73"Nocturnal Provisions"

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Era ora di cena e come tutte le volte, Austin era in ritardo per colpa dell'allenamento.

-Ti ha risposto?- chiede sua mamma al padre.
-No, ma amore, tranquilla.. sarà per strada.-
-Sì hai ragione..- interviene mia madre.

Siamo seduti a tavola ai soliti posti, il padre e la mamma di Austin si sono fatti più stretti per fare posto a mia madre.

-Caren..-
-Dimmi Monica..- la guarda e sorride.

Le osservo parlare, per poi essere distratta dal suono del campanello.
-Vado io..- Mi alzo e mi precipito fuori chiudendomi alle spalle la porta.
-Ma che fai?- chiede tenendosi il borsone sulle spalle.
-Austin. Ti devo parlare..-
-Che hai fatto?-
-Miammmaèqui..- dico a bassa voce.
-Eh?-
-Mia mamma è qui.. -
-Cosa?! Natalie. Vuoi che io muoia sotto le grinfie di tua madre?!-
-Shtt! Non gridare!- bisbiglio gesticolando.
-Perché è qui?-
-Perché le manco e mi vuole bene, al contrario di mio padre..-
-Sempre la solita storia.. anche a Natale le mancavi, peccato che poi avete litigato tu e tuo padre e tu non sei più voluta tornare da loro, eri a un passo dal tornare a casa tua e loro hanno rovinato tutto..-
-Austin. Ti prego. Non ti ci mettere anche tu! Lei è venuta per me e per chiederti scusa. Ora le piaci e ha pure ammesso di sbagliarsi.. l'unico neo in tutto questo è mio padre..-
-Che vuoi dire..-
-Mia mamma verrà a stare da noi finché non troverà un lavoro e dato che ha già visto che quella signora mette in vendita la casa, magari alla fine del divorzio, la ricomprarà..-
-Eh allora perché l'ha venduta?-
-Perché mio padre è un emerito idiota, ora possiamo tornare dentro?- dico tirandolo per il braccio.
-Va bene..- sbuffa
-Anzi aspetta..- Mi blocca.
-Che c'è?-
-Allora prima di tutto, ciao..- Mi da un bacio sulle labbra.
-Secondo, questo ti costerà farmi il doppio delle coccole stasera..- sussurra con voce suadente.
-Va bene..- sussurro per poi spalancare la porta.

-Ma perché ci avete messo tanto? Abbiamo dovuto aspettarvi..- sento chiedere da Gabriel.
-Oh sta zitto che ti sei appena seduto..- Mi metto a ridere e mi siedo al mio posto.

-Salve signora Hand..-

Non finisce di parlare che viene travolto da un grosso abbraccio di mia madre.
Austin è immobilizzato.
Solo dopo, ricambia appoggiando le sue braccia alla schiena di mamma.
Gli sussurra qualcosa e poi si separano.
Sotto lo sguardo incredulo di tutti, soprattutto il mio, si siedono ai loro posti.

-Scherzavo. Triple coccole..- Mi sussurra non appena si siede al mio fianco.

Ceniamo e subito dopo i i nostri genitori decidono di vedere un film, mentre Gabri si va a rifugiare nella sua camera.

-Tu resti?- chiede Austin al mio fianco, osservando suo padre accendere la tivù.
-No..non ho voglia..tu?- dico facendomi poi scappare un piccolo sbadiglio.
-No..devo ripassare per domani..-
-Sei interrogato?-
-No ma con la Lostway non si sa mai..- si mette a ridere e poi si gira per andare su per le scale.

Mi giro e non appena appoggio il piede sul primo scalino, una voce alle mie spalle attira la mia attenzione.

-Resti ?-
-Ehm.. no mamma. Sono stanca e ho voglia di andare su..-
-Ma tu e Austin dormite insieme?-
-Sì.. perché?-
-Ehm.. niente..-
-Mamma. Non cominciare..- sbuffo.
-No chiedevo..- sorride e poi mi accarezza la spalla.

Si avvicina e dopo avermi dato la buonanotte con un abbraccio, mi sussurra un "mi disliace.." e poi mi lascia andare.
Non rispondo. Annuisco e corro al piano di sopra.

