68 "Forget And Imagine"

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Un lieve spiffero d'aria, che passa dalle fessure della finestra alla mia sinistra, mi costringe a girarmi nel letto, coprendomi con le coperte fino alla spalla per poi farmi completamente perdere la voglia di riaddormentarmi.
Il rumore della completa apertura di un anta mi urta e un brivido mi passa per tutta la schiena.

-Austin...chiudi la finestra..- dico alzando la mano indicando essa, con gli occhi ancora chiusi.
-Austin?- ribadisco aprendo un occhio per cercarlo.
-E..- risponde con la testa sotto al cuscino e voce roca.
-La finestra..-dico allungandomi fino a perdere l'equilibrio per poi appoggiarmi con la mano, al pavimento.

Finisco con la faccia sul pavimento per poi, dopo aver appreso la situazione in cui mi trovavo, alzarmi e andare verso la finestra.
Il vento tira fortissimo e le nuvole nere cominciano a schierarsi formando uno scudo che non porterà altro che brutto tempo.

Dopo aver chiuso la finestra e aver guardato fuori, vado verso il letto, con l'intento di svegliare Austin.

-Hei..- dico guardandolo per poi schiarirmi la voce.
-Ohi.. buongiorno..-dice avvicinandosi, facendo un piccolo sorriso e tenendo gli occhi socchiusi.
-Alzati.. dai che devi andare a scuola e fuori si sta per abbattere un temporale..- lo avverto.
-Tu? Non vieni.?- chiede tirandosi su dal letto per poi sedersi e alzarsi nuovamente.
-Ehm.. nah..-
-Dai Natalie.. non vorrai stare qui tutto il tempo.. torna a scuola... dai..- dice quasi pregando.
-Ma.. - lo fisso per poi sorride vedendo quegli occhi che, ancora assonnati, mi pregavano invano.
-Va bene..- dico subito dopo.

Austin fa un piccolo accenno di soddisfazione e poi va in bagno.

______

Le uniche volte che sono rimasta a casa da scuola per tanto sono state rare: una volta sono stata operata per un attacco di appendicite, un altra per l'unica volta, fortunatamente, che ho avuto la febbre a quaranta punto tre.
Mia mamma, mi mandava a scuola e ogni mia finta malattia improvvisata risultava fallire miseramente.

Mi tengo il cappuccio ben appiccicato alla testa, per paura che un momento all'altro piova.

-Ma chi si rivede..- dice Austin salutando Jack, guardando al di là della mia spalla.
-Hei.- dico girandomi a mia volta.
-Hei Austin... oh Natalie.. finalmente sei tornata..- dice Jack dandomi subito dopo un bacio sulla guancia.

La mia mano, viene stretta in una morsa pesante per poi essere rilasciata e tenuta normalmente dalle dita intrecciate alle mie, di Austin.

-Ahi..- borbotto piano.
-Scusa.. istinto. - dice Austin ridendo.

Dopo aver sentito la campanella, entriamo in classe, dove ci aspettano, due interminabili ore di inglese.

-Che bel ritorno..- dico sbuffando.
-Gia..- dice Austin accarezzandomi la guancia per poi andare a sedersi al suo banco.

______

La scuola finisce e i portoni vengono aperti, perfettamente in orario.

-Che ti prende? Da quando sei andata in bagno, fino alla fine delle ultime due ore mi sei sembrata strana- mi chiede Austin alzandomi il mento.
-Niente.. solo che devo andare all'appuntamento con Luke e non mi sento di presentarmi e adesso Ginger si è arrabbiata. Mi ha inviato dei messaggi tanto per fare ancora di più l'idiota e intimorirmi dicendo che lei per me non andava a fare figure di merda e che avrei dovuto crescere e cagate simili..-
-Scusa ma non avevano litigato? Anche pesante..- chiede continuando a camminare.
-Ah lo sai tu..? Quella ragazza è strana. Peggio di te..- dico qualcosa cercando di tirarmi su il morale vedendo le fossette di Austin.

Holly aveva maledettamente ragione.
Mia sorella ci avrà già fatto pace e ci sarà già finita nel letto più di una volta da quel giorno.
Non che la reputi una poco di buono, ma sono adulti e vaccinati e conoscendoli..

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