27 "It Can Not Be True."

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Mi giro e vedo Austin.

Gli occhi spalancati, la bocca aperta e la voce tremante...

-Sì,..nostro, mio e tuo, dillo come vuoi.- Mi rivolgo con tono da scazzata ma allo stesso tempo sono impaurita.

Resta fermo sulla soglia della porta a guardami.
È riuscito solo a balbettare qualcosa.

La pioggia sta iniziando a diminuire ma fa sempre un freddo della madonna.

Tremo come una foglia e cerco di coprire la pancia con la giacca.

-Va..bhe.. io vado..- Mi alzo e mi incammino verso casa.

Rimane zitto per qualche secondo.

-No aspetta!...io..cioè..non voglio che tu ti ammala soprattutto in questo stato...- dice sistemandosi il ciuffo.
-Ma si tanto sono 5 minuti a piedi..-
Dico guardando la pioggia.
-No..emm..resta.....per favore..-

COSA?! AUSTIN CHE IMPLORA?

-Austin..io..-
-Ti prego..-
-Devo andare da Holly....ho tutto a casa sua..-
-Ah...okai..- abbassa lo sguardo.
-A domani Austin Skennor.-
-Ciao..Natalie..- Mi saluta e con aria malinconica.

Mi incammino verso casa di holly.

Forse ho fatto la cazzata più grande di tutta la mia vita, a parte rimanere incinta naturalmente..

Mi fermo di scatto.

Qualcosa mi ha detto di tornare da lui.
Corro il più velocemente possibile prima che Austin chiuda a chiave la porta.

Busso e lui mi riapre con una faccia sorpresa.

-Austin, mi sono dimenticata di dirti che...-
Non faccio in tempo a finire di parlare che mi bacia.

Il bacio più bello che mi abbia mai dato. Le nostre lingue si incastrano come puzzle. Mi lascio andare e iniziamo a baciarci con ancora più passione.
La pioggia ci ha ormai lavato ad entrambi.

-Natalie..- Mi sussurra.
-Mh?- dico sorridendo rimanendo a 2 mm di distanza dalle sue labbra.
-Ti amo e ti amerò... per sempre.-

Sì abbassa piano piano.
Mette una mano sulla pancia e da un piccolo bacio appena sopra l'ombelico.

Alza lo sguardo e mi sorride.

È così bello con i capelli bagnati, gli occhi rossi dall'emozione e le fossette...bhe le sue fossette sono sempre fantastiche.

Si rialza e mi porge la mano. Entriamo in casa.
Lascio una scia di acqua per colpa delle scarpe dall'entrata al salotto.

Si siede sul divano e mi fa gesto di sedermi sopra. Metto le gambe verso l'altro lato del divano e appoggio la testa sul suo petto.
Infila una mano sotto la mia maglia e inizia a grattarmi la schiena dandomi dei baci, ogni tanto, sulla nuca.

È così bello.

-Natalie..ho saputo che sei stata sbattuta fuori di casa..-
-Come fai a saperlo?- mi alzo in piedi, di scatto.
-Ecco..allora è vero..-
-Lascia stare Austin.
Io sto impazzendo. I miei genitori non mi vogliono più e..-
-shh..tranquilla..ascolta..avevo pensato di farti una proposta...-
-Mh?-
-vorresti ...bhe...venireaviveredame.-
dice tutto d'un fiato.
-Eh?-
-hai capito..-

Mi metto a ridere ma poi torno subito seria.

-Austin..ascolta..non posso..veramente.. Holly mi ospita e lei non ti sopporta più,ormai.mi hai fatto sofrire...non voglio che lei si incazzi.-
-Okai..se questo è quello che vuoi..- dice alzandosi dal divano con aria scazzata.
-Daje Austin non te incazzà con me. Che hai ora?-
-Niente...-

Odio profondamente la gente che dice di non avere niente quando ha qualcosa che lo turba. E lui lo sa.

Va in cucina e prende un pacchetto di patatine.

-No ora parli.- prendo il pacchetto e lo butto per terra.

Austin rimane impietrito.

-Ascolta. Io ti amo. E voglio che tu venga a vivere da me. Perché voglio crescere nostro figlio o figlia o qualunque cosa sia insieme alla ragazza che amo. Ma se tu non vuoi fare il primo passo per venirmi in contro non ci posso fare niente. È questo che vuoi? Separarti da me? Pensare solo a te e a Holly..?-
-Ma smettila dai..io ti amo.- Mi avvicino per baciarlo ma lui si ritrae e va a raccogliere le patatine.
Sbuffo e mi butto sul divano.

Metto una mano sulla pancia e inizio a parlare.

-È proprio stupido il tuo papino. Se diventi come lui ..- Mi metto a ridere e Austin si gira a guardarmi.
-Se diventi come lui cosa..?- dice alzandosi e vedendomi in contro con un aria di sfida.
Ma naturalmente lo fa solo per scherzare.

Si siede vicino a me e inizia a baciarmi sul collo. Piano piano.

-Cosa succede se diventa come me?- sussurra.
-Mi suiciderò.- dico ridendo.
-Oh ma smettila. Averne come me.- Mi abbraccia e iniziamo a limonare.

Dopo poco sentiamo il mio telefono che squilla.
È Coleen.

-Pronto?-
-Natalie. Aiuto.-
Ha il respiro affannato ed è agitata come non mai.
Inizio a preoccuparmi.

-Cosa è successo? ..Calma..respira..-
-Holly...Ha detto.. che stava andando a casa di ..un certo ..Au..Austin. Era molto incazzata...-
Sono le uniche parole che riesco a capire.
-e...- inizio ad agitarmi.

Austin cerca di capire ma gli faccio il gesto di stare zitto.

-Natalie. Sta perdendo... sangue. Siamo all'ospedale. L'Auto è...distrutta. Na..Natalie aiutami.. ti prego. Vieni s..subito. Ha chiesto di ..te.-
-Arrivo.-

Non faccio in tempo a finire di parlare che mi ritrovo già fuori di casa. Grazie a Dio non piove molto. Anzi, ha praticamente smesso.

-Nat! Dove vai?- mi chiede Austin uscendo di casa.
-All'ospedale. Mi dispiace. Poi ti racconto.-
Fa una faccia preoccupata e poi mi fa gesto di chiamarlo per qualsiasi cosa.

Mi incammino.
Anzi no.
Inizio a correre, sembro una pazza.

Arrivo in ospedale in "poco" tempo.
Trovo Coleen all'entrata con le lacrime agli occhi.

Chiedo all'infermiera più vicina delle spiegazioni.

-Holly Malbur.?!-
-È sotto i ferri.- Mi dice con tono da "Non me ne frega un cazzo ma te lo dico perché sono obbligata."
-Cosa? Mi può dire cosa è successo?- dico con tono scazzato.
-Incidente, auto distrutta, trauma cranico..- Prende un foglio e inizia a leggere. Intanto rumina, come un cammello, una cicca.
-...costole rotte, polmone trapassato..ecc..-

Rimango con la bocca spalancata. Le gambe non mi tengono più.
Inizio a piangere come una matta.
Prendo il telefono per chiamare Austin qunado vedo il padre di Holly entrare In ospedale.

Gli vado in contro. Vedendomi così conciata, mi abbraccia e inizia a piangere.

Perché Holly doveva andare a casa di Austin. Avrà capito che andavo da lui? Non posso perdonarmi che, per colpa mia, lei ne subisca le conseguenze.
Non me lo perdonerò.
Mai.








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