49 "Can I?"

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Arriviamo alla Sala da pranzo.
Mi siedo vicino ad Austin.
Ceno sotto lo sguardo di tutti.

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Ore 8.30

Austin si alza e va a sedersi sul divano. Gabriel e Jack lo seguono, e mettendosi nel lato opposto, guardano insieme la partita.
La signora Skennor lava i piatti e il signor Skennor va via di casa per andare a fare il turno di notte, dove lavora.

Mi alzo da tavola, porto il piatto alla "mamma" e subito dopo, vado a sedermi vicino a Austin.
Rimango li seduta ma non mi considera.
La sua mano è vicino alla mia coscia.
La sfioro ma con uno scatto la sposta verso di sé.

Ma che cazzo..

-Chi sta vincendo?- chiedo ad Austin per creare un discorso.
Non mi risponde e continua a guardare la partita.

-Ehm..nessuno per ora..- Mi risponde Jack.
-Ah..okai..grazie..- Abbasso la testa e inizio a fissate il pavimento.

Ma adesso che cazzo ho fatto?

-Vabbhe... io vado..sopra..- dice Austin alzandosi dal divano e prendendo in mano il cellulare.
-perché?- chiedo sorpresa.
-Perché voglio andare sopra..- risponde quasi irritato.
-Sì okai..scusa scusa..- dico da scazzata.

Austin sale le scale e mi ritrovo da sola con Gabriel e Jack.

-Ma che ha?- chiede Gabriel alzando il volume alla televisione.
-Lo sai tu?- dico appoggiandomi al divano con forza.
-Bho.. vabbhe.. cavoli suoi..- dice Gabriel imitandomi.

Passano 15 minuti e Austin non è ancora sceso.

-Ma che cazzo sta facendo?!- chiedo sobbalzando guardando l'ora dal cellulare.

Mi alzo e corro verso il piano di sopra.

-Austin?!- lo chiamo ma non mi risponde.
Entro in camera.
È seduto sul davanzale della finestra a guardare il vuoto.

-Hei..che hai?- chiedo avvicinandomi.
-Lasciami stare..- dice sistemandosi il ciuffo e continuando a guardare fuori.
-Okai..io ho solo chiesto..-
Mi allontano e apro la porta.

Rimango li impalata.

Lasciarlo fare o intervenire?

-No..anzi. Non è okai. Adesso dimmi che hai? Austin cazzo.
Che hai?- dico riavvicinandomi a lui.
-Ti ho detto di lasciarmi stare.-
-No! Ora me lo dici. Okai?-
-Lo vuoi sapere? Okai.. allora prima di tutto dimmi dove cazzo sei stata oggi? Da chi sei andata? Da Andrew a fare la troia e secondo Jack non ti ha mai chiamato quindi inventati un altra storiella...comunque..da chi e cosa cazzo hai fatto quando io non c'ero?! Mi hai fatto prendere un cazzo di spavento. Nessuno sapeva dove fossi andata..- dice con furore guardandomi negli occhi.
-Austin te l'ho detto! Ero al cazzo di ospedale okai? E poi troia lo dici a qualcun'altra. Okai? Mi sono rotta il cazzo della tua gelosia. Devi capire che io Ti amo porca puttana e tu devi smetterla di esser geloso...cioè ti rendi conto che sei geloso pure di tuo fratello?! Calmati ti prego. Cioè se tutte le volte litighiamo per ste minchiate non riusciremo ad andare avanti.
E poi scendi da sta cosa che la sfondi anche se è di marmo.- dico con l'ultimo filo di voce, indicando il davanzale.
-Ma allora se secondo te sono minchiate perché non la finiamo qui? Perché tu non te ne stai a casa tua e io a casa mia. Tanto lo so.
I tuoi mi odiano quindi non credo che a loro dispiacerebbe.-
-Perché no. Perché io ti amo e tu adesso stai esagerando perché so che tu queste cose non le pensi.
Io ti amo e lo sai che non vado a battere da nessuno. Dai Austin..basta..- dico con calma mettendo le mie mani sulle sue guance.
-Io..-
-tu?-

Scende dal davanzale e si mette davanti a me.

-Sono stato uno stupido.
Mi dispiace..ho esagerato.
Non volevo solo che..non ..-
-Austin..basta..tutto finito. Abbiamo chiarito ora..dai scendi a guardare la partita..-

Tolgo le mai dalle sue guance e subito dopo lo abbraccio.
Si allontana e subito dopo avermi sorriso mi da un bacio sulla guancia.

Sentiamo bussare.

-Hei..ragazzi tutto okai?- chiede Jack entrando in camera.
-Sì...- dico sorridendo.
-Vabbhe...volevo solo dirti che abbiamo segnato..- Sì mette a festeggiare.

"Abbiamo"..certo come se aveste giocato voi..

-Eddajjee!!- grida e subito dopo mi abbraccia.

Mi prende per mano e scendiamo le scale. Mi siedo sul divano a distanza da Gabriel, guardando Austin e Jack che fanno i cori da stadio.
Subito dopo si siedono.
Mi appoggio alla spalla di Austin e lo fisso. Inizio a pensare.

Come cazzo sono riuscita a calmarlo? Cioè è bastato guardarlo..stare calma e spiegare la situazione.. che si è calmato..

-A cosa pensi?- chiede guardandosi verso di me.
-Niente..- Sorrido e gli sistemo il ciuffo.
-Mh..sicura?- chiede prendendomi la mano e iniziando a baciarla.
-Certo..- dico sorridendo e avvicinandomi per baciarlo.

Ci baciamo a stampo.
Mi giro e vedo Gabriel che dopo averci fissato per un bel po' distoglie lo sguardo come se gli desse fastidio.

Austin d'un tratto si alza e mi allunga la mano.

-Mh? Cosa c'è?- chiedo guardandolo storto.
-Dai su..vieni..- dice allungando la mano ancora più vicino.
-Okai..ma dove mi porti..?- dico stringendogli la mano.

Non dice niente.
Mi trascina al piano di sopra.
Entriamo in camera e girandosi di scatto chiude a chiave la porta.
Si gira verso di me e mi prende in braccio.
Gli sorrido e appoggio il mio naso al suo.

Mi appoggia sul letto e si mette sopra di me, cercando di non schiacciarmi la pancia.
Il silenzio fa risaltare il suo respiro.
La poca luce fa risaltare la luminosità dei suoi occhi.

Ci guardiamo.
Inizia ad accarezzarmi i capelli.
Mi sorride e subito dopo mi bacia.
Una, due, tre.. e sempre più volte.

Si separa un attimo con il busto e mi leva la maglietta.
Io faccio lo stesso con la sua.

Inizio a ripassare i suoi tatuaggi con le dita.

Si morde il labbro e subito dopo avermi slacciato i pantaloni, me li abbassa con la bocca fino a levarmeli completamente.
Subito dopo si abbassa i pantaloni e se li leva cercando di fare attenzione con i movimenti.

-Posso?- chiede indicando le mie mutande con il dito.






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