99 "Achievements of the past"

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-Bhe, direi che non è male..- aggiunge Loura al discorso di benvenuto nella nuova casa fatto dai nostri genitori.
Io, con ancora le lacrime agli occhi, osservavo dalla macchina la villetta con un piccolo giardino sul davanti.

Felicity scende dalla macchina e corre verso l'entrata. Come se non vedesse l'ora di entrare.

-Sì ma, qui non è molto tranquillo..- dico subito dopo aver visto due volanti della polizia sfrecciare lungo tutta la strada.
-Invece, questa è la zona più calma e pacifica della città.- aggiunge Daniel scaricando le valige.

Sembrava non finire mai di scaricare roba. In più, la mamma sarebbe arrivata con la sua macchina per portare il resto.

Non mi sembra vero. Non so come abbia fatto mia madre a convincere il preside. Manca poco alla fine della scuola e io non ci andrò. Mi dovrò iscrivere in una di queste e la cosa non mi entusiasma.
Ho cambiato diverse case in questi pochi mesi, dovrei essere abituata al cambiamento.

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Sono già le sette di sera e ancora mi dimentico dove sia il bagno.
Dopo essermi scontrata con Loura, dato che tutte due eravamo impegnate a fare altro piuttosto che guardare davanti, mi accorgo che il messaggio che avevo mandato a May, era stato visualizzato ma la risposta non mi era ancora arrivata. Entrai nel bagno e mi misi nella vasca per fare un bagno caldo e schiarirmi le idee.
Cominciai a toccarmi la pancia ed accarezzarla notando e sentendo qualcosa muoversi e scalciare.

Misi la testa all'indietro e immersi i capelli nell'acqua fino a quando non mi addormentai lasciandomi trasportare dal profumo di lavanda per poi svegliarmi poco tempo dopo per colpa di mia madre che, disfando le valige ne fece cadere una per le scale, fortunatamente vuota.

-Mamma!- gridai per farmi aiutare da lei. Presi un asciugamano e me lo misi davanti al corpo come se mi vergognassi di lei.
-Oddio. Tesoro tutto bene? Sto arrivando.- la porta si apre di colpo e il viso pallido di mia madre piano piano ritorna al suo colore naturale.
-Mi aiuti a scendere.-
-Natalie Abigail Handerson, giuro sulla tomba di mia madre che la prossima volta che mi fai prendete un colpo del genere per niente ti appendo alla finestra.- dice per poi aiutarmi a scendere.
-Non giurare cose impossibili..-dissi per poi cacciarla fuori dal bagno.

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La vita a Seattle mi sembra diversa. Loura dopo due settimane si é già ambientata, ha già chiesto a suo padre di poter uscire per ben tre sere di fila, mentre io, me ne sto a studiare sul divano oppure guardare un film con la cagnolina. A scuola non vado. Non vale la pena andarci per poco tempo. Ho già preso tutto l'occorrente per il trasferimento, che però verrà valutato per l'anno prossimo.

-Nat, domani avresti la visita con tua sorella ma ha chiamato dicendo di andare da una sua amica di qui..alle tre del pomeriggio, tranquilla, è brava e molto stimata. E intanto. Manca poco tesoro..- Mi avverte di tutto ciò per poi darmi un bacio sulla fronte. -Va bene..- Annuisco per poi richiudere il libro e far spazio a mia madre sul divano
-Come ti sembra qui? Cioè.. intendo la casa, dato che non hai messo piede fuori da quando siamo arrivati.-
-Mamma.. non ho voglia.- dico riprendendo il segno.
-Natalie. Se non ti decidi a uscire ora, non uscirai mai più.- aggiunge accendendo la televisione.
-Okai mamma.. domani andrò a fare due passi.. dopo la visita.- dico alzando gli occhi al cielo.
-Va bene..- Annuisce lei imitandomi.

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-Piacere, Jessica Gordon, sono felice di conoscerti.. ehm scusa, ripetimi il tuo nome..- dice iniziando a scrivere al computer subito dopo avermi stretto la mano.
-Natalie..- affermai.
-Natalie.. ascolta non c'è nessuno con te?- -Bhe con Ginger.. ero abituata ad andare da sola.. e i miei non hanno tempo di venire qui adesso..- -Non hai nessuno della tua famiglia maggiorenne che ti possa accompagnare?- dice bloccando le mani per poi intrecciarle e appoggiarsi al mento con un aria curiosa.
-No.. bhe forse si..Loura.. mi 'sorella'. Dissi facendo le virgolette. -Non sapevo aveste un altra sorella..- -Ehm, una storia lunga..- -Va beh, chiamala e nel frattempo io compilo i tuoi dati. Devo riportare quelli dello studio di tua sorella in questo computer e non ci vorrà poco tempo..- sorride per poi rimettersi a fissare e scrivere senza sosta.

Prendo il telefono e chiamo Loura, nella speranza che risponda.

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Uscì con Loura dallo studio. -Dai stai tranquilla, la dottoressa ha detto che sta andando alla grande, perché sta faccia?-
-Sono solo stanca..- aggiungo sorridendo. -Sicura?- -Sì sì..- -Va bene.. allora io vado, tua mamma mi ha obbligato a lasciarti qui, per stare un po' all'aria aperta e poi, tranquilla hai ancora venti minuti per stare sola, la scuola finisce più tardi oggi.- -E tu come lo sai?- -Ho conosciuto gente qui, e praticamente quasi tutte le scuole oggi hanno due ore in più. Una specie di rientro.- Annuisce guardando il cellulare.

Arriviamo alla macchina e Loura dopo esser salita sopra, mette in moto e va via, salutandomi con la mano.

In questo momento, anzi, in questi mesi, mi sta trattando come una figlia. Le devo tanto.. forse troppo.
Certo, anche lei ne ha fatte di cavolate..

Mi metto a sorridere pensando a tutte le volte che ho dovuto aiutarla a non farsi scoprire ubriaca con suo padre. Cammino a testa bassa finché non vedo un sasso per terra. Ho l'istinto di calciarlo piano finché non alzo lo sguardo e lo vedo.

Era lui.
Lo avrei riconosciuto anche a due km di distanza.
Il ciuffo biondo e la cartella in spalla. Stava parlando con due ragazze. Molto probabilmente non sapevano che facendo le gatte morte non lo avrebbero mai conquistato.

Qualcosa mi diceva che aveva marinato la scuola.
Non so, mi sembrava uguale a come ci eravamo lasciati. Saluta le sue amiche e dopo aver controllato il telefono si gira di scatto e sgranando un po' gli occhi, sorride e mi viene incontro.

-Natalie. Ma sei proprio tu?- un po' preoccupazione e curiosità passava attraverso quegli occhi verdi smeraldo.
-Ciao Nic..- sorrisi a malapena.

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