44 "It Is Not Possibile."

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Mi sveglio con un mal di testa incredibile.
Mi guardo intorno.
Sono sdraiata sul lettino vicino al computer dove si vede l'ecografia.
Mi ritrovo Ginger davanti a me e un infermiera al mio fianco che mi fa un prelievo.

-Hei..- dice Ginger avvicinandosi e accarezzandomi la guancia.
-Hei..ma che è successo?- chiedo curiosa.
-Sei svenuta..ti abbiamo svegliata e poi ti sei riaddormentata ..adesso l'infermiera ti sta facendo un prelievo..ne abbiamo già fatti altri mentre dormiva diciamo..io non posso farti l'eco perché oggi è il mio giorno di riposo e non sono autorizzata..ma stai tranquilla andrà tutto bene..- Mi dice per tranquillizzarmi.
-Ah okai..- rispondo chiudendo gli occhi.
-Bene..allora..adesso noi abbiamo finito..- dice l'infermiera togliendo l'elastico da attorno al mio braccio.
-Quindi..-
-Quindi..puoi andate a casa a riposare.. passa questo pomeriggio a ritirarli..- dice Ginger al posto del l'infermiera.
-Ah okai..quindi adesso posso andarmene..- Mi alzo e vado fuori dalla stanza accompagnata da Ginger e l'infermiera.

Ginger si mette a parlare con l'infermiera per qualche secondo.
-Avvisati se c'è qualcosa che non va..- bisbiglia.
-Certo signora Handerson.- risponde a bassa voce l'infermiera.
Subito dopo si girano e mi fanno un sorriso.
Mi giro verso la sala d'aspetto e vedo Austin parlare con Dylan.

-Dylan?- dico ad alta voce.

Alza la testa e mi viene incontro sorridendomi.

-Hei..ciao Natalie..tutto bene?- mi abbraccia.
-Ehm..si credo. Ma tu che ci fai qui?-
-Oh mia sorella deve partorire tra pochi giorni quindi l'ho accompagnata a fare l'ultima visita ma a quanto pare la ginecologa non è ancora arrivata.- dice guardandosi intorno.
-Ah...fai gli auguru a tua sorella da parte mia..e adesso se non ti disliace..devo andare..- dico allontanandomi e salutandolo con la mano.
-Ciao Natalie..- Mi guarda e mi saluta.

Esco dall'ospedale seguita da Ginger.

-Adesso tu dove vai?- chiedo a Ginger.
-Ho appena preso tutta la settimana libera..quindi..penso di andare a casa e poi..bho non so. Piuttosto. Tu adesso dove vai?- chiede facendo una faccia da stronza.
-Oh Non lo so. Da Austin proprio no. Andrò da Jack..anzi adesso lo chiamo..- premo sulle tasche dei jeans per cercare il cellulare.
-O merda. Ho dimenticato il telefono da Jack.- dico sbattendomi la mano sulla fronte.
-Tò tieni.- dice Ginger dandomi il suo.

Con uno scatto prendo il telefono di Ginger e compongono il numero. Subito dopo mi accorgo della presenza di Austin.

-Pronto?-
-Hei..Jack..mi vieni a prendere per favore?-
-Okai..ci metto cinque minuti.-
-Grazie mille..-

Chiudo la chiamata e ridò il telefono a Ginger.

-Ginger ma tu come vai a casa?- chiedo curiosa.
-Ho già chiamato un mio amico..mi passa a prendere..- dice guardando in aria.
-Un tuo amico neh?- dico guardandola male.
-Sì..- dice guardando per terra.
-Sì chiama Luke per caso?-
-Ehm no non lui..- dice con la faccia ancora rivolta verso terra.

Subito dopo arriva un macchina e si ferma davanti a Ginger.

-Ah non era Luke vero?- dico ridendo.
-Oh fatti i fatti tuoi Natalie..- corre dentro la macchina mettendosi a ridere.

Ci salutiamo con la mano.

Mi ricordo, dopo poco, della presenza di Austin.

