89"One Evening In April"

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Non volevo parlare con nessuno, ma dopo il terzo squillo, presi il telefono e risposi.

Prima, vedetti il numero, erano una serie di numeri e non era salvato nella mia rubrica, motivo in più per non rispondere.

Con un po' di esitazione parlai.

-Pronto?-
-Natalie.- quella voce mi rimbomba ancora nella testa.
-Austin..cosa vuoi.-
-Tra noi non può finire così.- sbotta
-Ascolta. Tu mi hai messo giù mentre io cercavo di risolvere le cose tra noi. Sei un idiota e..-
-Aspetta. Non ti ho messo giù. È caduta la linea e non ho più soldi per questo ti ho chiamato con il numero di mia madre e comunque non mi va di parlare tramite questo telefono del cazzo.-
-Bhe, io non ho voglia di aspettare fino a lunedì. A scuola.-
-Aspetta. Non dormi da me?-
-No.. cioè non so.-
-Vabbhe. Comunque. Non voglio aspettare. Dove cavolo sei adesso.-
-Ma cosa vorresti fare?-
-Venire li.-
-Ma tu no..-
-Zitta. Dimmi dove sei.-

Basita, gli dissi il nome del paesino e la via.

-Aspettami fuori. Tra poco sono li.-

Dopo un veloce ciao, metto giù il telefono e mi affaccio alla finestra. Da li si vede un pezzo di lago artificiale e la strada in lontananza.
Scendo dal letto e metto le scarpe.
Faccio per allacciarle quando la voce di Holly mi ferma.

-Non avrai mica intenzione di andare fuori ad aspettarlo.. vero?-
-Sai, sopravvivo anche senza i tuoi commenti.-  dico per poi alzare lo sguardo e notare che insieme a lei c'è anche Jacob.

Lui fa una piccola risata e mi osserva, invece Holly fa una smorfia e si appoggia alla sua spalla.

-Come mai questa sera ho l'onore di avervi tutti e due tra i piedi?-
-Holly mi ha chiesto di accompagnarla perché da sola sarebbe impazzita. La sto trattenendo da non metterti le mani addosso.- sorride per poi fare una faccia seria.
-Perché mai?-
-Perché mai? Nat. Ascolta. Lo so che a te piace Austin e tutto il resto ma ora basta a tutto c'è un limite. È da Ottobre che mi state assillando tra litigate e cazzate varie. Siamo a fine aprile e guardati. Dici che lo ami ma lui dov'è? A Bellevue e manco ti parla.-
-Bhe, non è venuto qui solo perché mia mamma ha voluto che io stessi un po'di tempo con Daniel. E comunque tra poco verrà qui.- dissi alzandomi.
-Lo so. Ho sentito quello che ha detto. Ma io non credo che succederà qualcosa di sbalorditivo.-
-Ti ricordi la scommessa? Bhe mi sa che stai per perdere tesoro.- Sorrido, aprendo la porta per andare al piano di sotto.
-Ohi. Voi due. State brave.-

Vado al piano di sotto con la consapevolezza di averli ancora alle spalle.

Passiamo vicino al salotto e sento la voce di mia mamma e Daniel parlare, abbracciati sul divano, con la televisione accesa a un volume molto basso.

Mi giro e vedo Jacob, fermo a fissarli.

-Lui è il compagno di mamma...- sussurro avvicinandomi a lui.
-Sì...lo so.. e lei è felice?- chiede con una voce molto pacata.
-si.-

Annuisce soddisfatto.

-le manchi un sacco..- dico, cercando di trattenere le lacrime, vedendo i suoi occhi lucidi.
-Anche lei mi manca..- dice per poi abbracciarmi.
-Posso andare a vederla?-
-In che senso?-

Non mi risponde. Fa dei piccoli passi e si avvicina al divano, per poi sedersi sul tavolino a guardarla, in silenzio.

Con uno scatto, distogliendo lo sguardo, prendo il giubbotto e esco di casa.

-Ehi! Scusa ma che cavolo vai fuori. Appena arriva ti chiama. Non voglio prendermi il raffreddore per colpa vostra..-

La guardo e alzo gli occhi al cielo.

-Ah. Magari non sa la strada e se io lo aspetto fuori almeno mi vede e riesce a parcheggiare ed entrare in casa.-
-Se vabbhe..- alza pure lei gli occhi al cielo per poi stringere le sue braccia attorno a sé stesse, picchiettando con i denti per colpa del freddo.

Passano dieci minuti e io, sono ancora seduta fuori, sul marciapiede ad aspettarlo.

-Basta Nat. Non verrà mai. Entriamo in casa..- dice Holly alzandosi.
-Oh tu vai. Magari c'è coda oppure sta andando piano per colpa del buio.-
-Se vabbhe. Bella addormentata, io vado ad aspettarlo dentro, davanti al camino, con un tè caldo tra le mani.-
-Fai pure.. e poi non fa così tanto freddo. Siamo ad aprile..-
-Bhe, prova tu a stare solo con una canottiera e dei jeans strappati, la sera fuori con st'aria.- si racchiude di nuovo in se stessa ed entra in casa.
-Ah. Certo che tua zia Holly è proprio una lamentela unica..- sbuffo nascondendo un piccolo sorriso, guardando la mia pancia.

Subito dopo, da lontano, iniziano a farsi vedere due macchie luminose che si fanno sempre più grandi.
Sono due fanali.

-Finalmente..- dico alzandomi, sorridendo.

Osservo la macchina ma non mi sembra quella di Austin.
Il colore sembra più chiaro.

Subito dopo, una figura maschile scende dalla macchina e io, con il cuore in gola, chiudo gli occhi e lo abbraccio.
Sento le sue mani calde avvolgermi subito dopo aver fatto un piccolo verso per la sorpresa.

Ma, qualcosa mi fa allontanare.
Quello, non era il profumo di Austin.

Mi separo e alzando lo sguardo, vedo il viso compiaciuto di Luke, che mi osserva per poi girarsi e sorridere.
Mi giro e vedo Ginger, con il telefono in mano, e con l'uso del flash ci fa una foto.

Sarò venuta malissimo ma dettagli.

-Bhe, vedo che sei proprio felice di vederci..-
-Sì ma.. che cavolo.. voi..- dico con la delusione che a poco a poco inizia a far parte di me.
-Mamma ci ha invitati. Era un modo per conoscere..Da..-
-Daniel...- la correggo.
-Sì ecco..-
-Hei. Perché quel viso? Pensavo fossi felice di vederci..-
-Oh si. Ehm..-

-Vabbhe dai, entriamo..- dice Luke portando un borsone in mano.
-Hei ma state un giorno e vi portate Tutta sta roba?-
-Eh? no.. questa è solo roba sua..- sorride per poi entrare.

-Tu non vieni?-
-Oh si.. dopo però..-
-Che devi fare? Si muore di freddo..- dice fregandosi le mani.

Guardo la strada e poi torno ad avere lo sguardo su di lei.

-Gia.. hai ragione.. entriamo..- dico fingendo un sorriso.

Sorride anche lei e subito dopo entriamo in casa, dove il calore del caminetto ci prende alla sprovvista.

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