85 "Too Many Things Together"

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È venerdì.
La settimana sembrava non finire mai.

É dalle quattro che guardo il soffitto della sala, senza muovermi. Mia mamma ha passato tutta la settimana da Daniel, lasciandomi di nuovo sola.

-Bhe, magari senza di lei riesci a sistemare le cose..- ho pensato ad alta voce.
-No impossibile, se non ci sono riuscita prima, figurati adesso..ma è così difficile fare pace?!- Mi risposi dopo una breve pausa di silenzio.

Prendo il telefono e guardo l'ora.
Tra un ora, Austin si dovrebbe svegliare e così anche Gabriel e i signori Skennor.

-Che aspetti a fare pace con lui?-
-Oh pure tu adesso..- dico coprendomi gli occhi.
-Dai Nat. Che aspetti..-
-Jacob lasciami stare..-
-Mh.. è un consiglio da fratello..-
-Jacob. Mi basta Holly.. non farmi piangere pure tu-
-Ascolta. Sei tu che mi hai voluto qui e io.. 'tadan'..- dice indicandosi.

Lo guardo e Sorrido.

-Mi sei mancato fratellone..- dico avvicinandomi.
-Bha.. tu no.. si sta molto meglio senza le tue lamentele quotidiane..- dice ridendo.

Lo guardo male e lo spingo.

-Ehi, scherzavo..-dice abbracciandomi.

Sorrido e subito dopo ci separiamo.

-Adesso devi spiegarmi un po' di cose..-
-Mh?-
-Prima di tutto.. questa non è casa nostra, anche perché casa nostra in confronto sembra una stalla.. secondo, Holly mi ha raccontato solo che stai con un tipo.. e terzo che..-
-Che.. sono incinta?-
-Cosa?!Nat? Allora è vero... ma sei scema?-
-Se sei venuto qui per litigare con me, mettiti in coda..oppure torna da Holly..-
-Dai, sorellina... okai.. ho esagerato, ma.. perché?-
-Ascolta non posso raccontarti per filo e per segno tutto... e secondo, questa è casa di Austin Skennor..-
-Ah.. si.. ho capito..- dice con indifferenza.
-Come fai ad aver capito se si è trasferito a settembre qui..-
-Bhe, Credo sia uno dei due, raffigurati in quella foto..e penso sia quello più alto.- dice sorridendo, indicando la foto appesa alla parete.
-Oh si.. è lui..-
-Mh.. si.. è accettabile..-
-Ma tu sei accettabile..Austin è perfetto.. cioè è si a volte un po' lunatico.. però non lo so.. ogni volta che litighiamo.. Sento che non posso stare altri minuti senza di lui..e..-
-Hai paura che lui stia decidendo di lasciarti, anzi, di lasciarvi..-
-Non lo so.. lui è così.. strano e dolce e stronzo e.. io non so più dove andare a sbattere la testa..-
-Bhe.. se ti lasciasse dove andresti?-
-Da Daniel..-
-Daniel?-
-Sì.. mamma è papà stanno divorzinado e adesso mamma si sente con un avvocato..ecc..-
-Uh.. interessante.-
-Gia..papà è un idiota.-
-Lo so.. ma ora.. dimmi..-

-Nat?!- mi sento richiamare a voce roca.

Mi giro e vedo Austin, con gli occhi ancora socchiusi, e con solo un paio di boxer addosso.

-Austin.. da quant'è che sei li?-
-Quanto basta per ascoltare quello che hai detto su di me..- Fa un piccolo sorriso.
-Ma che diavolo ci fai sveglio?-
-Bhe, uno, stai gridando e due, ho sete..- dice sbadigliando.
-Austin.. che ne dici di..-
-Farla finita. Tornare come una coppia normale?-
-Sì...-
-Certo..- sorride, facendo un si con la testa.
-Oddio..- dico sbucando fuori dalle coperte per poi correre ad abbracciarlo.

Chiudo gli occhi.
Il suo profumo mi avvolge e le sue braccia attorno al mio collo mi danno una scossa per tutto il corpo.

