93 "A Locked Room"

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-Se non sono i vestiti ad andare da Natalie allora sarà Natalie ad andare da i vestiti..- dice Loura, parcheggiando la macchina del padre davanti alla villetta di Austin.
-Bhe, non è proprio così il detto..- rispondo io, quasi imbarazzata per la situazione, dopo che insieme scendiamo dalla macchina.
-Tu zitta.- sorride, premendo subito dopo il campanello più di una volta.
Alzo le mani al cielo sorridendo.

-Chi è?- sentiamo dal citofono.
-Sono Nat..- rispondo con un filo di voce.

Il cancelletto stranamente chiuso, viene aperto subito dopo un breve tintinnio e la porta si apre, con anch'essa un breve cigolio.

Avanziamo a passo veloce fino a quando la mamma di Austin ci abbraccia una ad una e subito averci lasciato, ci guarda stranita.

-Aspettate.. cosa ci fate qui?-
-Austin ha detto che dovevo tornare a prendere la mia roba..- dico, chiudendo subito dopo gli occhi.
-Sì perché è un idiota..-
-Loura?!- la rimprovero.
-Eh? Io non ho fatto niente adesso..- alza le mani al cielo.
-Sono stata io tesoro..- dice spostano leggermente verso l'alto l'angolo del labbro dentro, facendo una faccia triste.

-Dai.. la strada la sai.. fai pure come se fossi a casa tua..- dice per poi zittirsi e chiudere la porta per andare in cucina.
-Okai..- rispondo io, dirigendomi verso il piano di sopra.

Loura rimane al mio fianco e prima di aprire la porta, la blocco.
Sento dei rumori provenire dalla stanza di Austin. È la sua voce e quella di suo fratello, capire il loro discorso è praticamente impossibile.

-Nat.. dobbiamo entrare..- dice Loura, aprendo dopo qualche secondo la porta.

La faccia di Austin si impallidisce e Gabriel mi guarda, indeciso se sorridere o andarsene.

Rimango incantata ad osservare Austin che, con la maglietta appoggiata in modo disordinata sulla scrivania e lui a torso nudo, con una palla da basket in mano, distoglie subito lo sgaurdo.

Passano pochi secondi.
-Natalie..- dice Gabriel, dopo essersi alzato di fretta dal letto.
Mi viene incontro e mi abbraccia, prendendomi alla sprovvista.
Distolgo lo sguardo da Austin e condivido l'abbraccio, dandogli poi un piccolo bacio sulla guancia.

-Ora.. ehm.. noi dovremmo prendere..- dice Loura interrompendomi.
-Ah ciao Loura, scusa..- si separa Gabriel, per poi uscire dalla stanza e andando nella sua.

Chiudo la porta e Loura si avvicina all'unico armadio della stanza. Apre un anta e tirando fuori i miei vestiti, li ammucchia in modo ordinato sul letto.

-Fai pure neh..- dice Austin a Loura.
-Certo. Non lo vedi?- risponde lei, come scocciata.

Austin fa un piccolo sbuffo ironico e subito dopo, inizia a palleggiare contro il muro.

-Aspetta ti aiuto..- dico, tirando fuori dalla borsa che mi aveva dato mia madre, un rotolo dei sacchi della pattumiera.
-Li butti tutti?- si intromette senza neanche guardarci.

Non gli rispondo e continuo a fissare le mani indaffarate di Loura che in pochi minuti riempie due sacchi di soli vestiti.
Prendo un altro sacco e ci metto dentro le uniche due paia di scarpe con il tacco, tutti i miei trucchi e gioielli e gli sigillo con un fiocco.
Poi, cercando di non avvicinarmi troppo a Austin, con un altro sacco in mano, prendo tutti i libri che non avevo dietro e li metto dentro.

-Okai.. credo che sia tutto..- dico guardando ingiro, con le mani sui fianchi.
-Sono già stanca..- dico piegandomi per prendere i due sacchi.
-Eh immagino tesoro..- risponde Loura sorridendo.
Prende i sui sacchi e mettendoseli in spalla, li porta al piano di sotto.

-Vuoi una mano?- le chiedo prima che lei possa uscire.
Mi risponde di no e di fretta esce.

Prendo i miei sacchi e senza farlo apposta, mi faccio scappare dalle mani quello dei libri.

Sono troppo stanca. Forse per l'ansia o forse.. bho, non saprei. Mi tremano le mani e le gambe ormai non le sento più.

Sbuffo e riprendo in mano il sacco e mi guardo attorno, cercando di non dimenticare niente.

-Spero per te che tu non abbia dimenticato niente..- dice Austin, dopo che, a passo svelto, esco dalla stanza.

Sinceramente, in questo momento vorrei solo sprofondare.. oppure far sprofondare lui..

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-No.. il mio caricabatterie. Se continuo a usare quello di mia madre prima o poi mi uccide..- dico sbattendo la mano sulla fronte, dopo aver caricato con Loura i borsoni, ed esser entrate in macchina.
-Se vuoi vado io..- Mi chiede sorridendo.
-Sì. per favore..- rispondo mettendo una mano su ogni guancia.

Mi sorride ed esce velocemente dalla macchina. Apre il cancelletto, lasciato apposta aperto sotto richiesta della mamma di Austin e aspetta che lei le apra.

La guardo entrare in casa e lasciare la porta aperta.
Tiro un sospiro di sollievo e mi metto comodamente seduta sul sedile, per poi chiudere gli occhi.

I minuti passano e inizio a cadere nei miei soliti pensieri.

Certo che ora, sei proprio fregata. Dovevi solo fatti furba..
Bhe, non è colpa mia se quello si è trasferito in questa odiosa città.
Ora, casa nuova, famiglia nuova, e adesso ho pure una 'sorellastra'.. bhe, credo. Spero che almeno mia madre sia felice. Però, guardando il lato positivo, un altra sorella più grande non mi farebbe male.. assomiglia molto a Holly, cioè, Holly è Holly ma Loura ha qualcosa nel suo atteggiamento che me la ricorda molto.
Suo padre è sicuramente meglio del mio. Proprio come Holly. E poi, la sua lentezza nel fare le cose è..

-Ma quanto ci vuole per un caricabatterie..- dico spalancando gli occhi e scendendo sbuffando dalla auto, sbattendo la portiera e correndo all'interno.

Vado al piano di sopra e mi ritrovo la porta chiusa.

-Hei! Aprite?!- sbotto, bussando contro la porta con furore più e più volte.

Continuo a bussare fino a quando i rumori all'interno della stanza cessano.
Il rumore della serratura mi fa sobbalzare e la maniglia piano piano si inclina finché la porta non viene aperta.

-Eccomi..l'ho trovato..- dice sistemandosi la maglietta che ha indosso.

Esce dalla stanza e inizia a percorrere due scalini, finchè non si gira con lo sgaurdo verso il mio.

-Andiamo?- mi chiede per poi andare al piano di sotto.

Guardo di sfuggita dentro la stanza e corro al piano di sotto.

Ma che diavolo sta succedendo..



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