33 "There's Still A Chance"

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La mattina dopo...
Sono le 5.30.

-Austin!-grido con tutto il fiato che ho in gola.

Si alza immediatamente dal letto e mi viene incontro.

Mi sento come paralizzata.
Ho dolori alla pancia fortissimi, la schiena non la sento più dal dolore.

-Che hai?- mi chiede spaventato con voce da assonnato.
-Ti prego. Aiutami. La pancia.- dico con respiro affannato.
-Oh merda.-

Scende dal letto e va in bagno, mete velocemente un paio di pantaloni. Entra in camera.
Mi aiuta ad alzarmi e velocemente andiamo in macchina.

Mi mette il suo giubbotto addosso.

Arriviamo circa 5 minuti dopo.
Incontriamo Ginger all'entrata.

-Ginger.- urlo vedendola.
Si avvicina correndo.

-Che hai?-
-Ho un dolore pazzesco alla pancia.. ho paura..- dico con un filo di voce.

Mi guarda storto, corre on ospedale, prende una sedia a rotelle e mi viene di nuovo in contro.

-Forza sali.- Mi dice picchiando la mano sullo schienale.

Mi portano dentro. Ginger non sembra molto preoccupata ma Austin è praticamente sbiancato. Sembra un cadavere che cammina.

-Okai..allora..facciamo delle eco..due o tre esami..e poi vediamo...- dice per rassicurarmi Ginger.
-mh...- Annuisco.
-Austin..tu..aspetta pure qui..anzi no..vai a casa a riposare..- dico guardandolo.
-Ma io..-
-Ti ho detto di andare..- cerco di ridere ma ho lo sguardo severo.
-Okai vado..-saluta Ginger e poi mi bacia velocemente.

Subiti dopo, Ginger mi porta nel suo studio. Mi fa sdraiare, mi mette una specie di gel sulla pancia e inizia a trascrivere tutto quello che vede su computer. Il suo sguardo non sembra preoccupato ma neanche tranquillo.

Subito dopo, mi fanno un veloce esame.

Resto per circa 4 ore in ospedale per colpa degli esami e dei risultati che non arrivano più.

-Ascolta Nat..facciamo una cosa..- dice guardando l'orologio.

Prima che possa finire di parlare entra un infermiera in studio.

-Dottoressa...questi sono i risultati..- dice sorridendomi dopo essersi accorta che la stavo osservando. Poi esce e va non so dove.

Ginger apre il foglio e inizia a leggere e ogni volta la sua faccia diventa sempre più seria.

-Quindi?- dico sporgendomi.
-Natalie..io..mi dispiace..-

Sbianco.

-Cosa ti dispiace ?!- chiedo sedendomi.
-Il bambino.. è debole... non ha abbastanza fluido...tu sei così giovane.. hai subito qualche spintone..caduta..o robe del genere?-
-No! Quella troia non mi rovinará la vita è tanto meno quella di mio figlio.- dici gridando.

Ho la pelle d'oca. Il fiatone.
Le gambe molli. Di tutto.

-Ginger.. ce la farà?- dico tutto d'un fiato.
-Non lo so..- dice trattenendo un "No Natalie no ce la farà."

Inizio a tremare.

-Ascolta..io vado..- dico alzandomi di scatto.
-Natalie...aspetta..-
-No. Ho detto che me ne vado.- dico seria.

Sbatto la porta e vado a casa di Austin.
Mi butto sul divano e inizio a piangere a dirotto.

E se fosse solo colpa di quella troia? Per la sua gelosia.. o  se fosse tutta mia la colpa? Per la mia stupidità...o se fosse colpa di Austin? Per essere stato così ingenuo. Con chi cazzo me la devo prendere. Mio figlio sta per morire e io non posso farci niente.

-Non la passerà liscia..- dico ad alta voce pensando a Emily.

Mi vesto velocemente e vado a scuola. Entro in classe senza bussare, tutto di fretta.
Vado verso il suo banco.
Inizio a gridare come una pazza e a farla sentire una merda o almeno ci provo.

-Tu! Troia! Avvicinati solo a Austin o a me e te ne pentirai. Non mi toccare. Sei solo una battona del cazzo. Sei un assassina!!-grido con tutte le mie forze.

Emily rimane pietrificata.
In classe c'è un silenzio si tomba.
La professoressa non osa intervenire.

-Cosa? E che ti ho fatto? Ti ho ucciso la bambolina di Barbie? Scusami tanto..non volevo..-dice gesticolando facendo smorfie.
-Ma allora tu le vuoi prendere!-dico tirando le la felpa.
-Non mi toccare.- dice allontanandosi.
-Okai ora basta. Handerson da dove salta fuori?- dice la professoressa di Tecnologia battendo le squadre sulla cattedra.
-Niente. Ha ragione. Me ne vado.- sbatto la porta ed esco dal corridoio.
-Natalie. Aspetta.-Mi sento chiamare da Austin che in quel momento era un bagno.
-Austin ti prego..lasciami stare.- dico allontanandomi.
-Ma io..- dice sistemandosi il ciuffo tornando in classe.

Torno a casa. Sbatto la cartella con i libri di ieri dentro sul divano. Inizio a piangere come se non ci fosse un domani.

Forse non è colpa di nessuno.
Sono tante cose messe insieme.
Se Austin non si fosse trasferito non ci saremmo innamorati per poi metterci assieme e magari Emily non mi cagava più di tanto e non faceva la troia come la fa adesso.
E questo vorrebbe dire nessun funerale..nessuna gravidanza, nessuna rissa, nessuna perdita...

-Basta...Natalie..Calmati...- sento dirmi da Holly.
-Holly.- inizio a piangere facendo lunghi singhiozzi.
-Calmati..- Mi mette la sua mano, con un po' di timore, sulla mia spalla.
-Sì sistemerà tutto..- aggiunge.

Sento un qualcosa sulla mia spalla..non so...come se Holly mi toccasse davvero.

-Mi manchi.-dico avvicinandomi sempre di più a lei.
-Anche tu.- vedo una lacrima scendere sul suo viso.

Faccio per avvicinarmi per abbracciarla e la porta si apre di colpo.
È Austin.

-Hei amore. Ginger mi ha detto che sei scappata dall'ospedale e di andare a prendere gli esami.- dice con un sorriso stampato sul viso
-E ti sembra una cosa bella? Ma sei cretino?- dico urlando
-Ma.. lei mi ha detto che era...-
-Zitto. Non parlare. Ti prego basta.- dico andando al piano di sopra.

Austin si incazza e mi segue in camera.

-Oh ma ti vuoi calmare. Adesso che ho fatto? Smettila di fare così.- dice sbattendo i fogli dei risultati sulla scrivania.
-Allora la mia vita fa abbastanza schifo. va bene?- dico battendo i pugni sui fogli.
-Io proprio non ti capisco...- dice andandosene via.
-Neanche io..- mormoro.

Mi siedo sul letto e inizio a fissate i fogli.
Decido di leggerli. Mi alzo per poi rivedermi attaccata alla scrivania.
Sfoglio attentamente la pila di fogli.

-Oddio. Ma quindi... io..- Non ci capisco molto di medicina ma non sono stupida fino a quel punto.

Prendo il telefono. Chiamo Austin.

C'è ancora una possibilità.

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