-Quindi...viene a prenderti Jack?- chiede sistemandosi il ciuffo.
-Sì- rispondo da sfacciata.
-Ah..allora..io faccio che incamminarmi verso casa.- dice allontanandosi.
-Okai. Ciao.- dico guardando dall'altra parte.

Subito dopo vedo la macchina di Jack girare l'angolo.
Mi saluta con la mano.
Lo saluto con un sorriso e salgo in macchina.

10 minuti dopo arriviamo a casa.
La trovo stranamente pulita.

Vedo Gabriel seduto sul divano a giocare alla Play. Mi avvicino e sul tavolino ritrovo il mio cellulare.
Lo prendo e me lo metto in tasca.

-Natalie..se vuoi sul tavolo c'è qualcosa da mangiare.- dice Jack dalla cucina.
-Ehm si tranquillo..tanto adesso non ho fame..- dico andando al piano di sopra.

Vado in bagno.
Mi lavo la faccia per la stanchezza.
Cerco un asciugamano per asciugarmi ma sembra un impresa.

-Cercavi questo?- dice Holly porgendomi un panno rosa.
-Ehm.si grazie.- dico prendendolo e asciugandomi la faccia.
-Quando hai intenzione di fare pace con Austin?- chiede Holly sedendosi sul bordo della vasca da bagno.
-Eh?-
-Ho detto...quando hai intenzione di..-
-Sì ho capito Cos'hai detto.- dico interrompendola.
-Ecco allora rispondi.-
-Senti non ho voglia di parlarne.- dico uscendo dal bagno.
-Come non hai voglia!? Natalie..Svegliati! Tu sai di aver torto per questo non vuoi farci pace.-
-Ma che cazzo stai dicendo..- dico avvicinandomi alle scale.
-La verità. Andiamo non sono io quella che si è ubriaca e non si ricorda di aver fatto pace con il fidanzato.- dice fermandosi davanti a me.
-Senti. Basta. Vai via.-
-No.-
-Okai. Allora me ne vado io.- urlo più di quanto mi fossi programmata.

-Natalie qualche problema?- chiede Jack sotto.
-No niente. Adesso scendo Jack.- dico facendo un piccolo sorriso falso.

Mi giro dando le spalle a Holly è scendo di fretta le scale.
Noto, che il dolore piano piano sta ricomparendo.

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Sono le 4.00 del pomeriggio.

-Jack mi accompagnaresti all'ospedale?- chiedo quasi implorando.
-Okai..-

Saliamo in macchina.

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Arriviamo al parcheggio davanti all'ospedale.
Scendo dall'auto e vado vicino all'entrata.

-Jack tu vai pure..- dico facendo un piccolo sorriso.
-Ma sei sicura?-
-Sì sì tranquillo..vai pure..-

Riaccende l'auto e se ne va.
Mi rigiro ed entro.
Vado a sedermi in sala d'attesa.
Ci sono altre ragazze, tutte più grandi di me, ad aspettare.

Dopo circa mezz'oretta arriva un infermiera. La stessa del prelievo.

-Ecco ragazze...queste sono i vostri esami. Mi raccomando. Leggere il nome e il cognome sopra al modulo prima di sbagliarvi.- dice appoggiando dei fogli sul tavolo davanti a noi.

Tutte prendono i propri fogli.
Ne rimane solo uno. Il mio.

Inizio a leggere piano piano, parola per parola.
D'un tratto la mia vista si annebbia.
Le lacrime iniziano a scendere.

Esco dall'ospedale.
Jack non c'è.
Mi incammino verso casa di Ginger.

Devo chiederle spiegazioni.
Non posso sopportare pure questo.
Mio figlio o figlia non può morire! No. Per favore. Almeno questo.

Dopo un po' di tempo, arrivo davanti a casa sua in lacrime.
Trovo la porta socchiusa come l'ultima volta.
A piccoli passi entro fino a sentire una voce.
È la voce di Austin.

Che cazzo ci fa qui?

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