100 "So Many Sacrifices Bring Good Results"

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Mi abbracciò al solo cenno di un si. -Ti vedo.. diversa..-sorrise per poi fare attenzione a non farmi del male. -Sono incinta, non di cristallo.. un abbraccio non mi fa del male.- risi senza pensare alle parole che pronunciai.
-Bhe si scusa ma.. solo che vedi. Tu sei..- -Ciao Nic.. anch'io sono felice di vederti. Ah si, sto bene, grazie per avermelo chiesto..- dissi con ironia. -Okai Natalie scusa. Ricominciamo da capo.- sorrise per poi girarsi.

Si finse indifferente per poi fingere ancora di essere sbalordito nel vedermi li.

-Sei proprio uno scemo.- dissi dandogli una pacca sulla spalla.
-Bhe..un corso di  recitazione sarebbe perfetto per uno come me.- -Hai ragione..- sorrisi per poi andare a sedermi sulla panchina più vicina.

Parlammo tutto il pomeriggio, mi fece vedere quello che rimaneva della mia piccola e poca parte di infanzia che ho vissuto qui. Seattle è grande. Forse troppo.

-Che ore sono?- dissi tenendo in mano il suo telefono dopo aver scattato qualche foto con lui. -le.. sei..- sorride guardando l'orologio. -Bhe, forse è ora di andare.. o almeno, devo andare.- dissi ridendo.

Qualcosa in me si stava creando piano piano. Diventavo rossa ad ogni contatto visivo troppo ravvicinato e il suo profumo mi faceva tornare in mente troppi ricordi.

-Bhe, hai bisogno di un passaggio?- -No, chiamo mia mamma.. non voglio disturbare..- -Ascolta. Io ho lasciato la mia macchina lá dietro..- disse indicando un angolo buoio in fondo alla strada. -Oh no.. Nic veramente..- -Dai piccola.. non ti faccio niente di male. Ti devo solo riportare a casa..- -Ti prego, non chiamarmi piccola..- dissi come se qualcosa in me si fosse accesso. Una rabbia mischiata ad amarezza faceva brezza nel mio cuore.
-Okai scusa.. dai avanti Natalie. Ti porto a casa.. io.- sorrise per poi prendermi il polso e portarmi quasi di peso fino alla macchina.

-Aspettami qui.- disse tirando fuori le chiavi.
Lo aspetto davanti a una gelateria, a due metri da dove dice di aver parcheggiato. Intravedo un vicolo lungo e buoio.

Rimango ad aspettare finché non sento una macchina accendersi e tiro fuori un sospiro di sollievo che però viene interrotto quando scopro che la macchina non è la sua.

Mi avvicino al vicolo e non vedo nessuno. Solo casse dell'immondizia e due moto parcheggiate malamente.

-No non può essere vero..- lo chiamai più volte ad alta voce. -Ti prego. No. Non può essere tutto finto..- una lacrima minacciava di uscire.
Sento che mi sta per venire un attacco d'ansia. Tremo come una foglia. Le gambe mi cedono e la mia vista è tutta appannata.

-Natalie..- sento pronunciare il mio nome, dopo una suonata di clacson.
Mi giro, verso il vicolo, non c'era nessuno. Dall'altra parte invece, una decappotabile nera, era ferma sul ciglio della strada.
-Vieni?- intravedo Nic all'interno e tiro un sospiro di sollievo.

Mi sentivo un idiota non appena entrai in macchina. Avevo gli occhi rossi e le mani che non stavano ferme.

-Ma.. ehi.. sei sicura di stare bene..- dice sboccandomi i polsi in modo delicato.
-Sì.. Nic.. ti prego portami a casa..-
Dissi distogliendo lo sguardo dai sui occhi. Meravigliosamente semi lucidi, nel guardare i miei e semplicemente perfetti.
-Va bene piccola..-

Non dissi niente. Avevo il cuore in gola. Pensavo fosse tutta opera del mio cervello.

Avevo bisogno di.. non lo so..

