92 "Silent Cries"

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-Mi..mi dispiace- : dico quasi balbettando, rimanendo incantata dal suo sguardo curioso.
-E di cosa Nat?- continua a sorridere.
-Ma come.. tu e Jack.. non ti ha appena scaricata?- dico indicando con il pollice, dietro di me.
-Ma che sei pazza? Mi ha solo chiesto una cosa a proposito del nostro rapporto..ehm.. non voglio andare nei dettagli..- dice tossendo.
-Ma.. allora perché sei scappata piangendo?'
-Non sto piangendo..- dice sistemandosi il trucco. -sono corsa al piano di sotto perché ho sentito suonare il telefono di casa..- dice, mostrandomi che nella mano che teneva nascosta, aveva quel telefono.
-Oh Ehm.. scusa io ho..-

-Amore.. chi era?- chiede Jack, scendendo le scale.
-Oh non so. Non ho fatto in tempo a rispondere..- dice continuando a fissarmi per pochi secondi, cambiando poco per volta il tono di voce.
-Mh.. okai.- alza le spalle e subito dopo si avvicina per darle un bacio sulla guancia.

Saluta anche me è subito dopo, dopo aver gridato un saluto ai nostri genitori, esce di casa, lasciando il compito a Loura di chiudere la porta.

-Tu sei strana. Natalie Handerson..- sorride, sppoggiandosi con la parte destra del corpo alla porta.
-Gia..- Annuisco impassibile.

Dopo pochi secondi, si lascia sfuggire una sbuffo sorridente e subito dopo va in sala da pranzo.

-Ma quanto sono stupida?!- dico appoggiando con forza la mano destra sulla fronte per poi scuotere la testa in senso orizzontale.

- È inutile che fai sti versi. Non cambierai mai.. non ti batte nessuno nel fare ste figure..-
-Mamma?!- sbotto quasi stupita.

Credo di aver sentito del "Hollysmo" nelle sue parole.

-Eh? Dico la verità..- dice alzando le spalle per poi scomparire in cucina, con la sua solita camminata da donna superiore.

Alzo gli occhi al cielo e mi dirigo al piano di sotto.
Aspettando solo di addormentarmi per far si che la giornata finisca prima, o almeno, se mi addormento non dovrò fare altre brutte figure con la mia "nuova famiglia felice".

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La mina di quella stupida matita rossa si ruppe per la sesta se non settima volta.
La temperai di nuovo, finchè non la abbandonai sul bordo del mio banco, rimanendo a braccia conserte, a guardare il lavoro di Stephanie, la mia nuova compagna di banco. Che in questo momento sta scontando la musica e quindi non le posso neanche parlare.

Ci hanno spostato questa mattina.
Volevano una rivoluzione e l'hanno avuta.
Ora Emily è rimasta da sola, con affianco un banco vuoto, quello di Holly, che ora viene usato da lei per metterci sopra la borsa e i suoi trucchi miracolosi.

Dietro di lei due ragazze che frequentano solo queste lezioni in comune con me, e che quindi si spostano nella nostra classe ogni volta che abbiamo questa professoressa snervante.

Smetto di fissare quella fila e inizio a concentrarmi sul banco davanti al mio, quello di Austin Skennor.

-Hai una matita rossa da prestarmi?- chiedo, picchiettando sulla sua spalla.

Con indifferenza, muove la spalla dove la mia mano l'ha toccata e le alza tutte e due insieme subito dopo.
Continua concentrato a colorare e con uno sguardo provocatorio, guarda Jess.

-Hai bisogno?- le chiede con un sorrisetto smaliziato.
Lei sbatte le ciglia e gli sussurra un no.

Questa ragazza avrà ancora poca vita davanti a , finchè sarà davanti a me e vicino a Austin.

Lui, sorridendo, continua a disegnare, per poi mettere gli auricolari e disconnettersi dal mondo intero.

-Perfetto..- dico alzando le spalle.

-Handerson? Ha già finito?- chiede la professoressa senza neanche guardarmi.
-Ohm.. no.. cioè.. io..-
-Tieni..- dice Stephanie, interrompendo il mio discorso molto 'complesso', per darmi in mano la matita di cui avevo bisogno.
-Grazie..- Sorrido per poi tornare a colorare il foglio, creando sfumature con il dito indice.

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Suona l'intervallo e tutti escono dalla sclasse tranne me e Austin, che si va a sedere dall'altra parte della stanza,con ancora le cuffie e il volume altissimo.

Mi alzo e facendo finta di niente, mi vado a sedere davanti a lui, cercando in tutti i modi di rimanere seria e di non incazzarmi subito.

-Possiamo parlare?-

Nessuna risposta.
Rimane a testa bassa, a canticchiare parole a caso.

-Austin? Per favore. Mi sono rotta di tutta questa merda.- conto i miei respiri in silenzio, cercando di mantenere la calma.

Rimango a fissarlo in attesa di una risposta che non arriverà mai.

-Austin! Ascoltami!- sbotto, tirandogli le cuffie le lanciandole per terra.
-Che diavolo Vuoi?-
-Parlare?-
-Ah ah ah.. quanto sei spiritosa. Lo sai che non stiamo più insieme vero? Lo sai che tu hai deciso di.."bum"... chiudere i rapporti con me. Eh adesso? Vuoi parlare? Basta, sta diventando noiosa la cosa..-
-Sì ma lo capisci che non c'è un motivo esatto per cui noi ci siamo lasciati?-
-Bhe, prima di tutto. Tu mi hai lasciato cara..-
-Sì ma tu non mi parlavi più..- Mi giustifico alzando le spalle.

-Hei, che succede qui..- entra Jack, aprendo leggermente la porta per poi entrare del tutto in classe, tenendo in mano una focaccia delle macchinette.
-Niente..- dico alzando gli occhi al cielo, per poi attendere la risposta di Austin.

-Tesoro qualcosa non va?- chiede Emily entrando dopo pochi secondi. -Perché non esci? Dai che tra poco suona..-
-Nessuno ti ha chiesto niente Kleyson..- sbotto arrogante.
-Ehm..Tranquilla.. stavo giusto per andarmene..- le sorride, per poi guardare seccato la mia faccia.

Lo guardo, spingere con forza la mia sedia per lasciarlo passare, e poi uscire tenendo sotto braccio Emily.

Jack si avvicina e mi abbraccia, accarezzandomi i capelli.

-Tranquilla..- sussurra.
-Tranquilla? Come puoi dirmi di stare tranquilla davanti a tutta questa merda che mi circonda.- rispondo, sentendomi in colpa subito dopo.
-Scusa hai ragione..- Mi bacia sulla fronte e subito dopo mi sorride, per poi asciugarmi le guance con il pollice.
-Grazie..- sussurro.

La campanella risuona dopo circa due minuti e con un andi molto lenti, i miei compagni rientrano in classe.
Mi fermo a parlare con Jack per qualche secondo per poi andare al mio banco e trovare un bigliettino.

"La tua roba te la devi venir a prendere.."






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