-Ma perché? Cosa ti ho fatto Dio? Perché la mia vita è così.. come dire. Una merda..- parlo ad altra voce non appena salgo sull'ultimo scalino.

Passo per il corridoio per arrivare al bagno. Mi blocco per colpa di uno specchio rettangolare che mi prende dalla testa ai piedi, appoggiato al muro.
Mi guardo e subito dopo mi metto di profilo.
Mi guardo la pancia e subito dopo la accarezzo.
Non è cresciuta tantissimo ma la differenza rispetto a prima si vede.

La porta alla destra dello specchio si apre e mi fa sobbalzare.
Austin esce con passi leggeri, e una mano sul ciuffo ribelle.

-Austin..- sussurro toccandomi il cuore.
-Che c'è? Non dirmi che adesso ti spavento aprendo solamente la porta..-
-No ecco..pensavo fossi bhe.. perché non stai studiando?-
-Ascolta. Dovevo andare a pisciare. Devo chiederti il permesso la prossima volta?- gesticola facendo dei piccoli sorrisi.
-Sì!.. ti sei lavato le mani?- chiedo ridendo.
-No. Ora vieni qui che ti tocco con le mani sporche..- dice scherzando.
-Noo.. stammi lontano..- Metto le mani in avanti e cammino all'indietro.
Austin si avvicina sempre di più.

Entro in camera e lui mi segue correndo.

-Non mi toccare!- grido ridendo.
-Dai.. solo qualche carezza..- dice avvicinandosi fino a ritrovarsi davanti a me.

I nostri respiri diventano una cosa sola, le labbra sono a pochi centimetri una dall'altra.

-Voglio quelle che mi avevi promesso..- sussurra avvicinadosi con con la bocca al mio orecchio.
-Due sberle?- Sorrido.
-No!-
-Allora credo di aver capito..- sussurro.

Mette le mani sui miei fianchi e inizia a baciarmi, finchè le nostre labbra non diventano una cosa sola.
Mi fa camminare all'indietro fino a farmi sedere sul letto.
Con un gesto rapido mi leva la maglietta.
Mi alzo per poi mettete le ginocchia sul letto, per poi indietreggiare e sdraiarmi con lui sopra.
Continuamo a baciarci.
Gli Prendo i lati inferiori della maglia e goffamente riesco a sgilargliela.

-Non dovevi studiare?-
-La Lostway può aspettare..-

Fa un sospiro sorridendo e ricomincia a baciarmi.
Mi mette la mano sulla spalla e mi abbassa la spallina del reggiseno rosso fino a quando un rumore non lo blocca.

Sentiamo bussare alla porta.
Mi catapulto sul letto e mi infilo la maglietta per poi scoprire di averla messa al contrario.
Austin fa lo stesso e si va a sedere sulla sedia della scrivania, aprendo poi un libro a caso.
Indietreggio e mi appoggio al muro
con la schiena e con lo sguardo fisso sulla porta.

-Chi è?-
-Sono Gabriel..- sento rispondere.

Austin lascia sbattere la testa sul libro e io mi metto a ridere.
La porta si apre e lui si catapulta nella stanza.

-Ho scoperto una cosa!-
-Cioè?-
-Austin e io dormiremo in questa stanza e tu e tua mamma dormirete insieme..nella mia sbuffa.
-Eh? Cosa? No no.- scatta in piedi Austin.
-Ma ne sei sicuro?-
-Sì! In pratica avevo voglia di cioccolato e sono sceso..-
-Non raccontarci la storia della tua inutile vita. Dicci chi ha detto cosa..-
-Sua mamma con nostra mamma..hanno detto maschi e femmine e che sarebbe meglio così..-
-Adesso dammi un ragione per non odiare tua madre.- sbuffa incazzato. -Io con sto idiota non ci dormo..- Esce dalla stanza e va al piano di sotto.
-Grazie neh..- risponde di sottofondo.
-Ma amore, non ti incazzare.
troveremo una soluzione..-
-Non mi interessa..-


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