-Hei..Nat..-  sento dire da Jacob alle mie spalle.
-Mh?- chiedo sorridendo.
-Stai bene?-
-Mai stata meglio..- dico per poi sentire un brivido.
-Ah.. in questa casa è normale abbracciare le lampade?-
-Cosa..-

Mi separo e aprendo di scatto gli occhi, mi ritrovo davanti a me una delle due lampade da soggiorno, formate da un asta spessa in metallo, color nero.

Mi piego a terra e inizio a singhiozzare.

-Sorellina tutto bene?- chiede piegandosi al mio fianco, per poi accarezzarmi la schiena.
-Vattene, ti prego.-
-Ma io..-
-Ti prego!- grido tra un singhiozzo e l'altro di dispiacere e rabbia.
-Okai.. vado..- dice allontando le sue mani da me.

Si fa subito dopo un silenzio assordante.

Vado in camera di Austin e facendo finta di niente, prendo i miei vestiti e quello che mi serve per andare a scuola.
Vado in bagno e dopo essermi lavata e aver fatto una coda di cavallo, mi vesto e vado al piano di sotto per preparare la colazione.
I genitori di Austin non sono ancora scesi ma subito dopo sento dei rumori provenire dalla loro stanza allo steso piano.

-Buongiorno Natalie..- dice il padre subito dopo esser sbucato fuori dalla porta che conduce al corridoio che collega tutte le altre stanze di questo piano.
-Ciao..-dico andando in cucina per prendere dei biscotti, le bustine di tè e dell'acqua non troppo calda.

-Dormito bene?- chiede la madre dubito dopo.
-Oh si.. molto.-
-Ascolta..noi..- aggiunge guardando il marito che le fa un si con la testa. -Ditemi..- dico preparando il tè sulla tavola da pranzo.
-Ascolta, tua mamma ci ha chiamato per dirti che in questi due giorni andrai a stare da Daniel per conoscerlo e fare qualcosa di bello insieme, solo tu, tua mamma e lui.
-Ah.. va bene..-

Annuiscono e subito dopo vanno in cucina insieme, bisbigliando qualcosa.

Dopo aver fatto colazione, Austin si presenta già pronto, con la cartella in spalla, in sala da pranzo.

-Ciao..- lo saluto.

Mi guarda e subito dopo annuisce con indifferenza, con la testa china.

Prendo la cartella e vado verso l'uscita per iniziare ad incamminarmi verso la scuola.
Abbasso la maniglia ma la voce di Austin mi ferma.

-Dove vai?-
-Inizio ad incamminarmi per la scuola..-
-Ah..e non fai colazione?-
-Gia fatta.. ora scusa ma devo andare.-

Annuisce di nuovo, tenendo uno sguardo cupo.

--

Arrivo davanti a scuola e vedo la macchina di Austin, subito dopo, parcheggiare alle mie spalle.

Mi giro verso l'entrata del giardino e vedo Jack venirmi incontro.

-Nat..- Mi chiama.
-Hei..-
-Sei ancora incazzata?-
-Jack, ti ho già detto di no..-
-Scusa solo che..-
-Jack. Ho capito. E da martedì che mi chiedi scusa. Ti ho perdonato..tu non hai fatto niente.-
-Okai. Allora la smetto..- dice per poi darmi un bacio sulla guancia.
-Mi spieghi solo perché sei scappata? Non ho ancora capito..-
-Ehm.. si.. poi ti spiego..-
-Pensavo di aver detto qualcosa di male.. non pensavo che parlare di Loura ti infastidisse così tanto.-
-Tranquillo Jack.. non mi ha dato fastidio Loura..anzi..- Faccio un piccolo sorriso.

Che stupida. Un altra figuraccia per colpa di Austin e della mia stupida immaginazione.

Ci avviciniamo insieme a una panchina. Io mi siedo verso il bordo, mentre lui rimane appoggiato all'albero accanto.

-Con Austin?-
-Bha, lasciamo perdere..-

Fa una piccola risata ironica e subito dopo rimane a guardarmi.

-Con Loura?-
-Bha, lasciamo perdere- dice con una voce strana.
-Cosa mi sono persa?- chiedo stupita.
-Niente, volevo solo imitarti.- si mette a ridere.

Lo fulmino con lo sguardo per poi mettermi a ridere.

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