostro rapporto. Io e tuo padre non riusciamo più a comunicare senza poi litigare e tu sei sempre il cuore dei nostri discorsi.
Noi ti amiamo ma abbiamo in mente diversi modi di accudirti.
Tuo padre ha detto che ne ha basta e per questo vuole trovare casa in un altra città, paese o stato se necessario.
Vogliamo una semplice pausa.
Io non sopportavo di vivere in quella casa da sola dove una volta eravamo tutti insieme, felici e contenti. Ma la vita come sai non è una favola. Questo non vuol dire che quello che sta accadendo ti rovinerá la vita.
Ti voglio tanto bene, fatti sentire e vieni a trovarmi.

Con amore,
Caren, tua mamma.

Ps: A Natale ti sei dimenticata i biglietti per il viaggio in Italia e ho pensato di dirteli in qualche modo."

Sento le lacrime contornarmi il viso.

-Hei..amore..che hai? Cos'è successo?- chiede Austin mettendo la mano sul mio ginocchio.
-Ehm.. niente..- dico aprendo la portiera capendo di essere arrivati.

Usciamo dalla macchina.

-Ciao..Jack ci vediamo domani.- dice Austin salutandolo.

Jack si limita a fare un cenno con la mano e a rimettere in moto.
Mi metto dietro Austin appoggiando la lettera sulle labbra.
Entriamo in casa.
Corro verso la camera da letto e mi butto sul letto.

-Hei.. Natalie aspetta.- sento la porta aprirsi.
-Vai via.- dico coprendomi con il braccio il viso.
-No. Adesso dimmi che hai.- dice sedendosi.
- Allora prima di tutto i miei si stanno per separare ma mia mamma non vuole dirmelo e ci gira intorno, secondo mi ha detto di andarla a trovare ma manco mi ha scritto dove si trova. Terzo la mia vita fa schifo. Tutti sti problemi a me. Ma perché, che ho fatto?- dico gesticolando urlando per tutta la stanza.
-Amore.. stai calma.. ascolta mi dispiace..-
-Ah ti dispiace. Anche a me dispiace della vita di merda che sto passando. La mia migliore amica è morta, mio padre ti odia. I miei si stanno per separare e non me lo vogliono dire. Si son pure trasferiti e non me l'hanno mica detto. Hanno semplicemente detto a quella cazzo di donna che è andata ad abitare li al loro posto di darmi una cazzo di lettera e due biglietti.-
-Vabbhe dai amore...
Tu sei una persona forte e insieme supereremo tutto.-
-No questo non lo posso sopportare.-
-Avanti. Fidati di me. Ce la faremo. Insieme.- dice Austin avvicinandosi per darmi un bacio.


Austin ormai sa come comportarsi davanti a questi miei sbalzi di incazzatura.

Abbasso la testa e annuisco.
Sento le sue labbra secche appoggiarsi alla mia fronte.
Subito dopo, alzo lo sguardo, metto una mano sopra la sua guancia.

-Ti amo Austin.- sussuro.
-Ti amo anch'io Natalie..- dice appoggiando con la mano, la mia testa alla sua spalla.

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