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-Siamo.. arrivati?- chiese guardando la nuova casa.
-Sì..- dissi come imbarazzata.
-Bhe.. allora.. ciao Nic..- dissi uscendo di fretta.
-Ehm.. Ciao Natalie..- disse fingendo un sorriso.
-Sei sicuro di star bene..- dissi rigirandomi verso di lui, una volta aver chiuso la portiera.
-Sì.- disse guardando la strada per poi puntarmi addosso i suoi occhi e sorridendomi.
-Va bene.. allora.. vado..- dissi sorridendo, o almeno, ci provai.
Mi girai e aprii con le chiavi il cancello.

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-Mamma! Natalie...-
-Non provare a dire a mamma con chi ero oggi..- sussurrai.

Avevo fatto un enorme cavolata a raccontare a Lou, quello che era successo. Mi aveva chiesto i dettagli.

-Sì vede che ne parli con gli occhioni dolci.. hai presente le emoji? Quelli con i cuoricini..- disse imitando la mia apparente faccia da stupida.
-Ma no.. è una vecchia scintilla quell'idiota..-
-Ascolta.. ferma. Zitta.-
-Mh..-
-A lui piaci ancora..-
-Ma no..-
-Zitta!- Urlò.

Alzai le mani al cielo contemporaneamente allo sguardo.

-A lui piaci.. tu sei appena uscita dalla storia con Austin.. lui da come ho stalkerato si è mollato con Jennifer due mesi fa..  e a te potrebbe ancora interessare.. perché non..- dice imitando con le mani due persone che si baciano.
-No..-
-Ma.. Nat..-
-Ho detto No..-

Un 'no' pieno di amaro in bocca. Come se un serpente mi avesse appena morso. Gli occhi freddi e le mani che non stavano ferme.

Mentre ripensavo nella mia testa alla conversazione con Loura, mia madre entra in stanza, con un aria interessata al discorso.

-Quindi cosa è successo..-
-Niente mamma. Ora. Ho sonno. Ciao.- dissi uscendo dalla stanza e andando nella mia.

Sento ancora parlare di me alle mie spalle.

-Ma che le prende?-
-Non lo so.. è innamorata..-
-Ma di chi..-
-..di Austin.. - dice dopo aver sbuffato.

Entrai in camera e dopo aver sistemato il wi-fi che sembrava non andare per qualche minuto, vidi poi il mio telefono vibrare in continuazione per i messaggi persi.
Persone come Jack, Stephanie, un messaggio da mia madre e.. uno da Nic.

-Hei, sono Nic-
-Tutto bene? Mi sembravi strana prima..-

-Ciao.. Nic..-
- non ti preoccupare.. ho solo bisogno di..-
-..Molti miei amici..-

Ammettilo che volevi scrivere che avevi bisogno di Austin..

Mi ripeto in testa queste parole.

-Hei..-  disse mia madre entrando in stanza per poi appoggiare la cassetta dei panni sulle sue gambe, dopo essersi seduta sul letto. Col braccio mi racchiude le spalle a se.
-Mamma.. ho bisogno di tempo per adattarmi..-
-Lo so tesoro.. tutti ne abbiamo bisogno..-
-Sai, mi piace tornare a Seattle..-
-Ma..-
-Ma.. Bellevue era casa mia..-
-Ci torneremo tesoro.. è qui vicino. Tutti i giorni che vuoi..-
-No mamma non hai capito. Voglio svegliarmi con l'aria di casa. Voglio passare per quelle stradine strane per andare a scuola.. voglio andare alle feste..-
-Ho capito tesoro ma guarda che davvero, Bellevue è  vicina. Molto vicina.-
-Sì ma mamma.. non fossi incinta.. prenderei il primo treno e ci andrei .. ma ormai. Non potrò più far niente..-
-Tanti sacrifici porteranno a buoni risultati..-
-Ne ho fatti tanti.-
-Allora non vedo l'ora di vedere il buon risultato..- disse accarezzandomi la pancia.

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